lunedì 30 maggio 2011

Berlusconi perde! ora deve decidere che fare

Berlusconi aveva chiesto un verdetto agli elettori e loro hanno risposto facendo capire senza tentennamenti cosa vogliono dalla politica.
Secondo il modello politico attuale che divide in destra e sinistra gli schieramenti di governo e in risposta al “referendum” lanciato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi gli elettori si sono schierati e hanno detto basta al pensiero dominante perché non ha saputo risolvere i problemi reali dei cittadini.
Purtroppo per l’ennesima volta i politici di mestiere hanno fatto passerella e ripetuto il ruolo delle parti senza arrossire. Ancora una volta hanno fatto gli gnorri e espresso il loro pensiero senza curarsi seriamente dell’esito appena uscito dalle urne.
Ancora si gioca tra destra sinistra e un terzo polo ballerino che si schiera una volta a destra e una a sinistra. Senza parlare di Giuliano Ferrara che in maniche di camicia e grosse bretellone rosse ha dispensato preziosi suggerimenti al suo amico Silvio che senz’altro disattenderà o accoglierà come il fumo della sigaretta che bretelle rosse ha acceso al termine del suo trattato strategico di altra politica.

Ma davvero è difficile da decifrare il quasi plebiscito di De Magistris a Napoli, la vittoria di Pisapia a Milano, Zedda a Cagliari, Consolini a Trieste, Vallone a Crotone…
Da nord a sud i cittadini non si sono schierati a destra o sinistra perché estremisti o terroristi e neanche giustizialisti nei confronti di questo o quel personaggio. I cittadini hanno indicato col voto il malessere che deriva dal modello politico in atto con l’unica possibilità democratica a loro favore e in buona sostanza hanno gridato un accorato no ai personaggi insulsi della politica e dell’imprenditoria italiana.
Adesso è il momento della dignità! È il momento degli uomini politici che hanno sbagliato di riabilitare i lati oscuri dei rispettivi mandati e lavorare per i cittadini e non per il “popolo” di questo o quell’altro schieramento.

Se così non è allora Berlusconi deve prendere atto della risposta che gli elettori, specie quelli di Milano, hanno dato ai suoi proclami e lasciare con dignità la guida del Consiglio; o quantomeno cambiare rotta alla sua strategia politica e magari cambiare anche qualche cattivo consigliere.

sabato 28 maggio 2011

statua Wojtyla: abbraccio e accoglienza minimalista

aore12
la statua di Karol Wojtyla davanti la stazione termini di Roma

“Il mondo non è stato creato una sola volta, ma tutte le volte che è sopraggiunto un artista originale…”
Apro con la citazione di Robert Montesquiou, poeta contemporaneo e sostenitore dei primi Impressionisti francesi, ma avrei potuto aprire anche con Zola o con i più recenti Edgar Wind, Argan, o molto più semplicemente con Dubuffet e la poetica dell’arte grezza o art brut da lui elevata a linguaggio poetico a sostegno ideale dell'opera minimalista che condensa in una sintesi elementare concreta il gesto del Papa Karol Wojtyla posta davanti la stazione Termini di Roma.
Il materiale non manca! E le citazioni a sostegno della validità dei linguaggi artistici contemporanei sono innumerevoli.
Ma non è di questo che intendo parlare, bensì dell’intromissione gratuita dei superbi ignoranti che hanno elargito pensieri e consentito alla faziosità politica di certi personaggi d’invadere campi a loro ostici.

Passi per la gente comune, oberata da problemi materiali impellenti, e di quella fetta videota indottrinata dai programmi spazzatura, ma la polemica sterile innescata da persone che dovrebbero essere guida e faro nell’oscurità mentale contemporanea è disarmante!

Assurdo proporre sondaggi popolari ai romani o annunciare modifiche per lasciare la statua di Papa Karol Wojtyla davanti la stazione Termini di Roma!
Ancora più assurdo quanto detto da Casini: “la statua va rimossa, non fa onore alla città!” o il sottosegretario Giro: “…è un’opera brutta, togliamola subito da lì!”.

Le esternazioni, e ancor peggio, le imposizioni categoriche tese a far rimuovere il frutto del lavoro intellettuale e artistico dell’uomo dimostrano la pochezza di pensiero imperante che contagia tutti noi.

Sarebbe opportuno approfondire, prima di esternare sentimenti personali fuorvianti, in virtù di quanto divulgato dai media, il significato di lavoro intellettuale, se pur minimalista, nell’arte. Contravvenire alle leggi effimere del bello assoluto, o di quanto è affine al modello personale di bellezza. Osare! E contrapporre alla realtà fatta di “bellezze ideali” convenzionali classiche la poesia della semplicità di cui l’opera di Karol Wojtyla è pregnante.

