giovedì 31 marzo 2016

Le certezze di Oliverio

Se picchi per primo picchi due volte! L'attacco è la miglior difesa... e via discorrendo. Le metafore popolari sono lo specchio della vita e noi ragazzi che abbiamo trascorso l'infanzia e la fanciullezza giocando all'aria aperta sotto casa, per strada, siamo cresciuti con questi assunti ben stampati nella testa. E se capitava di prenderle, appena dentro casa, si doveva far finta di niente e se qualcuno si accorgeva dei lividi la risposta doveva essere immediata: sono caduto, ho sbattuto mentre giocavo a pallone.
"loc. germaneto, veduta della cittadella regionale"

Pare che Olivio sia uno di noi. Uno che è cresciuto per strada. Lui picchia per primo. Accusa i dipendenti regionali di scarsa “onestà intellettuale perché collusi coi politici precedenti, quindi servili nei loro confronti ed a volte inclini a favorire pratiche poco chiare”. Non c'è trasparenza!

Per questo motivo ha dato le deleghe di assessori a gente “esterna alla politica”. Tecnici di comprovata bravura (che però hanno fatto carriere, quasi sempre, con spintarelle politiche, questo dicono le malelingue). E i dipendenti pubblici? Chi li ha messi lì dall'oggi al domani? Sempre la politica clientelare di destra e sinistra, dc, pc, pd, ulivo, margherita, psi etc etc.

mercoledì 30 marzo 2016

A tijana e pasqua calabrisa

Agnello al forno calabrese


Per le feste di Pasqua in Calabria rimangono salde le tradizioni religiose e culinarie. Nei paesi i fedeli si preparano per la processione. Catanzaro esprime la religiosità e la passione di Cristo con la “naca”, si suonano le “troccole” per le strade e i “vattienti sanguinano a Nocera Tirinese. Processioni e visite ai sepolcri, ma anche dolci, cuzzupe, nepitelle, agnello in tegame: 'a tigana o tijana, e a capureddha.
Il sacrificio dell'agnello pasquale è un rituale antico. Noi mangiamo l'agnello di Cristo.
Un tempo la carne era un lusso riservato ai benestanti mentre il ceto medio o povero doveva aspettare le feste per potersi permettere un pezzo di capra, pecora o agnello. Non si buttava niente! Anche la testa dell'agnello si metteva nel forno tra gli altri pezzi di carne insieme alle patate e ai piselli e carciofi. Il tutto spolverato con abbondante mollica aromatizzata.
Non era e non è inteso, in base al rituale, il pranzo pasquale un atto barbaro. Noi siamo onnivori, tra l'altro. E nutrire il corpo con la carne oltre alla verdura, latte, latticini e frutta è nella nostra cultura.
Ora, voglio dire, alcuni decidono di non mangiare carne, essere vegani o altro, ben per loro, ma non possono scandalizzarsi o gridare sdegnose parole contro chi non la pensa come loro e continua a amntenre alta la tradizione popolare. D'altronde gli allevamenti servono a sfamare l'uomo e la sua prole.
Buon pranzo e che tutti abbiano cibo da mangiare ogni giorno.

Casa dei calabresi, bar, ristorazione e affari

Nella tundra nostrana, in Germaneto, a più di qualcuno il vento ha scombussolato la ragione. E sì, a leggere l'articolo apparso sul “corriere della calabria”, questa la prima impressione che suscitano i numeri del futuro “ristorante della cittadella regionale”.
calabria, catanzaro, cattedrali nel deserto: unicz e, in fondo a sinistra, la cittadella regionale

martedì 29 marzo 2016

Vasco, data zero + 4x4 a Roma


Nello Stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro (Udine) Vasco Rossi farà la prova generale dell’attesissimo LIVE KOM 016 il 18 giugno 2016 e gli iscritti al fanclub Blasco avranno il privilegio di potere accedere gratuitamente. I biglietti in vendita per la data zero il 30 marzo dalle 10 in poi sui consueti canali.
La data zero non è, quindi, esclusivo appanagio dei fans sfegatati del komandante, a trovare biglietti l'ingresso è concesso anche agli altri amanti del rocker di Zocca.
Tranquilli!, altre quattro date, tutte all'Olimpico di Roma, ospiteranno il nostro Vasco.
Queste le quattro volte quattro! Romane: 22, 23, 26, 27 giugno 2016

lunedì 21 marzo 2016

I rischi delle città mercato

Centro commerciale 2 mari: tutti mafiosi? 

