C'è una qualità di mela invernale dal
gusto un po' aspro. È una meletta piccola dalla forma oblunga.
Generalmente, qui da noi in Calabria, la chiamiamo “natalina”,
forse perché un tempo, quando ancora i prodotti della terra erano a
km0, faceva la sua comparsa sulle tavole dei nostri antenati nel
periodo del Santo Natale.
Era da tanto tempo che non l'assaggiavo
ed ora eccola lì: dai ripiani dell'ambulante del mercato rionale
nella cucina di casa mia.
Guardandola, proprio come nel racconto
proustiano, ritorna alla mente il profumo intenso e il sapore
indimenticabile della confettura che la nonna riusciva a fare. Con
movenze misurate riusciva a trasformare le polpe delle mele in
deliziosa confettura.
Considerando che non tutti gradiscono
il sapore aspro decido di sperimentare la vecchia ricetta della
nonna. Tiro fuori il quaderno delle ricette ed eccola, scritta in
bella scrittura dalla nonna stessa:
Ingredienti:
2
kg di mele nataline
1
kg di zucchero semolato
1
limone e un pizzico di cannella.
Sbucciare
le mele e tagliarle a pezzettini. Porli un una terrina; versare il
succo del limone spremuto e mescolare per evitare che le mele
anneriscano.
Versare
nel bollitore, unire lo zucchero, mescolare e portare a ebollizione a
fuoco lento.
Raggiunta
la consistenza voluta, si pone nei vasetti che si è avuto cura di
bollire precedentemente così da renderli asettici. Tappare bene e
posizionarli col tappo in basso così da creare il sottovuoto.
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.