venerdì 12 gennaio 2018

Commercianti brava gente

Al danno la beffa! Non c'è altro da dire.
Sembra una presa per il culo l'avviso messo in cima al contenitore delle buste di plastica dei supermercati.

“Gentile cliente … Siamo costretti, nostro malgrado ad applicare obbligatoriamente il costo di 3 centesimi ad ogni sacchetto per alimenti sfusi …”.
Nel decreto si indica una cifra da 1 a 5. e qualcuno obietterà che ci va di lusso. Solo 3 centesimi! E loro, poverini, costretti a non eludere le leggi ed evitare anche sanzioni amministrative si adeguano.

Tre centesimi non sono niente in confronto alle grandi cifre ma se li sommi per 5 varietà e per almeno 4 volte la settimana... .

Ora, non voglio malignare, ma da quando Renzi, e dopo di lui Gentiloni, un ex presidente della legacoop è chiamato a fare il ministro delle politiche sociali e del lavoro non è che le cose in questi campi siano migliarate. Anzi! Le gaffes e le determinazioni prese dimostrano le inefficienze e la cattiva visione dei problemi sociali.
Vogliamo ricordare qualcosa?
Abolizione dell'art.18 dello statuto dei lavoratori.
Tutele crescenti. Jobs act. Insomma una serie di decisioni che hanno annientato anni di conquiste democratiche per i lavoratori e maggiore tutela per i predatori che dopo avere fagocitato con ingordigia gli aiuti di Stato hanno pensato bene di chiudere le fabbriche e quanto offriva la minima dignità connaturata al lavoro per delocalizzare altrove i posti di lavoro.
Persino l'impiego nei call center contribuiscono a fare la storia contemporanea della fame di lavoro in Italia. E chi ha una cuffia cerca di tenersela ben stretta e incollata all'orecchio.
Che dire? La classe politica è ben lontana dalla realtà e dai bisogni degli italiani.

Il 4 marzo si avvicina. Meditiamo...

giovedì 11 gennaio 2018

Bimba. E' clonata una stella. (Film 2002. Di Sabina Guzzanti)

Bimba. E’ clonata una stella.
Regia  e sceneggiatura: Sabina Guzzanti.
Montaggio: Francesca Calvelli.
Cinematografia: Giuseppe Lanci.
La trama introduce una diva senza talento, scemotta e capricciosa.
Un giorno per via di una cartella consegnatale, scopre di essere il clone di una cantante di tempi addietro, la cui gloria durò scarso tempo.
Il dott. Salti è l’uomo che la fece clonare, un tale che viene rappresentato come una sorta di burattinaio. Un uomo d'affari che usa delle “cavie” da successo.
Bimba, nonostante il Dna di basso livello cerca, anche grazie all’aiuto del magistrato Macaluso, di raggiungere il successo impegnandosi.
Offre prova della sua clonazione essendosi ricordata di non aver gettato i documenti, ma di averli nascosti;
e nella effimera lettura di una guida telefonica romana raggiunge un pensiero di non poco conto:
La gente tante volte è solo rappresentata da un nome scritto così piccolo da confondersi con un'altra sfilza di nomi, che ne fanno “quasi” velare e annullare l’identità,  e un numero affiancato.
La gente,spesso, anche se “non clonata” non riesce a sentirsi “originale” e cade in preda alla depressione di  non sentirsi abbastanza e  si ferma di fronte a chi cerca di umiliare, far inciampare, mettere ostacoli, frenare.
Mentre il trucco si rivela  essere  quello di non fermarsi mai e provarci, nonostante tutto.  Il tutto suffragato da un non irrilevante bagaglio culturale, è quello che evita inciampi e spinge alla tenacia.
Leggo critiche verso questo film che non condivido, a maggior ragione se mosse da uomini che si definiscono di cultura ma che non ne hanno colto il significato. Ho votato 5 stelle come utente infinity  questo film del 2002, un film che per quanto possa sembrare “sempliciotto” nasconde un messaggio, a mio avviso, di vitale importanza per ciascuno.

mercoledì 10 gennaio 2018

Bla bla bla

 Presidenti candidati sappiate che:

È comprensibile che il ruolo di chi governa sia quello di spegnere gli incendi appiccati da chi vuole cavalcare i malcontenti e trasmettere tranquillità a quanti stanno messi male, ai vecchi e nuovi poveri, ai malpancisti di mestiere. È comprensibile ma non ammissibile che si parli degli obiettivi raggiunti per il solo motivo del mantenere la quiete sociale mentre nel paese la gente continua a stentare per arrivare a fine mese. ma questo problema strettamente economico la classe dirigente non lo sa o non gli appartiene


Pagare le bollette in tempo è un gioco di magia. E quando si è riusciti a farlo ecco che arriva un altro imprevisto. Una rottura in casa. Un problema con la macchina. Senza contare i problemi di salute che non mancano mai.