Bene ha fatto Umberto Broccoli, in qualità di soprintendente capitolino, ad istruire la pratica e far sì che i visitatori e passeggeri che arrivano alla stazione Termini possano essere accolti e godere dell’opera minimalista di Oliviero Rinaldi raffigurante il gesto benevolo di Papa Karol Wojtyla.

venerdì 27 maggio 2011

siamo tutti indignati!

Volto teso. Mani che stringono lo schienale della sedia. Sguardo fisso nel vuoto. Insomma è l’atteggiamento tipico di chi sta soffrendo una gran pena come la perdita del lavoro in un momento della vita delicato per l’età avanzata e per l’insicurezza economica che la perdita introduce nella famiglia. Oppure esprime chiaramente l’angoscia della precarietà e dello sfruttamento dei bisognosi attraverso i contratti a progetto frutto di una mente evoluta solo dal punto di vista finanziario ma non sociale.

Le masturbazioni mentali degli strateghi della finanza pubblica e privata si sono dimostrati scorretti e vessatori per la stragrande maggior parte delle persone. In Italia come in Spagna le indignazioni assalgono le coscienze per la sperequazione sociale che questi meccanismi meschini e ciechi hanno prodotto specie nelle nuove generazioni.

È ora di reagire! L’uomo indignato rompe gl’indugi. Scansa qualche sedia e si avvicina al presidente degli Stati Uniti d’America.
Vuoi vedere che gli espone i problemi dei giovani precari, dei vecchi che hanno perso il lavoro per colpa delle multinazionali?
Niente di tutto questo! L’uomo in questione è Silvio Berlusconi, attuale presidente del Consiglio della Repubblica italiana. Uomo che si è fatto dal nulla, ha creato imperi economici, società editrici e tiene in mano buona parte dei mezzi di comunicazione di massa. Insomma, un uomo che dà lavoro ma che non è tagliato per gestire il bene comune della collettività italiana.
Infatti la richiesta d’aiuto rivolta ad Obama è di schierarsi contro i magistrati di sinistra, gli stessi che indagano su di lui e che fino ad ora non sono riusciti a portare a termine nessun processo per i fatti che tutti conosciamo.

giovedì 26 maggio 2011

tutela delle opere intellettuali: prodotto©

aore12
m. iannino, 2011, prodotto©

Sono fermamente convinto che l’arte in generale non appartenga a nessuno, neanche a chi la produce, giacché, frutto consequenziale di stati mentali evoluti, apporta cultura all’umanità tutta. Quindi, tesoro e ricchezza intellettuale dell’umanità!

Il prodotto© invece è sostenuto dalla logica mercantile degli apparati economici finanziari tesaurizzanti. Insomma di quella categoria che condensa e attua il sistema privatistico; il “mio assoluto” salvo quando il prodotto non è ceduto dietro una congrua fonte di ricchezza materiale; soldi o beni materiali ritenuti vantaggiosi per chi li detiene.

Da ciò l’utilità dei marchi apposti a tutela dell’opera “culturale” spesso scadente o mero risultato di artigianalità e tecnica.
Molti sono le opere cosiddette “artistiche” e moltissimi gli “artisti” pompati da lobby di potere economico.

La fiera della vanità espone sui mass media il peggio della sottocultura imperante. Per sovvertire la tendenza involutiva non basta leggere libri, spesso scadenti ma propagandati come opere somme, visitare musei o ascoltare i guru della comunicazione!
Per cambiare rotta è sufficiente spegnere i canali pilotati dall’informazione. Rimanere in silenzio e ascoltare la voce del cuore. Quella vocina, per intenderci, che ha trasformato Pinocchio da burattino in bambino.

lunedì 23 maggio 2011

Pisapia meglio della Moratti

il volantino distribuito a Milano pro Moratti
Il bello della rete è che ti fa sentire davvero cittadino del mondo! Dà la possibilità d’essere parte attiva e di esporre il proprio pensiero in merito a vicende sociali e finalmente esprimere opinioni nei confronti dei cosiddetti leader. In rete si trova di tutto, dalle cazzate alle cose serie e, vista la piega che hanno preso, anzi che ha voluto imprimere il cavaliere disarcionato dalle sue stesse stronzate, le elezioni fanno parte della scelta “confronto democratico” anche a chi non è di Milano, Napoli ecc.
Il web consente di analizzare i fatti e, se la situazione lo esige, schierarsi!

Milano e Napoli rappresentano le opportunità immediate per dire basta a forme di governo assurde e a politiche settoriali personalizzate che arricchiscono pochi e impoveriscono molti cittadini.
La politica dell’attuale destra di governo è chiara! Vuole ingrassare chi sta già bene e mandare al macero i poveri. Lo confermano le liti di Berlusconi e della Moratti. Le volgarità della Santanchè. Gl’imbrogli mentali dei leghisti con a capo Bossi.

