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lunedì 23 gennaio 2012

protesta degli autotrasportatori

È facile gridare allo scandalo perché ci si vede privati della libertà di circolare a nostro piacimento dopo avere bruciato l'ultima goccia di benzina. I camionisti hanno fatto sentire il loro dissenso e l'Italia è entrata nel panico. Conseguenza: benzine assaltate dagli automobilisti in ansia e supermercati quasi vuoti.
È semplice prendersela con loro e accusarli d'inciviltà, egoismo ecc ecc. se voltiamo pagina e guardiamo l'altra faccia della medaglia con un'ottica differente, ci accorgiamo che accusare la categoria degli autotrasportatori d'infiltrazioni mafiose, potere delle lobby e quant'altro è un errore. Semplicemente, come il resto degli italiani, i camionisti si sono rotti di pagare per una casta d'inetti. Lo si è visto per i sacrifici chiesti ai politici che, da politicanti quali sono, hanno trovato il modo per mantenere i privilegi. La classe politica non ha saputo riscattarsi. Non ha dato segni di solidarietà reale al Paese. È logico che i lavoratori di tutte le categorie si sentano sfruttati e sfottuti e reagiscano democraticamente per rivendicare il diritto alla dignità di uomini liberi e non di sudditi.

... se i politici avessero dato il buon esempio...

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