lunedì 20 agosto 2018

In memoria di Sal Nistico

Il vecchio sax di Sal Nistico è in primo piano sul palco allestito nell'ex area comac di Soverato.
Dopo le presentazioni di rito e un breve excursus sulla figura del musicista calabro-americano le note calde e avvolgenti catturano gli astanti.

Il jazz, si sa, è improvvisazione (ma non troppo), gioco di sonorità per certi versi improbabili liberati dal dialogo manieristico tra i musicisti che prediligono alle parole la voce degli strumenti così da liberare ed elargire emozioni in note.
Percussioni, fiati, corde pizzicate e martelletti sollecitati dalle sapienti dita dei maestri dialogano tra loro. Suscitano emozioni e strappano applausi sentiti. E poi la voce melodiosa della cantante Rachel Gould, che potrei, cadendo nel non senso delle dispute partigiane, paragonarla alle grandi stelle del jazz e non solo per testimoniare l'estensione vocale e l'armonia canora che diventa anch'essa strumento musicale integrante della band.

La band jazz è composta da veri talenti. Musicisti che hanno suonato insieme a lui e altri chiamati per l'occasione.
Il tributo al sassofonista italoamericano Sal Nistico voluto dal prof. Giuseppe Nisticò, cattura come le sirene di Ulisse quanti sono in ascolto.
Due ore di sano e allegro quanto ispirato jazz sono volate via piacevolmente.
Claudio Colasazza e Sal Nisticò

Infine, il duo composto da Claudio Colasazza e Salvatore Nisticò, maestro e allievo, in armonia con le linee guida dell'associazione appena nata, siedono al pianoforte.
L'esperienza e l'amore per la musica si fondono. Il maestro guida l'allievo. L'adrenalina annulla il timore dell'esibizione in Sal, se ma i ci fosse, ma dopo le esecuzioni magistrali dei maestri Mario Raja, Pietro Tonolo, Mauro Zazzarini, Claudio Colasazza e David Howard, tutto può accadere.

L'appuntamento è per il prossimo anno. Per ricordare Sal Nistico e scoprire nuovi talenti. Perché lo scopo dell'associazione è di promuovere la cultura della musica jazz, fare formazione e lanciare giovani talenti.

domenica 19 agosto 2018

L'Associazione Sal Nistico promuove talenti

Migrazioni.


Partiamo dal presupposto che nessuno andrebbe via dalla propria terra se avesse la possibilità di crescere in armonia con la bellezza delle donne e degli uomini che hanno tracciato la storia e quindi la cultura tout court dei luoghi natii.

Alcuni vanno via dai propri paesi per necessità, si integrano nel tessuto sociale d'accoglienza, studiano e alimentano le proprie passioni fino a farle assurgere, coi linguaggi sublimi e universali dell'arte, a simboli di armonia e bellezza universale.

Altri scelgono di viaggiare per toccare con mano esperienze di vita differenti. E le differenze, anche le più insignificanti, sia nel primo che nel secondo caso alimentano i pensieri creativi e fortificano le menti “curiose”.
Le opportunità non mancano!

Ma ci deve essere qualcuno a ricordare la bellezza e farsene paladino nella propria e altrui realtà sociali e culturali.

La Calabria ha partorito figli che sono dovuti emigrare per necessità e non solo.
Ne ho conosciuti molti personalmente e alcuni per elezione per avere amato la loro arte. Tra questi Domingo Notaro, mio compaesano, costretto a varcare l'oceano da bambino insieme alla famiglia e approdare in Argentina dove “Domenico” si trasforma in “Domingo”.
Notaro lì espanse la sua sensibilità artistica e trasformò l'angoscia dell'abbandono forzato in poesia. Pittore, scultore, poeta, Domingo continua a farsi chiamare così. Il suo nome è un tatuaggio che gli è rimasto impresso nell'animo e che forse gli brucia ancora oggi dentro. Domingo oggi vive a Roma. Ha esposto a Parigi, Bruxelles ed al Metropolitan Art Space di Tokio, ma non dimentica il suo paese d'origine: Palermiti dove ritorna ogni anno per trascorrere l'estate.