Basta con le volgarità. Basta con le bugie. Basta curare gli interessi di pochi!
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro!

E poichè si è perso il senso della misura e del decoro, se fossi a Milano voterei senza dubbio per Pisapia, almeno lui ha i piedi per terra e guarda ai problemi sociali, ai più deboli, e non promette ministeri, evasioni fiscali (multe), condoni e oscenità sociali che minano il pensiero altruistico delle collettività evolute.
E, di conseguenza, De Magistris alla guida di Napoli contro la cattiva gestione della cosa  pubblica.

sacro o profano?

Il posto di Amanda


Finito il tempo delle campagne elettorali gli spazi pubblicitari cittadini si rinnovano. Le facce che hanno sorriso e fatto compagnia a cittadini e automobilisti per un mese circa sono ricoperte da altri prodotti più o meno utili alla società dei consumi.

Anche il posto di Amanda, una ragazza biondo platino tinto che voleva "ripartire dal basso dando voce al nuovo", è occupato da un signore di mezz’età che indossa uno strano cappello con la punta che indica il cielo, un mantello color porpora lungo fino ai piedi e che tiene in mano un bastone come quello che usavano un tempo i pastori quando pascolavano le greggi:
…Otelma!? Ch’è venuto a fare qui?
L’associazione è immediata perché da lontano i paramenti riportano alla mente la sagoma sui generis del guitto visto spesso a intrattenere le platee televisive che si fa chiamare “divino Otelma”.

La sorpresa è maggiore allorché si riesce a leggere “… il nuovo metropolita… Monsignor...”.
Che dire? Non ci sono più le comunità di una volta, quando il pastore delle anime era accolto con la festa e il sorriso nel cuore dei devoti.
Che sia la logica conseguenza dell’evoluzione comunicativa massificata? Oppure della caduta dei valori, dei quali la chiesa sta pagando pegno e che la politica ha frantumato ricoprendoli con la polvere dell’egoismo e della lussuria?

Certo non è un bell’esempio se anche la chiesa per comunicare adopera i cartelloni stardali di grandi dimensioni.
O forse no?
Che Lei, la Chiesa, sia contrariamente a me, al passo coi tempi?

venerdì 20 maggio 2011

Strauss Khan come Jack Moor de l'angolo rosso?

Dominique Strauss Khan come Jack Moore ? l’avvocato di successo del film “l’angolo rosso” interpretato da Richard Gere che la polizia cinese trova in una pozza di sangue affianco ad una bella ragazza trucidata nel suo letto d'albergo. Per le autorità cinesi il caso è chiaro, Moore è arrestato con l’imputazione di omicidio e diventa l’ignaro protagonista di un gioco di potere che lo vedrà rischiare una condanna a morte per omicidio.

Jack Moore, dovrà battersi contro il sistema giudiziario cinese, abbandonato al suo destino dal governo americano che non vuole incrinare i rapporti tra i due stati, troverà una mano tesa in Shen Yuelin, l’avvocatessa d'ufficio che crede nella sua innocenza.

Nel caso di Dominique Strauss Khan non c’è una donna trucidata ma si parla di violenza sessuale, un’accusa che attira indignazioni e attenzioni variegate nell’immaginario collettivo.

L'ex numero uno del Fondo Monetario Internazionale ha ribadito con veemenza la sua estraneità alle accuse di violenza sessuale, molestie e sequestro di persona a danno della cameriera trentaduenne dell'hotel Sofitel di Manhattan.

Lasciando da parte le fantasie, il dato di fatto attuale è che l'americano John Lipski sostituisce Strauss Khan nella direzione del Fondo Monetario Internazionale dopo che Strauss Khan ha rassegnato le dimissioni.
La nomina del nuovo prestigioso incarico è molto ambita.
Anche la Cina spererebbe di vedere eletto un suo uomo tra Zhu Min, consigliere speciale dell'ex capo del Fondo, ovvero Zhou Xiaochuan, attuale governatore della Banca centrale cinese. Ma pare che la poltrona lasciata vuota da Khan spetti a un esponente europeo per statuto.

Per i francesi un dato è certo: in base ad un recente sondaggio della Csa, il 57% dei francesi intervistati crede che l'ex direttore del FMI sia vittima di un complotto che lo vuole fuori dalle prossime presidenziali del 2012.

