Berlusconi aveva chiesto un verdetto agli elettori e loro hanno risposto facendo capire senza tentennamenti cosa vogliono dalla politica.
Secondo il modello politico attuale che divide in destra e sinistra gli schieramenti di governo e in risposta al “referendum” lanciato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi gli elettori si sono schierati e hanno detto basta al pensiero dominante perché non ha saputo risolvere i problemi reali dei cittadini.
Purtroppo per l’ennesima volta i politici di mestiere hanno fatto passerella e ripetuto il ruolo delle parti senza arrossire. Ancora una volta hanno fatto gli gnorri e espresso il loro pensiero senza curarsi seriamente dell’esito appena uscito dalle urne.
Ancora si gioca tra destra sinistra e un terzo polo ballerino che si schiera una volta a destra e una a sinistra. Senza parlare di Giuliano Ferrara che in maniche di camicia e grosse bretellone rosse ha dispensato preziosi suggerimenti al suo amico Silvio che senz’altro disattenderà o accoglierà come il fumo della sigaretta che bretelle rosse ha acceso al termine del suo trattato strategico di altra politica.
Ma davvero è difficile da decifrare il quasi plebiscito di De Magistris a Napoli, la vittoria di Pisapia a Milano, Zedda a Cagliari, Consolini a Trieste, Vallone a Crotone…
Da nord a sud i cittadini non si sono schierati a destra o sinistra perché estremisti o terroristi e neanche giustizialisti nei confronti di questo o quel personaggio. I cittadini hanno indicato col voto il malessere che deriva dal modello politico in atto con l’unica possibilità democratica a loro favore e in buona sostanza hanno gridato un accorato no ai personaggi insulsi della politica e dell’imprenditoria italiana.
Adesso è il momento della dignità! È il momento degli uomini politici che hanno sbagliato di riabilitare i lati oscuri dei rispettivi mandati e lavorare per i cittadini e non per il “popolo” di questo o quell’altro schieramento.
Se così non è allora Berlusconi deve prendere atto della risposta che gli elettori, specie quelli di Milano, hanno dato ai suoi proclami e lasciare con dignità la guida del Consiglio; o quantomeno cambiare rotta alla sua strategia politica e magari cambiare anche qualche cattivo consigliere.
lunedì 30 maggio 2011
Berlusconi perde! ora deve decidere che fare
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eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
sabato 28 maggio 2011
statua Wojtyla: abbraccio e accoglienza minimalista
la statua di Karol Wojtyla davanti la stazione termini di Roma |
“Il mondo non è stato creato una sola volta, ma tutte le volte che è sopraggiunto un artista originale…”
Apro con la citazione di Robert Montesquiou, poeta contemporaneo e sostenitore dei primi Impressionisti francesi, ma avrei potuto aprire anche con Zola o con i più recenti Edgar Wind, Argan, o molto più semplicemente con Dubuffet e la poetica dell’arte grezza o art brut da lui elevata a linguaggio poetico a sostegno ideale dell'opera minimalista che condensa in una sintesi elementare concreta il gesto del Papa Karol Wojtyla posta davanti la stazione Termini di Roma.
Il materiale non manca! E le citazioni a sostegno della validità dei linguaggi artistici contemporanei sono innumerevoli.
Ma non è di questo che intendo parlare, bensì dell’intromissione gratuita dei superbi ignoranti che hanno elargito pensieri e consentito alla faziosità politica di certi personaggi d’invadere campi a loro ostici.
Passi per la gente comune, oberata da problemi materiali impellenti, e di quella fetta videota indottrinata dai programmi spazzatura, ma la polemica sterile innescata da persone che dovrebbero essere guida e faro nell’oscurità mentale contemporanea è disarmante!
Assurdo proporre sondaggi popolari ai romani o annunciare modifiche per lasciare la statua di Papa Karol Wojtyla davanti la stazione Termini di Roma!
Ancora più assurdo quanto detto da Casini: “la statua va rimossa, non fa onore alla città!” o il sottosegretario Giro: “…è un’opera brutta, togliamola subito da lì!”.
Le esternazioni, e ancor peggio, le imposizioni categoriche tese a far rimuovere il frutto del lavoro intellettuale e artistico dell’uomo dimostrano la pochezza di pensiero imperante che contagia tutti noi.
