sabato 30 aprile 2016

Il lavoro c'è mancano i soldi per pagare i lavoratori

Italia, Calabria, quartieri e disoccupati dimenticati


Nel profondo sud dei sud la natura è magnanima. Domani è la festa dei lavoratori (che festa! e quali lavoratori?). Abbiamo abdicato al potere dei soldi. La disoccupazione è un dato comune in tutte le case. E quella giovanile è sopra il 65%, senza contare gli sfiduciati che non cercano più e gli over 50 messi in panchina dalle leggi truffaldine, in Calabria la fame di lavoro è forte. Il degrado ambientale è inarrestabile come lo sconforto nei cuori della gente.
Eppure domani si festeggerà! indosseremo gli stivaloni per non graffiarci le gambe tra gli arbusti che infestano i marciapiedi dei quartieri della periferia degradata. Aspetteremo il pullman avvolti nel pollinoso profumo per qualche ora e poi... in piazza a urlare viva il primo maggio, lavoro, lavoro per tutti!
Intanto Renzi è sceso a Reggio Calabria. è entrato dalla porta di servizio nel museo per evitare d'incontrare i disoccupati che l'aspettavano per chiedergli qualche operazione seria in merito al lavoro. Anche Oliverio c'era! Purtroppo, è convinzione comune che oltre alle spaparanzate pubbliche e alle inaugurazioni non c'è altro di serio per quanto concerne il lavoro e le necessità che ci angosciano.

...e pensare che per mantenere puliti i quartieri e salvaguardare nello stesso tempo la salute e il decoro pubblico in una società civile la cosa più semplice sarebbe occupare delle persone per la manutenzione degli spazi pubblici, se così facessero i nostri amministratori, da Renzi al sindaco Abramo, il lavoro non mancherebbe di certo.


servono altri indizi?

mercoledì 27 aprile 2016

Gas, bolletta triplicata da voci assurde

Caro Matteo Renzi e carissimo Carlo Padoan,


È arrivata la bolletta del gas. Un salasso inaudito!

Mi piacerebbe vedere Matteo Renzi e i suoi ministri nelle condizioni economiche di una famiglia tipo italiana. Una famiglia che deve fare quadrare i conti e campare con 1500,00€ al mese. E che non ha entrate extra. Nessuno dei componenti familiari con titoli di “onorevole” e relative diarie, gratifiche o sconti alla buvette della camera. (lasciatemi almeno esternare questo sfogo che non è fine ed elegante, lo so, ma spesso, ci si chiede: questi che ci governano sono a conoscenza della realtà?)

Sarebbe salutare se chi ha privilegi potesse vedere il volto dei cittadini comuni quando ricevono le utenze domestiche e sono costretti a pagarle.
L'assurdo non sono le bollette in sé ma le voci che le corredano: assurdità, denominate accise, spesa per il trasporto e la gestione del contatore (60,00€, sessanta euro!) spesa per gli oneri di sistema e, ciliegina sulla torta: l'iva! che le fanno triplicare oltre ogni dato ammissibile.

Per chi campa alla giornata, constatare che su un consumo reale della materia prima, cioè il gas, di 63,85 € alla fine, sommando tutte le altre fantasie della finanza creativa incluse in bolletta, si arriva a pagare 175,16 euro è inammissibile!

Cioè, una semplice fornitura di gas per uso domestico in regime di TUTELA, è triplicata da una sommatoria di cazzate.

