mercoledì 29 giugno 2011

quanto costa il giochino dell'arte?

m. iannino, 2011, le stagioni della vita
I giochi costano.
Quando qualcuno scarabocchia e spalma del colore su una superficie, alcuni affermano che è un lavoro creativo, altri un gioco. Io lo faccio da sempre! E mentre lo faccio dialogo col mondo intero. Non mi pongo problemi del tipo: piacerà? L’importante è che soddisfi me! Concettualmente e esteticamente. E so già che la mia estetica è davvero diversa da quella contrabbandata dai media, dai critici che presiedono l’olimpo dell’arte ecc. ecc.
Ma questo non mi disturba per niente, anzi è da stimolo per le mie “provocazioni” poetiche e lessicali. Piuttosto, mi ha lasciato perplesso il conto del corniciaio allorché ho dovuto incorniciare uno dei miei adorati giochi. E sapete cosa ha aggiunto: d’altronde è un dipinto che merita! Ci mancherebbe! –ho pensato- dopo più di trent’anni di serio giocare… insomma io gioco e gli altri ci guadagnano … va bene anche così: ognuno trae la parte di gratificazione più consona ai propri bisogni.


                        

domenica 26 giugno 2011

Calabria, crocevia di storie

Gente del sud.

Ricordo chiaramente la sensazione di disagio che saliva quieta mentre mi accingevo a trascorrere un periodo della mia vita in luoghi sconosciuti. Luoghi che, a detta dei media, sono tutt'ora sinonimo di ‘ndrangheta, di malaffare e violenza. Se fosse dipeso da me avrei fatto volentieri a meno, e mentre preparavo le valigie immaginavo scene di sangue, aggressioni, arroganze … ma no! Ripetevo mentalmente per farmi coraggio. Eviterò i luoghi malfamati, le periferie e le persone rozze. Mi faccio i fatti miei e dopo il lavoro, una doccia e via su qualche spiaggetta dei mari del sud!, tra lo Jonio e il Tirreno c’è solo l’imbarazzo della scelta! Sì, mi faccio i fatti miei e mi godo il sole e il mare pulito della Calabria selvaggia.
©arch.M.Iannino
veduta sullo jonio

Quant’è vero che la fantasia condiziona la realtà anche di noi calabresi cresciuti nelle città. A furia di sentire storie di cronaca nera, tutto diventa cattivo. È come un virus che penetra dentro il corpo buono e lo infetta, provocando, a volte, metastasi.
Oggi lo posso affermare con convinzione! La Calabria, non è tutto quello che si legge o si sente. La Calabria e la sua gente sono ben altro! L’ho scoperto a mie spese. Non perché abbia deliberatamente fatto delle ricerche, ma perché condizionato da un lavoro che mi ha portato a conoscere moltissimi paesini dell’interland compresi quelli che mai avrei pensato di visitare. Paesi che nell’immaginario collettivo sono covi di ‘ndranghetisti, con cantine trasformate in covi per latitanti e campagne piene d’insidie.
Ci sono anche questi!, inutile negarlo; paesi tristemente noti per faide sanguinarie tra persone dotate di un’intelligenza primitiva protese a salvaguardare i propri interessi con ogni mezzo, anche con la violenza, ma non sono per strada a dare fastidio alla gente che passa, sono attenti ai loro affari come nel resto del mondo; d’altronde, la cronaca parla di episodi efferati accaduti a Roma, Milano, New York. E che dire, allora, delle guerre economiche innescate dai poteri occulti dell’alta finanza? Di quella lobby famosa come mafia dei colletti bianchi che pur di guadagnare e fare profitti non bada a nulla? La stessa che fa transazioni d’affari con imprenditori sani e malavitosi senza battere ciglio? La seconda scelta, naturalmente, non giustifica la prima, ma è tanto per ricordare che nella società ci sono i buoni e i cattivi dappertutto!
Cosa diversa è la delinquenza comune, il bullismo, l’indifferenza, fenomeni sociali, questi, che fanno più vittime nelle grandi città piuttosto che nei paesini dove tutti si conoscono e l’ospitalità è ancora ritenuta un dovere sacro da rispettare. Ma quanti sono o saranno indotti a recarsi in quei luoghi da pressanti situazioni lavorative e quanti invece per amore di bellezza per la conoscenza? saranno le stesse che abbattono le paure perché ne va di mezzo la tranquillità economica personale e della famiglia per chi è sposato? Ecco, questo mi sono chiesto, specie dopo aver letto un articolo su Repubblica a firma di uno scrittore, noto per avere scritto un libro sulla camorra, ora sotto protezione perché ha ricevuto minacce di morte dopo averlo pubblicato e conteso dai “salotti sull’antimafia”, che titolava “Così si muore in Calabria, per la legge della terra” e intercalava, a mio avviso, quasi compiaciuto: “…ma questa non è una strage dettata semplicemente dal raptus di paesani che vivono in terre del sud dove ci sono più pistole che forchette…”.
La mia esperienza, dicevo, è diversa. Ho conosciuto i calabresi, quelli resi “brutti” da giornalisti e scrittori di cronaca dalla penna facile; sono entrato nelle loro case; non ho trovato pistole nei cassetti delle cucine ma forchette e posate. Posate per imbandire le tavole con lo scopo di accogliere degnamente gli ospiti.
Le storie che seguono, se pur romanzate prendono spunto da esperienze reali. Incontreremo i luoghi e l’animo della gente, le diverse realtà conosciute in uno spaccato molto vicino al vero, come i paesi dell’accoglienza dove gli extracomunitari si sono insediati e convivono con i calabresi tra scorci paesaggistici d’incommensurabile bellezza.
Buona lettura.

