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lunedì 23 gennaio 2012

Stato e famiglia: capitali da tutelare

courtesy M. Iannino, "capitali" t.m. 80x60

Costi e peccati della cattiva cultura nei confronti dei beni primari.


Anche l'ignoranza vestita da cultura è figlia della cattiva politica! Andando in giro tra la gente si sentono molte lamentele, a volte sacrosante perché motivate dalla morsa dell'effimero mercato spicciolo, quello che fa i conti con le famiglie, la massaia e il disoccupato alle prese con le vessazioni imposte da chi dovrebbe tutelarli, vale a dire lo Stato e altre volte, invece, le lamentele sono gratuite, perché inculcate dall'ignoranza voluta da certa accozzaglia. Come dissentire da quanti, e non sono un piccolo numero, hanno acquistato casa a botta di sacrifici e poi se la vedono pignorata da equitalia perché non hanno pagato qualche multa o non hanno versato, non perché evasori fiscali ma perché non sono nelle condizioni economiche di farlo, i tributi allo Stato?
È vero! Molti, anzi moltissimi fanno i furbi e sono sconosciuti al fisco e non pagano neanche un centesimo, ma da questo a tartassare i soliti noti ce ne vuole! L'azione inquisitoria si trasforma in tortura per chi si trova in condizioni economiche precarie. Eppure sarebbe così semplice trovare i veri evasori e lasciare in pace quanti fino ad ora hanno pagato tutto e qualcosa in più!

C'indigniamo quando un commerciante subisce un furto o peggio un'intimidazione mafiosa. Perché non indignarci quando qualcuno perde la casa per colpa di una legge assurda? E mi riferisco all'imprenditore onesto che non ha investito alle Kaiman i soldi pubblici.
La casa è un bene primario e non può essere caricata di tasse e balzelli più del necessario! 

i veri capitali da tutelare riguardano l'infanzia, la cultura e il bene comune in ogni sua forma. E siccome la famiglia è il primo nucleo sociale che forma e plasma alla vita non può essere privata dei beni di prima necessità quali la casa, la tranquillità economica, che sono alla base della crescita culturale dei singoli cittadini.

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