martedì 26 aprile 2016

Ricezione, le cose buone della Calabria


Calabria: uno sguardo verso il mare jonio
 dalla presila catanzarese

Peccato non potere godere del panorama e degli odori della terra di questo lembo di Calabria che si affaccia sul mare jonio.
Piove e il vento è forte. Il maltempo ci impone un'entrata veloce nel casale
Dentro, nella struttura agrituristica, il caminetto è acceso. Nel piccolo salone due tavoli sono occupati da giovani coppie e dai loro figli. E, poco discosti dalle pareti, una sequela di tavolinetti, affiancati l'un l'altro, compongono una tavolata a forma di L.
Prendiamo posto. Inizia la girandola degli antipasti rigorosamente calabresi e prodotti in loco: frittelle di verdure, polpette di carne e di patate, capocollo, salsiccia affumicata, olive, pecorino, fagioli con verdura, fave condite con l'olio extravergine della casa e tante altre buonissime cibarie che degustate divinamente stroncano inevitabilmente l'appetito.
Impossibile, per me, continuare il pranzo e assaporare le altre portate: pasta al forno ripiena; risotto con speck e asparagi; pollo ripieno, tagliata con rucola e filetti di formaggio...


Questo è solo un assaggio, dell'agriturismo e delle sue peculiarità parleremo inseguito in un post ad hoc.

Per il momento diciamo che è a pochi minuti da Catanzaro e a due passi dalla ss 106, sulle colline che portano nella presila catanzarese e che, da quanto ho potuto constatare in questa prima visita, vale la pena scoprire, apprezzare e divulgare.

sabato 23 aprile 2016

L'Italia i giovani e il potere

Ho fiducia.

Ho fiducia nelle giovani menti quando dicono di volere cambiare il mondo.
giovani e potere
(installazione, gentile concessione arch. iannino)
Anche la mia generazione si è data da fare per cambiarem in meglio la società. Puurtorppo lungo il
viaggio molte argomentazioni sono cambiate, manipolate strumentalmente a volte in buona fede per dare risposte immediate al malessere sociale.

Negli anni della contestazione studentesca, stagione unica e intramontabile, (gli studenti di qualsiasi era sono e saranno sempre alla ricerca continua di startegie politiche per arginare i sopprusi sociali imputabili ai padri e aprire il varco temporale che conduce gli sfruttati nell'eden tranquillo dettato dal benessere terreno) i figli del '68 si scherarono contro i padri.

giovedì 21 aprile 2016

CATANZARO, QUARTIERI DIMENTICATI!

Può la primavera essere un problema? certo che no! ma se alle allergie sommiamo l'impossibilità di camminare normalmente LUNGO I MARCIAPIEDI qualche problemino sorge.

La periferia a sud di Catanzaro necessiterebbe di una drastica e immediata manutenzione. Il verde selvaggio invade i marciapiedi e ostacola la deambulazione. Non è che ci sia un grande passeggio, anzi il quartiere sembra morto e le poche persone che s'incontrano per strada appartengono alla categoria degli anziani accompagnati, a volte, dalle badanti se la pensioncina glielo consente.

Che sarà mai! esclamerà qualcuno che abita in centro. Catanzaro sta morendo tutta!, da quando le attività produttive si sono trasferite nei centri commerciali delle "fontane" e altrove, il centro storico è defunto. non ci sono più le botteghe storiche e al loro posto ha aperto qualche cineseria.
Sì va be' ma almeno le strade sono curate, non ci sono erbacce sui marciapiedi e gli alberi sono potati mentre nelle periferie si aspettano le raffiche di vento per vederli cimati. ...che non ci siano soldi nelle casse comunali?

catanzaro, quartiere corvo, adesso, sommerso dalle erbacce.

martedì 19 aprile 2016

Fave, riserva di ferro e vitamine naturali

È tempo di fave.


Le fave, per il basso costo, un tempo era ritenuto il piatto dei poveri .
Le fave sono ricche di ferro e il contenuto vitaminico di questi legumi è alto, quindi, sono indicate per la dieta mediterranea. 
Il binomi inscindibile è: formaggio pecorino e fave crude. Accompagnate con della pancetta o del lardo sono uno sfizioso stuzzichino non più tanto economico come un tempo dati i costi delle fave e dei contorni associati.

In questo post parliamo di fave cotte per fare un primo piatto, un'ottima zuppa, una purea, e, se passate al setaccio una squisita pietanza di pasta e fave. Comunque, tutte ottime per la dieta mediterranea.