L'istat, secondo Gentiloni e compagni, conferma il più alto numero di occupati da 40 anni ma non parla delle tutele annullate e perdute dei lavoratori. La corsa all'emancipazione è stata minata dalle decisioni di una politica asservita ai poteri dei mercati e dei mercanti di braccia e cervelli.

Le lobby hanno vinto! Il malaffare ha vinto.
Inutile parlare della politica come servizio. Chi si mette in politica è guidato da chi lo mette al potere per governare gli eventi sociali. Assoggettare le menti fino ad appiattirle su questioni futili e depistarle dal vero senso degli andamenti sociali ed economici.
Sarà un caso che da qualche tempo gli imprenditori fanno il bello e il cattivo tempo? Per ultimo (e qui sembra che anch'io cada nel tranello delle notizie stupide) la decisione del governo di fare pagare ai consumatori le buste bio dei reparti ortofrutta dei supermercati.
Da uno a cinque centesimi per ogni busta che, se si è fortunati, arriva appena in tempo dal negozio a casa, tanto che sono delicate e inconsistenti. Anche volendo è impossibile usarle per la spazzatura!

Ma torniamo a parlare di lavoro. Il lavoro che non c'è o che se c'è è sottopagato persino dallo Stato stesso. Basta guardare alle vertenze dei lavoratori prestati ai comuni, i cosiddetti lsu o lpu. Lavoratori socialmente utili o di pubblica utilità (a trovare definizioni mirate siam davvero bravi) che fanno di tutto nella pubblica amministrazione ma che sono sottopagati e sfruttati dagli enti che attingono ai loro servigi.

L'allarme lanciato più volte dal Santo Padre Papa Francesco è serio. Stiamo assistendo all'oscurantismo sociale più sconcertante proprio quando si pensava di essere usciti dal buio fortificato dall'ignoranza. Inutile parlare di cervelli in fuga. O pensare di eliminare le tasse universitarie. Erigere muri. Militarizzare i confini. Armare eserciti. ...

venerdì 29 dicembre 2017

2018 la storia si ripete

Speranza, utopia e realtà.


Siamo agli sgoccioli. Ancora poche ore e entriamo nel 2018. E come al solito gli auguri accompagnati dai buoni propositi si sprecano.

Le camere sono state sciolte dal presidente Mattarella e il 4 marzo impegna gli elettori all'assunzione di responsabilità civile per determinare il nuovo governo all'Italia.

Intanto, nel mio piccolo, contribuisco a far girare l'economia mantenendo attiva ed efficiente la mia vecchia fiat. Il nuovo anno sancirà scadenze che non potrò assolutamente eludere o ignorare.

E grazie alle teorie di Calenda, riguardanti il rinnovamento del vecchio parco macchine che punta a fare pagare di più del dovuto i possessori di automobili vecchie in modo da spingerli a liberarsene e acquistare il nuovo a beneficio delle industrie automobilistiche così da mantenere, catene di montaggio, robot, operai e affini, quindi auto ecologiche di ultima generazione pensate per salvaguardare l'ambiente, dovrò pagare di più!

Aumenterà la polizza assicurativa e il contributo al servizio sanitario nazionale incluso nell'assicurazione. Il carburante. La manutenzione. La revisione. Il bollo!

Comunque, brindiamo! Fiduciosi, brindiamo al nuovo anno e ai buoni sentimenti.

ps. aumenteranno anche le bollette della luce e del gas.

martedì 26 dicembre 2017

Felice anno

Anche i laici sognano a Natale.



Ho ricevuto auguri di ogni tipo. Messaggi vocali e scritti. Video e chat. E persino gli auguri musicali, in voce, e che splendida voce!, di Pavarotti e friends insieme ad una sequela infinita di fantasiosi film-maker.

Feliz Navidad! Felice anno di prosperità … felice anno di felicità... buon natale a tutta la gente dal profondo del mio cuor.

La notte di natale siamo tutti più buoni o quantomeno siamo animati dalle buone intenzioni, peccato che al sorgere del nuovo giorno siamo concentrati su ben altre intenzioni. Tutte improntate sull'ego. L'altro, anche il fratello più prossimo viene messo in secondo piano. La parentesi aperta nella notte buonista si chiude! I sogni si conservano nel cassetto in compagnia dei regali riciclati non per colpa della crisi. La realtà impone cautela!

Felice anno …

sabato 16 dicembre 2017

Sala d'attesa

 Aspettando la visita.

Prima o poi capita a tutti.

Essere costretti su una sedia in una sala d'attesa per ragioni di salute. Aspettare che qualcuno chiami  ed entrare doloranti ma fiduciosi di porre fine alla causa del malessere. Capita a chiunque, prima o poi.

Capita anche di dovere condividere gli spazi con altri pazienti e con i familiari dei pazienti. Bambini compresi.

In questo variegato mondo di doloranti membra, almeno una volta si stava in rigoroso silenzio o al massimo si parlava a voce bassa per non disturbare il lavoro dei sanitari e anche per evitare ulteriori disagi agli ammalati in attesa. Adesso non è così!

