Il mio amichetto Roy è un barboncino dal pelo morbido di un candore unico. Lo incontro tutti i giorni al mattino presto. Lui fa la passeggiata con la sua padrona e io la mia in compagnia dei miei amici appassionati podisti dal passo sostenuto. C'è anche la compagnia del passo veloce. Ma quelli sono un'altra storia. Loro hanno alle spalle gare podistiche e premi custoditi nelle teche del salotto.
L'incontro con Roy è stato casuale ed è stato amore a prima vista. Con i cani è così! O avvertono che sei in sintonia nell'immediato oppure ti ignorano e male che và ti ringhiano contro.
L'altro giorno Roy era a spasso con un ragazzo, mi vede e si appresta a farmi le feste ma io, a causa del nuovo accompagnatore, penso che sia un altro cane. Lui continua a aspettare mentre il padroncino con lo sguardo sul display del telefono lo strattona. Roy punta le zampe. L'accompagnatore del momento lo sgrida e lo incita a camminare. Roy assume la posizione della defecazione. Contrae l'ano. Inducendo così l'accompagnatore a fermarsi.
Due passi ancora e sono vicino. È lui! Smette di fare la sceneggiata. Abbaia. E mi salta addosso felice. Scodinzola. Abbaia. Saltella; annusa e mi lecca la mano; poi segue il padrone Senza avere defecato.
Monello! Gli dico. Sei un ottimo stratega... però chi lo avrebbe mai pensato? Sei proprio un amore.
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