sabato 29 marzo 2014

Le televendite di Matteo

Le campagne renziane sono genuine e buone per l'Italia?


Come in tutte le campagne pubblicitarie se il messaggio non arriva diritto ai consumatori e li induce ad interessarsi al prodotto, magari, parlarne fino allo scontro per difenderne o svilirne i valori, lo spot, qualunque esso sia, non è efficace.

E Matteo Renzi ha dimostrato di essere un maestro in questo.
Sa come solleticare il ventre molle popolare. Tra la vendita farsa delle auto blu, che pare abbia sortito l'effetto voluto tra i polli e quanti vivono la vita come se fossero in un film, i tagli della politica sbandierati agli italiani e quelli in cantiere pensati nei confronti di quanti guadagnano cifre esorbitanti e ingiustificate per dirigere aziende pubbliche o partecipate (che significa soldi derivanti dalle tasse imposte unicamente ai cittadini che già le pagano), tagli alla politica e agli apparati istituzionali; per dirla in breve: tutte cose che stanno sullo stomaco e che trovano consensi immediati, con questi proclami il giovane rampante Matteo intende rabbonire i malpancisti e portare oltre le secche della fame e della sfiducia l'Italia.

Speriamo che non si dimostri, alla fine, dopo che lui ha ottenuto i suoi personali risultati, della misera pubblicità ingannevole.
Oltre tutto la satira di Crozza, viste le fonti documentate (Mario Giordano) per quanto concerne gli sprechi dell'europa e quelle nostrane, pare testimoniarne il contrario di quanto vogliono farci ingoiare Matteo e i suoi. Attenzione. I suoi non è riferibile solo al pd! Analizziamo gli ultimi avvenimenti. L'incontro con Obama e anche le agende dei governi precedenti.

Lo so, viene fuori una trama oscura. Quasi un giallo noir dai contorni angoscianti. E forse è proprio questa la chiave di lettura che ci fa capire quanto sia possibile liberarsi dalle catene delle lobby economiche che continuano a perseguire i loro intenti sotto mentite spoglie e falsi baluardi sociali.

Ma, mi piacerebbe sbagliare. Me lo auguro per il bene di tutti. Forse il mio pessimismo si amplifica ogni giorno di più perché sento troppe cazzate; concetti enfatizzati per narcotizzare il popolino. Dire cose che il popolino vuole sentirsi dire. E Renzi è un maestro in questo!

Sarebbe bastato che dicesse cose più razionali che guardassero verso orizzonti più limpidi in armonia con quanto è giusto che sia realmente. Per fare ciò non è necessario essere filosofi o scienziati, professori o magi.

Basterebbe leggere la Costituzione e metterla in atto. Senza effetti speciali, così, semplicemente come vergata dai Padri Costituzionalisti che la “pensarono” con e per amore di un popolo che aveva sopportato e, perciò, con l'intento di evitare, anzi abiurare guerre, fame, miserie fisiche e intellettuali e non essere soggiogato più da despoti di qualsiasi natura e origine.

venerdì 28 marzo 2014

SCOPELLITI, STOP DEI MAGISTRATI


Giuseppe Scopelliti si dimette da Presidente della regione Calabria

"Con la maglietta bagnata e con la testa alta finisco questa partita."

Così si esprime Giuseppe Scopelliti davanti ai giornalisti dopo la condanna a sei anni di carcere e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici inflitta dal tribunale di Reggio Calabria a conclusione della sentenza sul caso “Fallara”.

Le dimissioni di Scopelliti da Presidente della regione Calabria chiude anzitempo la legislatura e richiamano alle urne gli elettori calabresi che probabilmente esprimeranno il loro voto regionale in concomitanza con le prossime europee 2014 del 25 maggio.

Con le dimissioni Scopelliti ha dimostrato buon senso. Ha reagito da uomo politico serio che rispetta la magistratura e le sentenze sfavorevoli.

Certo è un macigno enorme quello che gli si abbatte addosso sul finire della legislatura.
A parte il dramma personale e familiare, del quale Scopelliti non lascia trapelare nulla, il presidente dimissionario volge le sue attenzioni alla Calabria e ai calabresi. E lancia un monito alla sinistra e a quella parte di politica che usa “altri mezzi” per eliminare gli ostacoli quando non riesce a sconfiggere gli avversari col voto democratico nelle urne e prima ancora con l'esempio della buona pratica politica.

Sembra risentire un vecchio refrain col quale Berlusconi ha stancato ma che Scopelliti ha rivalutato pur denunciandone l'uso.

Certo sarebbe stato gratificante per la parte del mondo politico avverso che si dice di sinistra vederlo defenestrato dai mezzi della politica attiva e da una attenta quanto efficace azione di contrasto sociale immediato in seno all'assise comunale di Reggio Calabria. Laddove, appunto, è nato il famigerato “modello” del quale è stato vittima insieme alla sfortunata collaboratrice e ai collaboratori che a sua detta sono stati infedeli.