Sarebbe opportuno approfondire, prima di esternare sentimenti personali fuorvianti, in virtù di quanto divulgato dai media, il significato di lavoro intellettuale, se pur minimalista, nell’arte. Contravvenire alle leggi effimere del bello assoluto, o di quanto è affine al modello personale di bellezza. Osare! E contrapporre alla realtà fatta di “bellezze ideali” convenzionali classiche la poesia della semplicità di cui l’opera di Karol Wojtyla è pregnante.
Bene ha fatto Umberto Broccoli, in qualità di soprintendente capitolino, ad istruire la pratica e far sì che i visitatori e passeggeri che arrivano alla stazione Termini possano essere accolti e godere dell’opera minimalista di Oliviero Rinaldi raffigurante il gesto benevolo di Papa Karol Wojtyla.
venerdì 27 maggio 2011
siamo tutti indignati!
Volto teso. Mani che stringono lo schienale della sedia. Sguardo fisso nel vuoto. Insomma è l’atteggiamento tipico di chi sta soffrendo una gran pena come la perdita del lavoro in un momento della vita delicato per l’età avanzata e per l’insicurezza economica che la perdita introduce nella famiglia. Oppure esprime chiaramente l’angoscia della precarietà e dello sfruttamento dei bisognosi attraverso i contratti a progetto frutto di una mente evoluta solo dal punto di vista finanziario ma non sociale.
Le masturbazioni mentali degli strateghi della finanza pubblica e privata si sono dimostrati scorretti e vessatori per la stragrande maggior parte delle persone. In Italia come in Spagna le indignazioni assalgono le coscienze per la sperequazione sociale che questi meccanismi meschini e ciechi hanno prodotto specie nelle nuove generazioni.
È ora di reagire! L’uomo indignato rompe gl’indugi. Scansa qualche sedia e si avvicina al presidente degli Stati Uniti d’America.
Vuoi vedere che gli espone i problemi dei giovani precari, dei vecchi che hanno perso il lavoro per colpa delle multinazionali?
Niente di tutto questo! L’uomo in questione è Silvio Berlusconi, attuale presidente del Consiglio della Repubblica italiana. Uomo che si è fatto dal nulla, ha creato imperi economici, società editrici e tiene in mano buona parte dei mezzi di comunicazione di massa. Insomma, un uomo che dà lavoro ma che non è tagliato per gestire il bene comune della collettività italiana.
Infatti la richiesta d’aiuto rivolta ad Obama è di schierarsi contro i magistrati di sinistra, gli stessi che indagano su di lui e che fino ad ora non sono riusciti a portare a termine nessun processo per i fatti che tutti conosciamo.
Le masturbazioni mentali degli strateghi della finanza pubblica e privata si sono dimostrati scorretti e vessatori per la stragrande maggior parte delle persone. In Italia come in Spagna le indignazioni assalgono le coscienze per la sperequazione sociale che questi meccanismi meschini e ciechi hanno prodotto specie nelle nuove generazioni.
È ora di reagire! L’uomo indignato rompe gl’indugi. Scansa qualche sedia e si avvicina al presidente degli Stati Uniti d’America.
Vuoi vedere che gli espone i problemi dei giovani precari, dei vecchi che hanno perso il lavoro per colpa delle multinazionali?
Niente di tutto questo! L’uomo in questione è Silvio Berlusconi, attuale presidente del Consiglio della Repubblica italiana. Uomo che si è fatto dal nulla, ha creato imperi economici, società editrici e tiene in mano buona parte dei mezzi di comunicazione di massa. Insomma, un uomo che dà lavoro ma che non è tagliato per gestire il bene comune della collettività italiana.
Infatti la richiesta d’aiuto rivolta ad Obama è di schierarsi contro i magistrati di sinistra, gli stessi che indagano su di lui e che fino ad ora non sono riusciti a portare a termine nessun processo per i fatti che tutti conosciamo.
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giovedì 26 maggio 2011
tutela delle opere intellettuali: prodotto©
m. iannino, 2011, prodotto© |
Sono fermamente convinto che l’arte in generale non appartenga a nessuno, neanche a chi la produce, giacché, frutto consequenziale di stati mentali evoluti, apporta cultura all’umanità tutta. Quindi, tesoro e ricchezza intellettuale dell’umanità!