Sal Nistico, virtuoso del sax e stimato jazzista, nasce a NY nel '38 da una famiglia calabrese costretta a migrare negli states.
Nella nuova realtà sociale il cognome Nisticò perde l'accento. Sal Nistico conosce musicisti eccezionali e suona insieme a loro in locali divenuti templi del jazz.
Salvatore, alla nascita, in ossequio alla tradizione in uso nelle famiglie calabresi “rinnova il nonno paterno” prendendone il nome ed è la prima generazione nata oltre oceano, a NY, ma con radici saldamente ancorate al territorio delle preserre calabre e precisamente a Cardinale. D'altronde niente è definitivamente scritto e immutabile nei destini degli uomini. La vita riserva sorprese. Sal si trasferisce in Europa. Conosce Rachel Gould e la sposa. Vive a Berna fino alla sua morte avvenuta nel 1991.

In questi giorni, per opera del prof. Pino Nisticò, originario anche lui di Cardinale, accademico, ex presidente della regione Calabria, già parlamentare italiano e europeo e attuale presidente dell'EBRI, è stata costituita la “Sal Nistico International Jazz Association” con lo scopo di ricordare l'eclettica figura di Salvatore Nistico quale originale e versatile sassofonista bianco capace di passare dal rhythm and blues alle sonorità della bebop e big band con forti componenti e ispirazioni afroamericane.

Due artisti diversi per quanto concerne l'indirizzo espressivo.
Ma la cultura, l'arte in tutte le sue accezioni, in sintesi, voglio intendere che la bellezza non ha bandiere e confini e che la sua universalità è patrimonio della collettività intera. Anche se i luoghi a volte diventano sprono per le menti creative e le aiutano ad abbandonare ipotetiche pastoie mentali ad osare e volare alto. Il risultato finale, il lavoro degli artisti appartiene a tutte le genti del mondo.

Nel peregrinare umano può succedere che la sofferenza fisica e lo struggimento interiore, quando mediate dai linguaggi sublimi dell'arte, siano elevati a poetiche superlative e diventino, pur nella loro astrazione, riferimenti concreti, cibo intellettivo per i sofisti, sublimi prodotti simili a laiche preghiere indirizzate al tempio dell'amore e dell'arte.
Perché tutto ciò accada è necessario meditare, studiare, lavorare incessantemente.

domenica 22 luglio 2018

A te che mi hai dato la vita

Pioveva a dirotto, quel giorno, tanti anni fa. Ma lo ricordo come se fosse ieri. La strada si era trasformata in un fiume in piena e i gradini laterali in piccole ma potenti cascate.
Inutile aspettare che smettesse di piovere. Il cielo nero oscurato dalle nuvole piene d'acqua prometteva pioggia per chi sa quante ore ancora.
Si era fatto tardi e non potevo indugiare ulteriormente.
Coraggio! Mi dico. Apro lo sportello della macchina e poggio il piede all'esterno. Non avverto subito l'asfalto della strada. L'acqua mi cattura la caviglia e sale in un attimo sino al polpaccio.
Ormai è fatta. Non posso tirarmi indietro, e poi, mi aspetta. Attende la mia “buonanotte”.

La trovo seduta in mezzo al letto più minuta e piccola del solito. Il solito sorriso sulle labbra celava le sofferenze subite negli ultimi tempi.
Ma non intendo parlare di questo. Mi piace ricordare la sua forza d'animo. L'amore che elargiva incondizionatamente in famiglia. Ai figli e anche agli estranei. Voglio ricordare il suo sorriso buono impresso dentro di me. Le rughe. Gli occhi vispi pieni di vita e la mente sveglia di una donna che lottò fin da bambina per vincere le avversità della vita, quelli imposti dal fato e quelli eretti dalla cattiveria umana. Ostacoli che seppe superare egregiamente! Ma ormai era giunta al capolinea. Ne era consapevole. E per non sacrificare i figli carichi di problemi volle andare in quella casa che si prendeva cura dei malati anziani. Non era un ospizio. Era una struttura residenziale sanitaria ben organizzata che accoglieva anche anziani in ottima salute ma soli. Le stanze ospitavano al massimo due persone e ognuna si creava la propria intimità con gli effetti personali che riponeva sul mobiletto per ricreare l'atmosfera domestica di sempre.

