Enrico Letta dice che siamo in ripresa
e che il 2014 è un anno importante per la ripresa.
Unimpresa rielabora i dati Istat e dice
che ci sono (siamo) più di “9 milioni, 286mila in più (il 3,2%)
rispetto al 2012 rientrano nel bacino delle persone economicamente
"deboli"”.
Le cifre quantificano disoccupati e le
ampie fasce di lavoratori in condizioni precarie, anche loro in
crisi.
Poi, sempre secondo lo studio di
Unimpresa ai 3,07 milioni di persone disoccupate, bisogna sommare i
contratti di lavoro a tempo determinato, sia quelli part time
(643mila persone) e quelli a orario pieno (1,63 milioni).
Vanno poi considerati i lavoratori
autonomi part time (832mila), i collaboratori (430mila) e i contratti
a tempo indeterminato part time (2,56 milioni). Questo gruppo di
persone occupate - ma con prospettive incerte circa la stabilità
dell'impiego o con retribuzioni contenute - ammonta a 6,1 milioni di
unità. Il totale del'area di disagio sociale, calcolata dal Centro
studi Unimpresa, comprende 9,17 milioni di persone nel secondo
trimestre 2013.
Perché un'associazione di imprese
analizza il fenomeno dell'occupazione meglio del governo come se
fosse dalla parte del lavoratore?
Non è un'anomalia! L'impresa fa il suo
mestiere e sa bene che se non ci sono soldi nelle tasche degli
italiani non ce ne sono neanche nelle loro perché chi non ha soldi
non spende!
E gl'inciuciati del secolo che dicono?
Dicono che tutto va bene! Mah, forse per loro. Specie per quanti
assediano il Parlamento, non vanno mai a discutere e interessarsi dei
problemi del Paese perché impegnati a curare i propri interessi o
perché ignoranti.
Chi è fuori dalle regole e dalla
conoscenza è fuori dalla realtà dei cittadini e del Paese.
sono certo che, verso la metà del prossimo anno, Letta o Saccomanni, o chi per loro, ci spiegherà perchè la ripresa, che era così vicina, purtroppo tarderà a venire...
RispondiEliminaDelle due l'una: o questi signori sono emeriti imbecilli oppure sono disonesti...
A voi decidere la qualifica che meglio si addice loro.