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mercoledì 11 novembre 2009

come usare i segni d'interpunzione (:,;.)


Aldo Gabrielli, lessicografo, glottologo e letterato, nel suo trattato “si dice o non si dice?”, analizza aspetti e schemi costruttivi della lingua italiana e chiarisce quanto le grammatiche non dicono; e per me, ragazzo scapestrato, contrario a ogni forma d’imposizione e alle figure dispotiche, tra le quali collocavo i prof, è stato di grande aiuto. Ha chiarito, finalmente, e convalidato quanto da me, mediocre studente, supposto e sostenuto in contrapposizione ai concetti inculcati dai prof privi di creatività che pretendevano concetti brevi e (cir)concisi.
L’argomento che mi sollevò dalle preoccupazioni formali e dai profondi dubbi accentuati negli anni scolastici da un’avvenente prof, è quello riguardante i segni d’interpunzione laddove assicura, autorevolmente, l’assenza di una regola fissa che stabilisca tassativamente come o quando debbano essere usati i segni della punteggiatura.

“…Poiché questi segnetti, piccoli ma importanti, che collochiamo qua e là nei nostri scritti hanno,
come tutti sappiamo, la funzione di pause tra l’uno e l’atro concetto – e di pause lunghe più o meno secondo la nostra precisa ed esclusiva intenzione- essi non possono, ovviamente, essere legati a un sistema fisso di collocazione. Essi fanno parte, piuttosto, dello stile stesso di chi scrive. Perciò c’è chi punteggia con abbondanza e chi con parsimonia, chi dà, poniamo, alla virgola un certo valore di pausa e chi un altro; chi ama fare i periodi brevi, e ricorre quindi a frequenti punti fermi, e chi preferisce invece i periodi lunghi, e di punti fermi ha perciò raro bisogno. Certo è che punteggiare con logica e misura fa parte strettissima dello scrivere bene.
Dirò, come consiglio generale, che non bisogna mai fare un uso esagerato della punteggiatura; l’eccesso di virgole, di punti e virgola, di due punti eccetera può dare, anziché colore ed efficacia, un andamento affannoso e zoppicante.”

Perché mi è capitato nel 1981 questo libro tra le mani e non negli anni in cui la prof d’italiano mi scombussolava le virgole?

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