Il prodotto© invece è sostenuto dalla logica mercantile degli apparati economici finanziari tesaurizzanti. Insomma di quella categoria che condensa e attua il sistema privatistico; il “mio assoluto” salvo quando il prodotto non è ceduto dietro una congrua fonte di ricchezza materiale; soldi o beni materiali ritenuti vantaggiosi per chi li detiene.
Da ciò l’utilità dei marchi apposti a tutela dell’opera “culturale” spesso scadente o mero risultato di artigianalità e tecnica.
Molti sono le opere cosiddette “artistiche” e moltissimi gli “artisti” pompati da lobby di potere economico.
La fiera della vanità espone sui mass media il peggio della sottocultura imperante. Per sovvertire la tendenza involutiva non basta leggere libri, spesso scadenti ma propagandati come opere somme, visitare musei o ascoltare i guru della comunicazione!
Per cambiare rotta è sufficiente spegnere i canali pilotati dall’informazione. Rimanere in silenzio e ascoltare la voce del cuore. Quella vocina, per intenderci, che ha trasformato Pinocchio da burattino in bambino.
lunedì 23 maggio 2011
Pisapia meglio della Moratti
il volantino distribuito a Milano pro Moratti |
Il web consente di analizzare i fatti e, se la situazione lo esige, schierarsi!
Milano e Napoli rappresentano le opportunità immediate per dire basta a forme di governo assurde e a politiche settoriali personalizzate che arricchiscono pochi e impoveriscono molti cittadini.
La politica dell’attuale destra di governo è chiara! Vuole ingrassare chi sta già bene e mandare al macero i poveri. Lo confermano le liti di Berlusconi e della Moratti. Le volgarità della Santanchè. Gl’imbrogli mentali dei leghisti con a capo Bossi.
Basta con le volgarità. Basta con le bugie. Basta curare gli interessi di pochi!
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro!
E poichè si è perso il senso della misura e del decoro, se fossi a Milano voterei senza dubbio per Pisapia, almeno lui ha i piedi per terra e guarda ai problemi sociali, ai più deboli, e non promette ministeri, evasioni fiscali (multe), condoni e oscenità sociali che minano il pensiero altruistico delle collettività evolute.
E, di conseguenza, De Magistris alla guida di Napoli contro la cattiva gestione della cosa pubblica.
eccellente apertura mentale. volo. osservo. medito. rido
sacro o profano?
Il posto di Amanda
Finito il tempo delle campagne elettorali gli spazi pubblicitari cittadini si rinnovano. Le facce che hanno sorriso e fatto compagnia a cittadini e automobilisti per un mese circa sono ricoperte da altri prodotti più o meno utili alla società dei consumi.
Anche il posto di Amanda, una ragazza biondo platino tinto che voleva "ripartire dal basso dando voce al nuovo", è occupato da un signore di mezz’età che indossa uno strano cappello con la punta che indica il cielo, un mantello color porpora lungo fino ai piedi e che tiene in mano un bastone come quello che usavano un tempo i pastori quando pascolavano le greggi:
…Otelma!? Ch’è venuto a fare qui?
L’associazione è immediata perché da lontano i paramenti riportano alla mente la sagoma sui generis del guitto visto spesso a intrattenere le platee televisive che si fa chiamare “divino Otelma”.
La sorpresa è maggiore allorché si riesce a leggere “… il nuovo metropolita… Monsignor...”.
Che dire? Non ci sono più le comunità di una volta, quando il pastore delle anime era accolto con la festa e il sorriso nel cuore dei devoti.
Che sia la logica conseguenza dell’evoluzione comunicativa massificata? Oppure della caduta dei valori, dei quali la chiesa sta pagando pegno e che la politica ha frantumato ricoprendoli con la polvere dell’egoismo e della lussuria?
Certo non è un bell’esempio se anche la chiesa per comunicare adopera i cartelloni stardali di grandi dimensioni.
O forse no?
Che Lei, la Chiesa, sia contrariamente a me, al passo coi tempi?