mercoledì 22 giugno 2011

politici, servi dei cittadini?


Dopo Crozza l'unico a dire parole sensate nella trasmissione di Ballarò è stato Matteo Renzi. Eppure gli italiani si sono espressi chiaramente nei confronti della politica portata avanti dai fantocci del potere. Cos'altro si deve fare, quale azione intraprendere affinché cambi qualcosa in meglio e non assistere alla sfilata commiserevole di demagoghi e faccendieri?

317 sì in parlamento per mantenere le poltrone e intanto fuori le lobby lavorano per rafforzare gli interessi di pochi secondo quanto riporta “Repubblica”: “Il "governo ombra" lo teneva in mano proprio lui, Luigi Bisignani. Quello ufficiale lo reggeva Berlusconi. Ma era il "piduista" di sempre a tessere in tutti i palazzi, quelli istituzionali, quelli della grande economia, quelli delle polizie e degli 007, quelli dell'informazione a partire dalla Rai, la trama segreta, a muovere la "macchina del fango", a spostare e sistemare gli uomini giusti laddove servivano.

Giochi più grandi di noi! Viene da dire. Ma una costatazione elementare sorge davvero spontanea: se davvero come è vero che siamo in crisi perché non si inizia a tagliare la spesa inutile dei parlamentar in eccesso con relativi annessi e connessi? Perché non si attua un programma di rilancio produttivo nazionale che veda attori i giovani? Perché perché perché... inutile elencare i perché! Le domande le conosciamo bene, noi cittadini e anche loro che dovrebbero servire lo Stato. Se le risposte non arrivano puntuali significa che non c'è nessuna volontà da parte dei servi del popolo di essere servi come dice la Costituzione e di lavorare per migliorare la realtà italiana.

Ripeto, un buon segnale sarebbe il taglio dei rami secchi composti dai parlamentari in eccesso e il decurtamento dei privilegi della casta. ma vista la realtà miserevole, è pura utopia!

venerdì 17 giugno 2011

ecco il suggeritore di Masi ex dg della rai

Inaudito! Ecco come racconta il neo sindaco di Napoli De Magistris la vicenda che vede implicato Luigi Bisignani, agli arresti domiciliari da mercoledì scorso perché considerato a capo di una rete che forniva notizie sulle indagini ai potenti sotto inchiesta e pilotava nomine negli enti pubblici riuscendo anche a condizionare i giornali, a scrivere la lettera di licenziamento di Michele Santoro, un tentativo sventato ma che svela il potere reale del lobbysta a capo della P4.
Questa notizia la da l'ex direttore generale della Rai durante un interrogatorio del febbraio scorso davanti ai magistrati di Napoli del quale, pare che il Fatto Quotidiano possa svelare il contenuto. I magistrati che indagano sulla P4 fanno ascoltare a Masi una telefonata con Bisignani dell’ottobre 2010. Santoro ha appena fatto infuriare Masi con l’ormai famoso “vaffan … bicchiere” in tv.

Durante la telefonata l’allora numero uno della Rai si fa dettare la lettera dal lobbysta. Messo di fronte all’evidenza, l’ex direttore della Rai ammette: “Mi si chiede perché mi sono fatto scrivere la lettera di licenziamento di Santoro da Bisignani e chi sia la persona dalla quale avrei dovuto fare prima un passaggio. Rispondo che mi sono rivolto a Bisignani perché addentro al mondo istituzionale in ragione delle sue conoscenze nel mondo politico”.