I costumi e l'educazione sono cambiati:
Cellulari che lanciano allarmanti note. Persone che gridano al telefono. Bambini che giocano rumorosamente coi tablet. Gente che interroga internet e suggerisce analisi strumentali e terapie mediche specifiche per il malanno del congiunto in attesa.

Un mercato! Sembra di essere in un mercato della frutta dove chiunque si sente autorizzato a imporre la propria mercanzia e non in un luogo adibito a scienza sanitaria.

“ Il clisma opaco. Ecco mamma. Questo devi fare”. Dice perentoria la figlia mostrando il cellulare all'anziana donna. “Questo ti sblocca. Rompe il tappo di cacca...”. “Che ne so! Risponde la signora mamma. Sono otto giorni che non vado al bagno. Mi hanno fatto i clisteri e niente. Solo un'acqua gialla. ...”.

Dall'altro angolo del corridoio il bambino in braccio al padre parla con lo schermo. Con quello che vede nello schermo! “Pensi di fregarmi ah! Brutto minions. Ma non mi freghi. Tieni prendi questo e questo...”.

Intanto la sala continua a riempirsi di pazienti. Arrivano i parenti della signora costipata e ognuno dice la sua soluzione certa e sicura, personale o suggerita da qualche illuminato conoscente. Qualcuno si sposta. Va in perlustrazione negli altri reparti con la speranza di incontrare e coinvolgere parenti e conoscenti impiegati all'interno dell'asp per risolvere velocemente e bene il problema intestinale della signora che non caga da diversi giorni.

Che gabbia di matti.  

giovedì 14 dicembre 2017

Arte per passione

 Ricerca. Sulle tracce dell'uomo. Empatia e saperi della visione.

Serve ancora raccontare storie attraverso le immagini come si faceva prima dell'avvento e l'uso dei nuovi media?
Narrare per immagini pittoriche storie nonostante l'alfabetizzazione e l'acquisizione dei saperi evoluti da parte di un larghissimo strato sociale?


L'era delle lampade a petrolio l'abbiamo archiviata. L'evoluzione scientifica e culturale han fatto sì che potessimo apprendere sempre più nuovi saperi. In campo pittorico, gli impressionisti e ancor più i divisionisti ci hanno aperto gli occhi e la mente. Ci hanno condotto per mano su nuove strade verso nuovi orizzonti.

Il percorso è stato difficile. Alcuni hanno barato. Altri giocato sulle opportunità linguistiche e tecniche. Hanno sondato l'azione. Hanno elevato a poetica la traccia. Il segno.

Pubblicità, fumettistica e illustrazioni stradali, segnaletica e messaggistica immediata di altissimo e veloce consumo, rientrano nella sfera della visione istantanea del linguaggio visivo odierno.
L'”idea-prodotto” domina ovunque per ovvi motivi, sui muri metropolitani, sui mass-media c'è l'immancabile traccia del marketing. La fotografia sublima un messaggio immediato destinato ai consumatori. Promuove prodotti per indurre all'acquisto.
Mentre il segno scarno, essenziale, è grafia funzionale, utile nelle indicazioni stradali.
Per convenzione, il simbolo grafico avverte, obbliga e segnala una direzione, i sensi di marcia, un immediato pericolo e altro ancora.

Differentemente, il lavoro creativo dell'artista che non produce per il vasto mercato della decorazione ma per amore della ricerca poetica diventa nicchia, purtroppo, per pochi! In altre parole la scoperta del bello racchiuso in un graffio, una crepa, una lacerazione è, nonostante le avanguardie storiche, rimane ostico ai più.

Molti ancora fraintendono l'hobby decorativo con la poetica creativa.
La ricerca della perfetta pennellata. Lo sfumato. Il bel disegno. La costruzione impeccabile della tela sono azioni consolidate che fanno parte integrante del bagaglio tecnico di chi osa andare oltre il già detto e fatto.
Per la maggior parte della gente l'assenza della cultura creativa dialogante oltre il razionale ma elementare concetto della comunicazione interpersonale scolastica è un dato di fatto. Uno scoglio mentale. Un muro elevato dalle ovvietà commerciali duro a crollare ma da abbattere necessariamente.

Indubbiamente è uno scontro impari. E se tra un bel dipinto ben impostato e costruito che raffigura il solito tramonto o qualcosa di simile e la provocazione “dada” poniamo le recenti ricerche linguistiche che parlano alle menti. Suggeriscono dialoghi attraverso graffi e squarci residuali, testimonianze inconfutabili della storia. Alchimie incentrate sul passaggio, drammatico o tranquillo, dell'uomo. In estrema sintesi, nell'archeologia dei pensieri figurali otteniamo il salto culturale catartico che sgancia il lavoro creativo dell'artista dall'artigianalità: consueta dinamica descrittiva soporifera.

Il gioco creativo è:
Osservazione. Riflessione. Conoscenza e utilizzazione armoniosa della materia; in estrema sintesi è concreta empatia dei saperi ... oltre le apparenze

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