Mamma notò subito i miei pantaloni bagnati fino al ginocchio. “Sei tutto bagnato figlio. Vai. Vai a casa ad asciugarti se no prendi un malanno. Tanto io sono all'asciutto. Sto bene. Non ti preoccupare. Vai tranquillo. Baciami i bambini e abbracciamo tua moglie. ...”. Mi disse col solito sorriso.

Rimasi. Parlammo un po' fino all'arrivo dell'infermiera per la terapia. Buonanotte mamma. Vengo domani. Buonanotte figlio mio. Ma durante la notte il cuore non resse. Ci lasciò all'improvviso proprio quando speravamo di riportarla a casa visti i risultati positivi che la fisiatra ci elencava. Tutti traguardi dettati dalla sua ferrea volontà nel fare gli esercizi di deambulazione e la dimestichezza con la protesi che padroneggiava disinvoltamente.

La trovai sul letto con la protesi. Guardai il suo viso sereno. Le diedi l'ultimo saluto mentre un pensiero saettava nella mia testa: “ Tu eri senza una gamba e pensavi alle mie che erano bagnate...”
Ciao mamma.

domenica 17 giugno 2018

La regione crede nel capoluogo

Catanzaro e la metropolitana di superficie.

Siamo riusciti ad abbassare il livello culturale della politica e dell'impegno sociale ancora una volta. Evviva!


La pubblicità è l'anima del commercio.
Gli spot pubblicitari e gli slogan sono pieni di retorica e assurdi rimandi a qualcosa di più alto. Qualcosa che la Politica non sa “servire” nei fatti ma che tenta di fare vedere e passare per buone le azioni e i pensieri di leader e partiti appena si avvicinano le scadenze elettorali.


L'impatto è singolare:
i due cartelloni piantati a bordo strada coi cespugli che proliferano indisturbati enfatizzano gli accordi tra la regione Calabria e la città capoluogo. Azioni che in condizioni normali non dovrebbero essere enfatizzate perché sarebbero la conseguenza logica di uno dei tanti risultati della saggezza amministrativa e della buona politica.
E invece no! Tutto lascia pensare che siamo, probabilmente, alle solite azioni propagandistiche preelettorali.

Proposte di intenti che forse non vedremo realizzate nell'immediato futuro visto che di 'sta benedetta metropolitana di superficie se ne parla da parecchio tempo.
È simile alla strombazzata attenzione verso i quartieri popolari e alla loro riqualificazione.
Alla urbanizzazione dell'area di Germaneto dove c'è un'Università tagliata fuori dalle poche realtà commerciali vicine e persino dall'unica libreria universitaria nei paraggi. Ma c'è “Pecco” all'interno della casa dei calabresi. Un punto ristoro che se non hai una macchina non puoi frequentare. Non si può "peccare" a piedi: i marciapiedi e i percorsi pedonali non esistono!

E che dire dell'ex area polifunzionale di Catanzaro Lido?
Fino a qualche anno addietro si poteva assistere a qualche evento musicale e persino a qualche fiera. A dire il vero, nell'intenzione del sindaco c'era un progetto ambizioso: migliorare gli spazi per ottimizzare il luogo e ospitare eventi importanti numericamente più ricchi.
Oggi gli scavi sono fermi e la ristrutturazione pure. Le erbacce crescono attorno e dentro le reti di protezione che delimitano il cantiere sospeso difronte alla stazione fs di lido.