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In sintesi, il blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo; analizzarne pacatamente le criticità così da poterle migliorare per sfatare quel deleterio luogo comune che nell'immaginario collettivo lega la Calabria alla ‘ndrangheta e al malaffare.
venerdì 20 maggio 2011
Strauss Khan come Jack Moor de l'angolo rosso?
Dominique Strauss Khan come Jack Moore ? l’avvocato di successo del film “l’angolo rosso” interpretato da Richard Gere che la polizia cinese trova in una pozza di sangue affianco ad una bella ragazza trucidata nel suo letto d'albergo. Per le autorità cinesi il caso è chiaro, Moore è arrestato con l’imputazione di omicidio e diventa l’ignaro protagonista di un gioco di potere che lo vedrà rischiare una condanna a morte per omicidio.
Jack Moore, dovrà battersi contro il sistema giudiziario cinese, abbandonato al suo destino dal governo americano che non vuole incrinare i rapporti tra i due stati, troverà una mano tesa in Shen Yuelin, l’avvocatessa d'ufficio che crede nella sua innocenza.
Nel caso di Dominique Strauss Khan non c’è una donna trucidata ma si parla di violenza sessuale, un’accusa che attira indignazioni e attenzioni variegate nell’immaginario collettivo.
L'ex numero uno del Fondo Monetario Internazionale ha ribadito con veemenza la sua estraneità alle accuse di violenza sessuale, molestie e sequestro di persona a danno della cameriera trentaduenne dell'hotel Sofitel di Manhattan.
Lasciando da parte le fantasie, il dato di fatto attuale è che l'americano John Lipski sostituisce Strauss Khan nella direzione del Fondo Monetario Internazionale dopo che Strauss Khan ha rassegnato le dimissioni.
La nomina del nuovo prestigioso incarico è molto ambita.
Anche la Cina spererebbe di vedere eletto un suo uomo tra Zhu Min, consigliere speciale dell'ex capo del Fondo, ovvero Zhou Xiaochuan, attuale governatore della Banca centrale cinese. Ma pare che la poltrona lasciata vuota da Khan spetti a un esponente europeo per statuto.
Per i francesi un dato è certo: in base ad un recente sondaggio della Csa, il 57% dei francesi intervistati crede che l'ex direttore del FMI sia vittima di un complotto che lo vuole fuori dalle prossime presidenziali del 2012.
Tuttavia è evidente che l'affaire non si sarebbe potuto coprire sotto le ceneri.
Due accuse molto pesanti hanno condotto S. Khan in carcere e rischiano di procurargli una reclusione pari a 70 anni.
I giudici della Grande Mela si sono pronunciati sulla seconda richiesta di libertà su cauzione, avanzata dai legali di Strauss Khan, nella quale il banchiere si impegna formalmente di rinunciare a tutti i diritti sull'estradizione, hanno deciso di mettere l'ex presidente del Fmi agli arresti domiciliari nella casa newyorkese della figlia con addosso il braccialetto elettronico e un poliziotto armato che vigilerà ventiquattro ore su ventiquattro a spese dell'imputato affinchè questi non fugga.
Ma, la moglie di Dominique Strauss-Khan ha dovuto cercare altrove. Perché ad attenderlo con ansia sarebbero stati solo i fotografi visto che a nessuno, nel lussuoso residence dell'Upper East Side di Manhattan, faceva piacere ospitare l'ex direttore del Fondo monetario internazionale. E senza giri di parole il prestigioso condominio ha invitato la signora Anne Sinclair a cambiare idea, dopo che lì aveva affittato un appartamento dove il marito avrebbe dovuto trascorrere il periodo di arresti domiciliari stabilito ieri dal giudice.
La linea difensiva dell'avvocato Benjamin Brafman consiste nell'affermare che il rapporto sessuale avuto con la cameriera del Sofitel sia stato consensuale, perché ritiene che gli elementi di prova non siano compatibili con l'ipotesi di un rapporto forzato.
Ben diversa la posizione del legale della donna che ha denunciato Strauss-Kahn: l'avvocato Jeff Shapiro, il quale ha dichiarato alla Cnn che la sua cliente si vede costretta a nascondersi e che il trauma subito è straordinario, soprattutto dopo la consapevolezza della fama del suo presunto aggressore.
Le disavventure di Khan interessano la politica francese che lo vedeva valido avversario di Sarkozy alle prossime elezioni.
