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venerdì 30 ottobre 2009

Aniceto Mamone, pittore naif?



I pittori che non hanno seguito corsi di studi regolari in licei artistici o accademie, nel gergo
©archivio M.Iannino
comune, erroneamente, sono etichettati come naif (parola francese che, tradotta letteralmente, in italiano significa “ingenuo”).

È senz'altro un ossimoro, una contraddizione in termini!

Non tutti sono a conoscenza che per realizzare un bel dipinto non è necessario seguire corsi di studi istituzionali che imbottiscono le menti di nozioni ma, piuttosto, apprendere le tecniche e abbandonarle nel momento della creazione come hanno asserito i maggiori artisti che hanno fatto la storia dell’arte.

In quanto, nell'attimo della creazione, per esternare onestamente poetiche personali, e chi fa della pittura ricerca e fonte comportamentale quotidiano ne è testimone e  lo mette in pratica, ovvero, abbandona la razionalità, inibisce insieme alle tecniche i saperi teorici, altrimenti i gusti estetici correnti, avvalorati dalle teorie di mercato, possono condizionere l’esito finale dell’opera.

L’artista è un ricercatore e come tale scandaglia materia e strumenti; personalizza i linguaggi espressivi conosciuti fino a trovare il proprio; non importa se figurativo, astratto, nuovi media ecc. Importa, invece e gioca un ruolo importante la passione e Aniceto Mamone, di passione ne aveva tantissima. Nei suoi lavori aleggia la magia dei puri che illumina scorci di paesaggi familiari; case strette l’un l’altra in intimi abbracci; ripide scale trasformate in scivoli giocosi.

In pittura, spesso erroneamente, chi dipinge figure e oggetti non attinenti alle regole costruttive dettate dalla prospettiva, adopera tavolozze elementari e personalizza lo spazio fuori dai canoni accademici è considerato naif.
Anche l'autodidatta è ritenuto tale, ma non è il caso di Mamone. Lui conosceva bene il mestiere e le tecniche tant'è che "quando era davanti uno scorcio, non si atteneva a ciò che vedeva con gli occhi fisici: lui dosava gli elementi, cercava l’equilibrio e considerava persino dove porre la firma, perché, diceva: "è parte integrante della costruzione del quadro".

mario iannino

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