La preparazione è semplice e veloce:

si sbucciano e si mettono in una pentola con della cipolla tagliata sottile. Si coprono appena con acqua e un pizzico di sale. Si portano a ebollizione e quando l'acqua si è asciugata si spegne il fuoco e si aggiunge l'olio extravergine di oliva.  

Calabria, perla del Mediterraneo

Calabria, tirreno cosentino (costiera san Nicola arcella)
Davanti a tanta bellezza non so trovare le parole adatte, mi sento come un bambino alla presenza di un
regalo inaspettato e bellissimo.
Ogni volta che guardo il paesaggio calabrese sono rapito da esso. Silenzio e calma interiore mi avvolgono.
Rapimento? Crisi mistica? No, non credo di esagerare. È un dialogo interiore con la natura che ha come colonna sonora lo sciabordio del mare e il vento che scompiglia i capelli e fa increspare le onde alla superficie.
È come trovarsi nudi e inermi davanti a qualcosa o qualcuno immensamente Grande per bellezza e bontà. E ringrazio la Natura benigna per avermi fatto nascere in questa terra meravigliosa e donato perle rare e bellissime che rifulgono al sole. Tesori immensi che stanno sempre lì. A disposizione e inermi alla mercè, anche dei bruti buzzurri che non sanno cos'è la bellezza e il rispetto di essa.

Ai barbari saccheggiatori:

La Calabria, l'Italia, è tutta bella, dotata di clima e tesori storici unici, potrebbe essere un paradiso naturale fruibile da chiunque. Esse non necessitano di grandi attenzioni se non della sensibilità di chi governa i processi sociali. Turismo, cultura, rispetto del territorio e della storia. Poche tematiche da assecondare nelle fatidiche agende di governo il resto viene da sé.

lunedì 18 aprile 2016

Saperi antichi e vecchi mestieri

Prima dell'era della plastica i recipienti d'uso comune erano costruiti in argilla, latta, ferro, rame e vimini intrecciati.
Le botteghe artigiane avevano il tipico odore dei manufatti che prendevano forma sotto le mani sapienti dei “mastri”. I maestri rendevano viva la materia, la plasmavano fino a tirare fuori l'oggetto per la casa mentre i discepoli badavano al fuoco della fornace o stavano accanto per passare loro gli attrezzi necessari e il materiale.

antichi mestieri

In nome del popolo, si dicono tante cose

Lo intuivo. Intuivo che non si sarebbe raggiunto il quorum. Con chi prendersela? L'analisi sarebbe molto complessa, va, in estrema sintesi, dalla cultura generale dettata dalla sensibilità di ognuno e dalla volontà politica in generale. Dallo spauracchio del lavoro che si andrebbe a perdere e dalla sudditanza generalizzata.
Matteo Renzi dice di avere sofferto nell'indicare l'astensione. Dice di averlo fatto perché stava al fianco degli 11mila che avrebbero perso il lavoro nel caso avrebbe vinto il Sì. Demagogo! E se invece fosse andato a votare NO insieme agli undicimila in bilico tra le piattaforme estrattive e la salvaguardia dell'ecosistema sarebbe cambiato qualcosa?

No! a farla breve, l'astensione al voto sul referendum di ieri, 17 aprile 2016, dice ben altro!

domenica 17 aprile 2016

Per la Vita


Ho esercitato il mio diritto di voto con l'intima intenzione di preservare la democrazia, anche se oggi appare minima e pilotata dagli interessi economici dei gruppi infiltrati nelle maglie del potere politico.


Anche se il referendum, questo referendum, è, ai miei occhi, una farsa.
Ha ragione Napolitano nel dire che è irrilevante la consultazione per abrogare un qualcosa che non preserva l'ambiente e non impone niente alle società estrattive se non annullare l'automatismo delle proroghe degli impianti già in funzione.

Una buona politica avrebbe dovuto imporre e pretendere tassativi piani di smaltimento dei rifiuti. Conoscerne gli stoccaggi, il tragitto completo e i siti di smaltimento. In poche parole: avrebbe dovuto tutelare l'ambiente e i cittadini di oggi e di domani.

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