Gli spazi periferici della città sono in degrado perché la manutenzione è al minimo. I marciapiedi sono un continuum con l'asfalto delle strade a causa dei detriti portati dalla pioggia e dal vento e lasciati lì a sedimentare.
Intanto la regione Calabria nella persona del presidente Oliverio crede nelle potenzialità del capoluogo:

686 milioni di € saranno sufficienti per realizzare la metropolitana di superficie con annessi e connessi nelle stazioni interessate dal progetto in tempi brevi?
Catanzaro lido, Corvo, Aranceto, Germaneto sono alcune delle stazioni contemplate nel progetto.

mercoledì 13 giugno 2018

Dedicato a Pasquale.

La vita ci riserva delle gioie immense che ci illuminano l’anima e dei dolori, che alla mia età sono difficili da superare, specie quando si tratta di persone che vengono a mancare e con le quali hai condiviso, nella quotidianità lavorativa, problemi e momenti conviviali lieti.
Caro Pasquale, stamane mi hanno informato, e non ti nascondo che dolore ho provato, che ti eri incamminato lungo il sentiero che conduce al Padre Celeste.
Hai lasciato in lacrime la tua favolosa famiglia, alla quale hai dedicato tutta la tua vita.
Anche noi, colleghi e amici non riusciamo a crederci, non rivedremo il tuo sorriso e non sentiremo più le tue parole che scaturivano dai tuoi stati d’animo a volte sereni a volte tormentati.
Eterno Padre accogli tra le braccia e custodisci questo figlio che sicuramente ha da offrirti tutta la sua vita e la sua dedizione ai suoi cari e al prossimo.
Cara Pina, cara Antonella e caro Giovanni se a sera  doveste rivolgere lo sguardo al cielo sicuramente vedrete una stella che brillerà più di ogni altra, è il caro Pasquale che pregherà e veglierà su di voi ovunque voi vi troviate.
Con affetto una collega.

martedì 12 giugno 2018

SALVINI NON MI RAPPRESENTA!

Credevo di non scrivere più della “bossi-fini” e similari.
Credevo che i tempi fossero cambiati in meglio e che la storia cucita sulla pelle degli emigranti italiani costretti a mettersi in viaggio verso terre sconosciute dalla crisi del dopoguerra fosse diventato un tatuaggio indelebile nel cervello e nel cuore oltre che sulla pelle dei migranti e dei figli. Un tatuaggio per non dimenticare! Una sorta di promemoria ma non è così. E allora rispolveriamo la storia:

"sulle coste dei sogni. proprietà dell'autore" x cortese concessione

All'epoca della fame, nell'immediata ricostruzione, molti uomini, ragazzini, donne, intere famiglie specialmente del nord e particolarmente del Veneto andarono a guadagnarsi il pane nelle miniere di Marcinelle. Entravano bianchi e uscivano neri! Dentro e fuori neri a causa del carbone estratto.

Erano altri tempi. Tempi pianificati dagli accordi tra gli Stati. Vero Salvini? (... anche quelli erano accordi capestro per i poveri cristi che firmavano la loro condanna senza condizionale. Tempi duri e azioni estreme dettate dalla necessità. Dalla fame e dalla miseria. Del nulla a tavola e della morte sicura.)
E poi l'evolvere della cultura e del benessere fecero sì che i figli dei migranti cogliessero i frutti dei sacrifici dei padri e delle madri. Anche quelli più fortunati che non sono stati costretti a lasciare la propria terra e i propri cari hanno trovato benefici dai sacrifici degli emigranti.

Oggi non ci sono accordi scritti. Ma lo spirito di sopravvivenza non aspetta gli accordi tra statisti alla Salvini. La morte ce l'hanno negli occhi. Le torture addosso insieme alle violenze psicologiche che non abbandoneranno mai le donne abusate e i bambini usati come scudi.