Ma torniamo alla dichiarazione di de Magistris:

"Nel 2007 l'inchiesta Why not è entrata nel vivo, facciamo visita, con la polizia giudiziaria, a Luigi Bisignani. Faccio la perquisizione e da quel momento è un cataclisma". A ricordarlo è Luigi De Magistris in una intervista pubblicata oggi su "L'Unità". "Quel sopralluogo imprime un'accelerazione folle, assolutamente inaspettata alla vicenda che mi porterà nel giro di pochissimo tempo a perdere le funzioni di pubblico ministero".

"I miei ex colleghi Greco, Woodcock e Curcio hanno riscontrato quasi le stesse cose che stavo riscontrando io: un governo occulto della cosa pubblica, parallelo a quello legale e interagente con esso, che orienta il comportamento di organi costituzionali entrando nei processi di approvazione delle leggi e di adozione di provvedimenti amministrativi che incidono pesantemente sulla collettività". "Tecnicamente siamo di fronte a un tentativo di eversione dell'ordine costituzionale".

perché un blog?

2011, polimaterico su foglio di cellulosa
Perché un blog?

Le contaminazioni lessicali modificano aree mentali e materia nello stesso istante in cui si posano gli sguardi delle persone sensibili.

Picasso diceva: io non cerco, trovo!
Trovare la vita laddove la morte livella uomini e natura, avere il coraggio di riproporla attraverso il fare creativo non è cosa da poco conto.

E chi crede nella bellezza dei propri sogni li propone ad oltranza; eroicamente, anche se temporaneamente vanificati dai muri di gomma che la società sorniona erige attorno al libero pensiero e alla creatività tout court.

Fino a qualche tempo addietro le opzioni erano limitate alla galleria, quindi al gallerista, al mercante, al polo museale. Tutte condizionate da fattori facilmente intuibili. Allora, come fare per veicolare i messaggi scaturiti dalla riflessione creativa se gli spazi preposti per la divulgazione culturale sono assediati dalle lobby?
Semplice: internet; il web, un blog! E poco importa la commercializzazione o la visibilità fine a se stessa. Conta il dialogo con persone che mai avrei potuto incontrare se non nel web. Grazie a quanti, dotati di curiosità, si soffermano e interagiscono su http://marioiannino.blogspot.it/

serve uno zapper per vedere la tv digitale

Serve uno zapper!
O sant'Iddio! E che cos'è?
Niente di grave, non si preoccupi signora, con 10 20 euro lei potrà rivedere i programmi tv in chiaro. E lo zapper è l'aggeggino elettronico che permette di ricevere il segnale digitale terrestre.
Oòh... e non potevano lasciare tutto com'era?
No signora! Col segnale digitale si vede meglio. Guardi, guardi...
sì ma l'antenna? Deve essere cambiata anche l'antenna?
No, non necessariamente. Basta solo una piccola revisione e magari cambiare o ritarare qualche filtro.
Davvero? Sentivo parlare di una spesa condominiale che si aggira intorno ai mille euro.
No signora. Forse avrà frainteso. Questo è il prezzo per un nuovo impianto. Ecco vede: questo è uno zapper. Semplice da montare: inserire la spina di corrente alla presa e quella dell'antenna e poi infilarlo nella presa scart del televisore e il gioco è fatto!
Me ne dia uno.

mercoledì 15 giugno 2011

amicizia, fratellanza, amore universale

L’amico è:

Sai cosa manca alla maggior parte di noi? La considerazione dell’altro! Spesso siamo inclini ad autocommiserarci; a pensare che solo noi stiamo male e credere che le altre persone siano più serene e con minori problemi rispetto a noi.
Le frustrazioni che accompagnano le nostre vite sono tantissime e molte di queste sono immaginarie.
I mass media hanno contribuito appieno a creare una realtà fittizia, e il glamour delle starlette della tv ubriaca i giovani e i meno giovani.
Alla luce di questi fatti l’amicizia vera non esiste! Non esiste la correttezza nei rapporti interpersonali tra vicini, conoscenti e, peggio, negli ambienti politici. Spesso si sente dire, dai personaggi che contano, quelli che stanno sempre in tv, che si fa dell’antipolitica quando qualcuno ragiona con la propria testa e fa sapere i bisogni reali dei cittadini comuni. Si parla tanto di crisi e di mancanza di lavoro ma quanti parlamentari o persone che dicono di essere al servizio della gente si decurterebbe di un 10 o 20% il gadget che guadagna grazie alla gente comune? Parole inutili! È ai fatti che ti voglio vedere! Disse Pulcinella.