Certo, siamo bravi a creare eventi e giornate commemorative per non dimenticare le scellerate azioni disumane fatte in passato e tenere alta la guardia affinché non accadano mai più crimini contro l'umanità:
Non dobbiamo dimenticare la guerra (e siamo perennemente in guerra); le ingiustizie, gli sfruttamenti, le schiavitù e le diseguaglianze sociali (e siamo a fare i conti per strappare coi denti la quotidianità più banale in una finta falsissima democrazia).

Oggi in Italia si commemorano le vittime di mafia e da sud a nord nelle piazze si scandiscono i nomi dei morti ammazzati dalle organizzazioni malavitose.

centro commerciale due mari

Oggi in Calabria lo Stato sequestra beni per oltre 500milioni di euro ad una presunta famiglia 'ndranghetista lametina e tra i beni confiscati c'è anche l'equivalente economico investito in un centro commerciale frequentatissimo che, suppongo, dia da vivere a chissà quante famiglie oneste oltre a quelle malavitose: i due mari, che non chiude per evitare ingenti perdite a quanti lavorano nel e per il Centro Commerciale ma la cui gestione è affidata ad amministratori nominati dallo Stato

Il centro commerciale dei due mari sequestrato dalle forze dell'ordine è una realtà particolare, sorge ai margini della strada statale che conduce a Lamezia Terme e poi si dirama: una bretella s'immette sulla A3, in piena campagna, e l'altra prosegue per la stazione ferroviaria e l'omonimo aeroporto gestito dalla sacal.

mercoledì 16 marzo 2016

La passione di Rocco

Anche lui riuscì ad avere i suoi cinque minuti di celebrità. Dopo tanta dedizione condivisa era giusto che andasse così.
Accompagnato dal suo originalissimo banjo s'impossessò del palco, si mise comodo sulla sedia e tenne il tempo col piede mentre con le mani sollecitava l'unica corda esistente sullo strumento per evocare il suo cavallo di battaglia: "o sole mio".
banjo africano

E pensare che lui il mandolino lo possedeva e lo suonava discretamente a orecchio ed era pure di un'ottima marca.
Era un autodidatta che amava la musica popolare e masticava anche un pochino di musica da camera. ma non gli bastava. Voleva inventare qualcosa di originale che lo portasse agli onori della cronaca. Insomma voleva realizzare un'impresa fuori dal comune che lo rendesse famoso e importante.

domenica 13 marzo 2016

Machiavellico Matteo

Il primo e devastante saccheggio in Calabria è datato unità d'Italia. Non che i Borboni fossero migliori dei Savoia ma all'epoca dei Borboni, quando l'Italia era divisa a metà e la Calabria faceva parte del regno di Napoli, il sud era fiorente e ricco.
Nelle serre, nella Ferdinandea, c'era la ferriera che forniva cannoni e utensili domestici a mezzo mondo. Tanto per dirne una. Si costruivano rotaie. Era fiorente la coltura del baco da seta e Catanzaro era la capitale dei damaschi.
Ma, ripeto, non intendo tessere le lodi inesistenti di una monarchia che manteneva saldi i propri privilegi.
Voglio solo ricordare a chi governa oggi l'Italia che i tempi sono cambiati e le bugie politiche hanno gambette cortine.
Destra o sinistra non esistono più da tempo. Le ideologie hanno mantenuto vive le tensioni sociali, semplificando, i buoni (?) e sfruttati da una parte e i padroni cattivi(?) dall'altra. Tutto sommato la semplificazione chiariva dei concetti elementarissimi e quando si rivendicavano dei diritti il nemico era definito, aveva un volto e un nome.


Poi, secondo i voleri di re Giorgio, è sopraggiunto Renzi a guidare il Paese. E anche qui è d'obbligo chiarire, alla luce delle malefatte della casta politica, che, caduti i siparietti e svelate le magagne e i privilegi, niente è cambiato dalla prima Repubblica ad oggi (vedi incarichi di parenti e amici fidati dei politici negli enti pubblici e strade appianate ai fedelissimi). 

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