Salvini. Chissà se fossi tu su una di quelle navi. Chissà se tu avessi la pelle nera o ambrata e lo stomaco vuoto. Chissà se tu avessi sofferto la sete insieme alle paure. Chissà se tu fossi stato vittima... dei pregiudizi e delle “politiche” assurde che porti avanti. Chissà. Ma non è coi chissà che si aiuta il prossimo o, peggio, attraverso le strategie politiche populiste che aiutano solo a perseguire potere facendo leva sulle paure della gente semplice.

La vicenda della nave Aquarius lascia una macchia indelebile di sporcizia su tutti gli italiani e indignazione su quanti non la pensano come Salvini.

Salvini non mi rappresenta!

venerdì 1 giugno 2018

Tim, con una mano prende e l'altra pure

Brava Tim! Complimenti per come sai aggirare le leggi.

Nel ripristinare il canone in base alle sacrosante mensilità annuali come imposto dalla legge a seguito delle proteste di utenti e associazione dei consumatori ecco tirata fuori la geniale strategia:
dal 1° aprile c'è un aumento del quasi 8% e dal 1° luglio un aumento mensile di 2,50€.
però, l'azienda delle telecomunicazioni, che ha eretto nel tempo il suo impero con il contributo dello Stato italiano, chiarisce nelle comunicazione agli utenti che, si può recedere dal contratto senza penali ma continuando a pagare le rate del modem fino alla scadenza insieme alle altre eventuali promozioni attive sulla linea.
Ma, scusate: se un utente passa ad altro operatore che se ne fa del modem tim e le altre promozioni in atto?

C'è da dire per amore di chiarezza che nella sua infinità magnanimità, tim, fa persino lo sconto sulla disattivazione a seguito del diritto di recesso per eventuale passaggio ad altro operatore entro il 30 giugno.

È chiaramente un controsenso! Come lo è la giustificazione dell'aumento mensile di € 2,50 mirata al miglioramento qualità e lavoro visto che è di queste ultime ore la decisione aziendale di chiudere alcuni uffici TIM del Lazio.

Attualmente il provvedimento interesserà 29.736 lavoratori sui circa 43 mila impiegati su tutto il territorio nazionale. Previsti tra un anno circa 4.500 esuberi.

giovedì 31 maggio 2018

Sergio Mattarella, grande saggio

Mattarella, il grande saggio.


Pacatamente, il presidente della repubblica Sergio Mattarella sta riportando nell'alveo costituzionale le intemperanze di Salvini e Di Maio.

I due hanno lavorato al contrario rispetto alle direttive dettate dalla nostra costituzione. Cioè, hanno prima stilato la lista dei ministri e designato il premier piuttosto che lasciare il compito al presidente della repubblica che ne ha diritto e modo istituzionale nel conferire incarichi e ruoli.

Come si è visto nella giornata di ieri, il Capo dello Stato, che continua a ripetere: "governo politico o urne" ha incontrato nel pomeriggio il leader del M5s. Poi ha visto anche il premier tecnico in pectore, Carlo Cottarelli, per un incontro "informale" dopodiché è stato deciso che il presidente del Consiglio incaricato non sarebbe tornato in serata per sciogliere la riserva.
In questo lasso di tempo le notizie si sono rincorse e rimbalzate l'una sull'altra.
Salvini gioca le sue carte. Continua a parlare degli italiani e del come siano stati messi alla porta ma dimentica di dire di avere stralciato il cerimoniale dettato dalla Costituzione.
Di maio non parla più di sfiduciare il Presidente e aprire un procedimento d'accusa (assurdo) nei suoi confronti ma sta in stand by.
Anche la Meloni aspetta. E Berlusconi pare sia possibilista nonostante i rumors azzurri.