Comunque voi la pensiate, per me, l'intera vicenda con relativa sentenza finale, anche se lascia altri gradi di giudizio ai condannati per ricorrere e fare valere le proprie ragioni e scoprire altre verità, è una sconfitta che brucia sulla testa dei calabresi.
In sintesi, nessuno degli eletti e nessuno partito politico ha saputo o voluto fare politica con e per il territorio.
Ancora una volta è stato demandato ad un arbitro terzo la decisione di cosa è giusto e cosa sbagliato in politica e, quindi, nelle azioni di un amministratore pubblico messo a governare un territorio non da un concorso ma dai suffragi dei cittadini. e questa azione si traduce ancora una volta in sconfitta per la politica e quanti credono nei valori insiti dell'azione stessa.



Barak a Roma per una politica americana

Ci hanno voluto stupire con effetti speciali e pacche sulle spalle.




Due leader a confronto: il giovane rampante Matteo Renzi e il navigato Barak Obama presidente dell'America e premio nobel preventivo per la pace.

Roma è stata blindata per accogliere il presidente degli stati uniti d'america.
Al suo secondo e ultimo mandato Barak è corso in aiuto del suo delfino Matteo che dice di rifarsi a lui per traghettare l'Italia fuori dalla crisi.

Si può fare se usciamo dalle teorie e dal giogo delle lobby economiche che coltivano e impongono Logiche che affamano e bruciano i popoli.
Si può fare se la classe politica non è corrotta e invece di indebitare le nazioni con acquisti bellici tipo gli f35 americani che tra l'altro sono difettosi, investe in operazioni socialmente utili quali il lavoro e la dignità che questi conferisce, la cultura che serve per fare evolvere le menti.

mercoledì 26 marzo 2014

Renzi in Calabria, attento, travolgente e propositivo

Scalea, 26 marzo 2014.
scalea, cs, mar tirreno cosentino

il presidente del Consiglio Matteo Renzi è in visita in Calabria. Sul palco esponenti locali del pd e davanti una platea variegata di cittadini che ascoltano e urlano i loro problemi cocenti.

Da una parte la rappresentanza delle istituzioni che dicono come al solito belle parole e giurano buoni propositi dall'altra i cittadini mortificati dalle tantissime ingiustizie imposte dall'alto sotto il nome di spending review che impone agli altri, ai cittadini comuni di prendere il peso degli errori della politica e pagarne il conto in termini di tagli al lavoro e consumi.

Renzi giura che ce la metterà tutta per far cambiare rotta al sistema e incita i calabresi ad essere parte attiva del cambiamento. Dice di volere cambiare la vecchia fase politica e ne programma c'è l'abolizione del Senato. Secondo lui una Camera è sufficiente per legiferare. Può darsi che abbia ragione ma prima deve spiegare come mai proprio alla Camera dei deputati le proposte politiche dei disegni di legge si gonfiano di emendamenti che nulla hanno a che fare con i temi inerenti alla legge in questione.
Dovrebbe spiegare perché abolire un elemento di controllo come il Senato in mancanza di crescita civica tra i parlamentari che tentano sempre il colpo gobbo e i lavori fin qui svolti e licenziati dal parlamento lo confermano.

Sono d'accordo con lui: non si deve pietire o cercare altrove la libertà. I sogni diventano reali se a farli crescere è il sognatore o la sognatrice che li possiede anche a costo di lottare contro il mondo intero.

Allora spazio alla cultura. Spazio a chi si mette in gioco senza avere protettori alle spalle, forti della convinzione di vedere realizzati i sogni perché validi. 
Perché è giusto che sia così. ma se nel frattempo giunge qualche correttivo, sinonimo di cambiamento reale, l'entusiasmo aumenta e le forze triplicano... al di là se ce la farai a cambiare le regole o se te ne andrai sconfitto dal sistema dei poteri forti arroccati nelle istituzioni.

Buon lavoro Matteo e speriamo che non rimanga uno dei tanti slogan!

domenica 23 marzo 2014

Moretti e C. poveri AD toccati dalla crisi

Decadenza morale e società contemporanea.

In una famiglia nei periodi di crisi il babbo e la mamma decidono i sacrifici da fare.

"gabbie mentali" courtesy M.Iannino, polimaterico, 2014

E loro, i buoni genitori, sono i primi a togliersi il cibo dalla bocca per darlo ai figli!
Non ho un'età giovanissima, anch'io ho subito carestia e fame. Il rumore dello stomaco vuoto ce l'ho ben chiaro nella mente ma mai neanche lontanamente ho pensato di vendere il mio corpo o la mia testa per mitigare i morsi della fame.

Ho creduto nel potere della conoscenza, ho dato credito alle parole evangelizzanti della Chiesa, ho avuto fiducia nei movimenti emancipatori proletari e nella forza evocata dagli studi.

Ho creduto nella politica! Ed è per questi motivi che m'indigno quando leggo o sento di un qualche personaggio pubblico che usa il potere per trarre benefici personali.