Basterà la disavventura giudiziaria americana ai danni di Khan per tenere incollato il presidente francese uscente alla poltrona dell'Eliseo?
I sondaggi dicono di no: si registra un crollo dei consensi per il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. ma poiché la politica è la scienza che concretizza le possibilità più assurde, non resta che aspettare.
Jack Moore, dovrà battersi contro il sistema giudiziario cinese, abbandonato al suo destino dal governo americano che non vuole incrinare i rapporti tra i due stati, troverà una mano tesa in Shen Yuelin, l’avvocatessa d'ufficio che crede nella sua innocenza.
Nel caso di Dominique Strauss Khan non c’è una donna trucidata ma si parla di violenza sessuale, un’accusa che attira indignazioni e attenzioni variegate nell’immaginario collettivo.
L'ex numero uno del Fondo Monetario Internazionale ha ribadito con veemenza la sua estraneità alle accuse di violenza sessuale, molestie e sequestro di persona a danno della cameriera trentaduenne dell'hotel Sofitel di Manhattan.
Lasciando da parte le fantasie, il dato di fatto attuale è che l'americano John Lipski sostituisce Strauss Khan nella direzione del Fondo Monetario Internazionale dopo che Strauss Khan ha rassegnato le dimissioni.
La nomina del nuovo prestigioso incarico è molto ambita.
Anche la Cina spererebbe di vedere eletto un suo uomo tra Zhu Min, consigliere speciale dell'ex capo del Fondo, ovvero Zhou Xiaochuan, attuale governatore della Banca centrale cinese. Ma pare che la poltrona lasciata vuota da Khan spetti a un esponente europeo per statuto.
Per i francesi un dato è certo: in base ad un recente sondaggio della Csa, il 57% dei francesi intervistati crede che l'ex direttore del FMI sia vittima di un complotto che lo vuole fuori dalle prossime presidenziali del 2012.
Tuttavia è evidente che l'affaire non si sarebbe potuto coprire sotto le ceneri.
Due accuse molto pesanti hanno condotto S. Khan in carcere e rischiano di procurargli una reclusione pari a 70 anni.
I giudici della Grande Mela si sono pronunciati sulla seconda richiesta di libertà su cauzione, avanzata dai legali di Strauss Khan, nella quale il banchiere si impegna formalmente di rinunciare a tutti i diritti sull'estradizione, hanno deciso di mettere l'ex presidente del Fmi agli arresti domiciliari nella casa newyorkese della figlia con addosso il braccialetto elettronico e un poliziotto armato che vigilerà ventiquattro ore su ventiquattro a spese dell'imputato affinchè questi non fugga.
Ma, la moglie di Dominique Strauss-Khan ha dovuto cercare altrove. Perché ad attenderlo con ansia sarebbero stati solo i fotografi visto che a nessuno, nel lussuoso residence dell'Upper East Side di Manhattan, faceva piacere ospitare l'ex direttore del Fondo monetario internazionale. E senza giri di parole il prestigioso condominio ha invitato la signora Anne Sinclair a cambiare idea, dopo che lì aveva affittato un appartamento dove il marito avrebbe dovuto trascorrere il periodo di arresti domiciliari stabilito ieri dal giudice.
La linea difensiva dell'avvocato Benjamin Brafman consiste nell'affermare che il rapporto sessuale avuto con la cameriera del Sofitel sia stato consensuale, perché ritiene che gli elementi di prova non siano compatibili con l'ipotesi di un rapporto forzato.
Ben diversa la posizione del legale della donna che ha denunciato Strauss-Kahn: l'avvocato Jeff Shapiro, il quale ha dichiarato alla Cnn che la sua cliente si vede costretta a nascondersi e che il trauma subito è straordinario, soprattutto dopo la consapevolezza della fama del suo presunto aggressore.
Le disavventure di Khan interessano la politica francese che lo vedeva valido avversario di Sarkozy alle prossime elezioni.
Basterà la disavventura giudiziaria americana ai danni di Khan per tenere incollato il presidente francese uscente alla poltrona dell'Eliseo?
I sondaggi dicono di no: si registra un crollo dei consensi per il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. ma poiché la politica è la scienza che concretizza le possibilità più assurde, non resta che aspettare.
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