Insomma Mattarella sta pazientemente tessendo le trame per un probabile governo tra i vincitori delle ultime elezioni. Sta, si suppone, rivedendo i ministri suggeriti dal precedente incaricato Conte che ne è stato un semplice “commesso” latore di decisioni prese altrove.
Non credo che il nodo principale sia legato al nome del prof. Savona, già ministro nel governo Ciampi, bensì Salvini.
Salvini che non vuole governare adesso con dei numeri risicati ma spera in imminenti elezioni per potere sbancare imputando colpe a quanti gli hanno interdetto il cammino.

mercoledì 30 maggio 2018

Sospesi

Dalla lira all'euro. Dalla tutela delle persone all'egemonia dei mercari. Italia ieri e oggi.

dittatura dei mercati
"dittatura economica"

Breve riassunto delle ultime ore politiche prima della formazione del nuovo governo:

Giuseppe Conte, l'avvocato degli italiani, ha rimesso il mandato nelle mani del presidente della repubblica Mattarella.
Mattarella ha tentato di conferire l'incarico ad una vecchia conoscenza; Carlo Cottarelli, noto per essersi impegnato in passato a tagliare gli sprechi nella pubblica amministrazione.
Dopo l'incarico, Cottarelli, è ritornato dal presidente Mattarella ma senza farsi vedere dai giornalisti e senza dire niente al Paese. Ancora latita.
Le voci sono molte. C'è chi dice che sta tentando di fare quadrare il cerchio dei ministri e chi sostiene che forse darà al Paese la possibilità di un governo politico e non tecnico.

Cosa significa tutto ciò?

Di sicuro qualcosa è andata storta se i mercati e le borse stanno penalizzando l'Italia e quanti hanno investito in bot e btp.
La fibrillazione dei mercati e degli imprenditori nonché le esternazioni non richieste di personaggi che presiedono commissioni importanti a Bruxelles lasciano presagire futuri nefasti.
L'Italia politica è nel caos!

Mattarella, pare abbia toppato, ha dato molto lavoro a giornalisti e commentatori politici e blogger.

Ma ha davvero fatto una boiata pazzesca come ha scritto qualcuno?

Certamente, avrebbe potuto far nascere il governo Salvini-Di Maio subito, senza innervosire i mercati e gli italiani, perché, cosi facendo, ha garantito di fatto il futuro politico alle destre italiane.

Ma c'è ancora tempo per rimediare... lasciare lavorare Salvini e Di Maio. Aprire questo varco per annullare alibi del tipo “se avessimo governato noi...”; “se Mattarella non ci avesse estromessi...”.

giovedì 24 maggio 2018

Conte, l'avvocato degli italiani

La strada verso il potere è cosparsa da insidie. Trabocchetti, strategie destabilizzanti, notizie falsate volutamente da chi non vuole lasciare il campo libero alle nuove opportunità sono giochetti vecchi ma sempre validi.
Dopo 80 giorni dalle elezioni, che hanno indicato i 5 stelle e la destra con Salvini leader primi partiti, e circa un'ora e mezza di colloquio tra il presidente Sergio Mattarella e Giuseppe Conte designato dalle due forze i governo guidate da Di Maio e Salvini, la strategia della disinformazione manipola e destabilizza tutti. Mercati e industriali influenzano i pareri e le certezze dei cittadini vacillano insieme ai consumi.
Verità ambigue. Verità a senso unico. Verità invere.

Mattarella dal canto suo non può certo dare l'incarico di governo ad un portavoce di strategie già assodate che sembrano andare contro agli accordi europeisti o contro la tav. o peggio, contrari alle cieche strategie del pareggio di bilancio.
Ci avevano già provato i greci con l'elezione di Tsipras. E dopo le prime schermaglie il risultato si è capovolto. La Grecia è stata saccheggiata, venduta. E il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis finito ripetutamente sotto attacco che avrebbe dovuto rinegoziare il debito e la teoria del pareggio di bilancio è stato estromesso, licenziato dai suoi stessi colleghi.


Alla luce di fatti odierni i tempi, forse, sono maturi per rivedere politiche e accordi sulle teorie dei bisogni dei cittadini europei.

Giuseppe Conte nel suo breve discorso dopo l'incontro col presidente Mattarella si è offerto in qualità di professore e avvocato di essere il difensore degli italiani: l'avvocato di tutti!

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