Anche i dirigenti che percepiscono compensi inimmaginabili mi fanno letteralmente incazzare quando difendono a spada tratta gli stipendi d'oro. E Moretti, ad delle ferrovie, è uno di questi!
Pensare che percepisce oltre 850.000€ all'anno, già da otto anni alla guida di FS, e che ha devastato il sistema viabilità pubblica in Calabria da quando si è insediato eliminando tratte e stazioni strategiche dal punto di vista della mobilità, non gioca certo a suo vantaggio! 

Se poi aggiungiamo che Mauro Moretti è d'estrazione e quindi cultura politica PCI, nonché dirigente CGIL, lo scoramento è totale.

La crisi dei valori è anche questa! Inutile quindi gridare allo scandalo se la società è in crisi d'identità, se le ragazze si prostituiscono per comprare indumenti, borse e scarpe griffate o telefonini di ultima generazione.

Inutile parlare di onestà e sacrifici a chi già li fa perché costretti da fattori contingenti quali la fuoriuscita dal mondo del lavoro e obbligati dalla subalternità coercitiva dei voleri dei prepotenti associati in circoli, logge e partiti.

mercoledì 19 marzo 2014

Catanzaro the end la favola è finita



La guerra delle opinioni è scoppiata. Politici, cittadini, giornalisti quasi tutti indignati gridano allo scandalo. La giunta Abramo soggioga la Città. Catanzaro è sotto ricatto. Assessori padroni decidono sui destini dei residenti.
Abusi di potere. Lottizzazioni. Decisioni per favorire parenti, amici e anche elettori fedeli sulla  scia del surreale Cetto La Qualunque per vincere un posto di lavoro nel comune o avere appalti, multe cancellate e servigi sessuali gratis forti dell’incarico politico ricoperto.
Gli strali maggiori arrivano dalla cosiddetta sinistra e dagli addetti alle notizie sulla carta stampata che postano link sui social per diramare e far conoscere al mondo intero l’orgia del malaffare calabrese come se fosse scoppiata di colpo, all’improvviso, senza nessuna avvisaglia.
Idem per quanto concerne le cene e i banchetti non pagati dagli uomini illustri che siedono negli scranni alti del consiglio regionale.
margine qualcuno ricorda le dimissioni frettolose e poco chiare del sindaco Michele Traversa presentate alla città dopo soli sette mesi dalla sua elezione. Si disse di tutto in merito alla resa di Michele Traversa e i catanzaresi, la maggior parte, come al solito prontissimi a sentenziare e coprirlo di epiteti perché qualcuno aveva fatto trapelare fattori convincenti  e cioè che le dimissioni erano il frutto di una scelta personale per non perdere il vitalizio da deputato e altre baggianate. 

Insomma, se quanto scritto sui media risulta a verità, le storie catanzaresi sono di una pochezza intellettuale unica che "sporcano" tutti, per primo l'opposizione che non ha saputo vigilare e denunciare anzitempo il malaffare! Perché se il popolino ha dalla sua parte l’alibi dell’ignoranza e basa i giudizi sui mal di pancia immediati, i dirigenti politici, sindacali e quanti si dicono uomini e donne di cultura non possono gridare adesso allo scandalo, dopo che "il solito magistrato" eroe di turno e la digos hanno indagato e palesato il marcio nelle istituzioni. Troppo comodo!

martedì 18 marzo 2014

Monti chiamato in EU per studiare nuove tasse

Strano, nessuna traccia sui giornali online delle parole di Monti. Eppure la sua esternazione nel salotto di Lilly Gruber avrebbe dovuto incendiare più di qualche penna.

Che le sue azioni governative tendessero a bacchettare alcune “corporazioni” lo si era capito ma adesso lo ha detto chiaramente alla giornalista de la7. E parlando di Renzi, chiarisce che è sulla stessa lunghezza d'onda. Ma il prof è stato anche chiaro sul ruolo del Senato, (lui senatore a vita potrebbe essere favorevole all'abolizione?) e in merito concordo con lui della necessità di rivederne le funzioni anziché abolirlo, mi preoccupa invece la sua continua ascesa nei posti di comando UE. il suo nuovo ruolo consiste nello studiare nuove tasse per i Paesi membri dell'Europa unita e reperire nuove entrate.

Il suo snobismo elitario lo ha corazzato. Abbiamo visto come ha operato i tagli e rimodulato il metodo delle pensioni. E che dire della “dimenticanza” degli esodati. Delle nuove povertà. Insomma di tutto quello che è stato l'operato crudele della sua squadra di prof siamo vittime.
La sua forbice inclemente a tagliato sogni e cultura di tutti in Italia. Non è stato un buon pedagogo. Non ha dato fiducia o stimoli. ha solo bastonato i deboli.

Concludendo: non prendiamocela con la Merkel o l'Europa se le cose vanno male ma puntiamo il dito su Monti e Renzi e poi andiamo a vedere chi c'è dietro a loro.

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