Fa specie sentire tromboni privi di coerenza tuonare contro de Magistris sindaco di Napoli… ma perché vi fa schifo se una persona adotta le leggi dello Stato per eliminare le gesta dei furbetti? Non credo alla spartizione netta tra teoremi di destra o di sinistra e neanche in chi ha la verità in tasca! Credo nell’uomo che cerca! Credo in chi non si sente grande pur essendolo. Credo in chi spende energie a favore dei più deboli. Credo nel buon senso che anticipa l’amore fraterno.

visti da vicino: il quartiere corvo









le immagini valgono più di mille parole... Ecco il quartiere Corvo di Catanzaro, dove, potenzialmente si potrebbe creare un polmone verde cittadino degno di essere vissuto in pieno. Il quartiere è situato a 1 km dall'area magna grecia e a 2 chilometri dal mare di Catanzaro Lido. Gli spazi non mancano!

martedì 14 giugno 2011

Traversa e la realtà delle periferie catanzaresi

Vista dall’alto è una bellissima immagine. Il paesaggio è ordinato. Corvo e Aranceto; due quartieri gemelli, nati nello stesso anno con la volontà politica di estendere Catanzaro verso il mare; uno di fronte all’altro divisi dal torrente Fiumarella e dalla ss 106, sembrano posti tranquilli. E lo sono perché ridotti a quartieri dormitori dall’ignavia della politica. Un’apatia che si protrae nel tempo se si pensa che le prime cooperative edilizie datate 1975 hanno consentito l’urbanizzazione della campagna tra S. Maria e Lido e dato vita a sporadici comitati di palazzo più che di quartiere, visto che ognuno pulisce le erbacce attorno al proprio palazzo.

Quartieri popolari che hanno a che fare con i bisogni e le realtà connaturate all’estrazione sociale degli insediati, se si pensa che a pochi metri più a nord, nel quartiere Pistoia, l’insediamento popolare accomuna rom locali e lametini con i cosiddetti italiani in agglomerati invivibili; e questi, gli zingari, sono le uniche persone che animano viale Isonzo.
Cosa manca a questa fetta imponente di territorio catanzarese per essere vivibile anche in relazione alle tasse che si pagano?, presto detto: l’urbanizzazione reale! Fatta di farmacie, sportelli postali, attività sociali, ritrovi per i giovani e gli anziani ma anche per i meno giovani e non ancora anziani che vogliono socializzare. E ancora: la manutenzione degli spazi pubblici quali aiuole, marciapiedi, giardini e parco giochi. Anzi no, nel parco giochi l’erba è stata rasata per metà. Non si capisce il motivo che ha indotto la ditta appaltatrice a sospendere la manutenzione.
Adesso la patata bollente è passata nelle mani del neo sindaco Traversa; il quale, da amante del verde (nel suo programma elettorale c’era la costituzione di altri tre parchi verdi) e della città, deve analizzare e risolvere i problemi annosi che gravano sui cittadini della periferia del capoluogo di regione.
Buon lavoro Sindaco!

lunedì 13 giugno 2011

giunta Traversa, Catanzaro e dintorni

Michele Traversa, appena indossata la fascia di sindaco, ha mantenuto fede alle promesse. insieme a una squadra nutrita di lavoratori si è recato nella pineta di Giovino, nel quartiere marinaro di Catanzaro. Ha fatto pulire ben bene la pineta e ora i bagnanti possono godere di uno spazio in più.

Altri quartieri, dotati di spazi verdi in attesa di cure: parchi giochi per bambini, giardini pubblici con arredi urbani in rovina e sterpi alti che accolgono animali di ogni tipo aspettano un trattamento analogo. E adesso che la giunta è varata, siccome il Sindaco certamente non potrà perdere tempo a presenziare i lavori in un quartiere periferico come il Corvo, senz’altro il neo assessore all’ambiente farà le sue veci; vorrà vedere lo stato in cui versa la periferia e porrà i provvedimenti del caso.

La squadra di Traversa, uomini e donne noti e per la maggior parte esterni, è così composta:
Maria Grazia Caporale, vicesindaco e assessore all'Urbanistica;
Nicola Armignacca, Cultura e Turismo;
Filippo Mancuso, Bilancio;
Franco Nania, Ambiente;
Ermanno Ferragina, Attività' economiche;
Giuseppe Calabretta, Lavori Pubblici;
Massimo Lomonaco, Personale;
Stefania Lo Giudice, Pubblica Istruzione e Sport;
Fulvio Scarpino, Politiche Sociali.
Tra dieci giorni il primo consiglio comunale. Il presidente del consiglio designato, che dovrà comunque essere eletto dal civico consesso, è Ivan Cardamone del Pdl.
La spartizione è servita! …

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