Tuttavia è evidente che l'affaire non si sarebbe potuto coprire sotto le ceneri.
Due accuse molto pesanti hanno condotto S. Khan in carcere e rischiano di procurargli una reclusione pari a 70 anni.
I giudici della Grande Mela si sono pronunciati sulla seconda richiesta di libertà su cauzione, avanzata dai legali di Strauss Khan, nella quale il banchiere si impegna formalmente di rinunciare a tutti i diritti sull'estradizione, hanno deciso di mettere l'ex presidente del Fmi agli arresti domiciliari nella casa newyorkese della figlia con addosso il braccialetto elettronico e un poliziotto armato che vigilerà ventiquattro ore su ventiquattro a spese dell'imputato affinchè questi non fugga.
Ma, la moglie di Dominique Strauss-Khan ha dovuto cercare altrove. Perché ad attenderlo con ansia sarebbero stati solo i fotografi visto che a nessuno, nel lussuoso residence dell'Upper East Side di Manhattan, faceva piacere ospitare l'ex direttore del Fondo monetario internazionale. E senza giri di parole il prestigioso condominio ha invitato la signora Anne Sinclair a cambiare idea, dopo che lì aveva affittato un appartamento dove il marito avrebbe dovuto trascorrere il periodo di arresti domiciliari stabilito ieri dal giudice.

La linea difensiva dell'avvocato Benjamin Brafman consiste nell'affermare che il rapporto sessuale avuto con la cameriera del Sofitel sia stato consensuale, perché ritiene che gli elementi di prova non siano compatibili con l'ipotesi di un rapporto forzato.
Ben diversa la posizione del legale della donna che ha denunciato Strauss-Kahn: l'avvocato Jeff Shapiro, il quale ha dichiarato alla Cnn che la sua cliente si vede costretta a nascondersi e che il trauma subito è straordinario, soprattutto dopo la consapevolezza della fama del suo presunto aggressore.

Le disavventure di Khan interessano la politica francese che lo vedeva valido avversario di Sarkozy alle prossime elezioni.
Basterà la disavventura giudiziaria americana ai danni di Khan per tenere incollato il presidente francese uscente alla poltrona dell'Eliseo?
I sondaggi dicono di no: si registra un crollo dei consensi per il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. ma poiché la politica è la scienza che concretizza le possibilità più assurde, non resta che aspettare.

il flop ben remunerato del professor Sgarbi

Lo spot del programma "culturale" cancellato dal palinsesto rai fa vedere uno Sgarbi legato e imbavagliato in uno scantinato della sede televisiva ma nonostante il bavaglio, il nostro eroe dell’anti cultura, riesce a urlare improperi nei confronti di chissà chi… “grrhh capra grrhh vulva capra grrhh” e poi, quando zittisce e china la testa spossato, appare una scritta che sembra una minaccia “lo liberiamo stasera alle 21”.
Dico subito che non ho visto il programma, e di ciò me ne dispiaccio perché sono uno dei tantissimi abbonati rai che ha decretato l’insuccesso di una trasmissione pedagogicamente educata e corretta.
Peccato; e comunque chi ci va di sotto sono i telespettatori perchè, secondo i giornali di oggi, il raffinato critico d’arte che tanto fa per tenere alto il nome dell’Italia nonché della biennale veneziana di quest’anno percepisce ugualmente un milione di euro mentre gli abbonati pagano il canone senza poter godere delle perle di saggezza copiosamente elargite dal dottor sgarbi.
Peccato!
Parafrasando lo spot: "Ci sarebbe toccato anche Sgarbi".
Menomale che l’hanno riacciuffato legato e imbavagliato dopo il flop della prima puntata. Le vie del Signore e della misericordia Divina sono infinite

giovedì 19 maggio 2011

sindaci pdl calabresi per sostenere Letizia Moratti

per alcuni uomini ancora è medioevo culturale!

Autotutela sociale!?
Così definisce la spedizione dei sindaci PdL calabresi in partenza da Cosenza e diretti a Milano per sostenere la Moratti contro Pisapia l’autista Mimmo Barile ex forza italia e il portavoce regionale pdl Campanella che non ha nulla a che fare con la lungimiranza educativa sociale e politica del Filosofo Calabrese Tommaso Campanella.

In effetti, sono agli antipodi i concetti di vita e la socialità di fra’ Tommaso e dei conquistadores nostri contemporanei.
Da una parte abbiamo un illustre conterraneo che per predicare una filosofia di vita ben condensata nell’ipotetica città del sole ha pagato con torture e carcere durissimo il suo amore per il prossimo e quindi per la cultura evolutiva del pensiero, e dall’altra un manipolo di individui che pensano a ipotetici affari orbitanti attorno alla cementificazione selvaggia dell’expò milanese.

“Stringersi intorno alla Moratti – dice il giornalista Campanella- ha un significato di autotutela sociale, atteso che una dispersione di Expo 2015 significherebbe la cancellazione di quella filiera virtuosa costruita insieme al governo Berlusconi e capace di essere puntello di osmosi economica e sociologica per tutte le Regioni italiane.”

Ormai non si pensa di vincere le elezioni su fatti concreti per il benessere di tutti i cittadini ma solo per una parte di loro. Siamo, anzi questi signori sono per dividere gli italiani in guelfi e ghibellini così da fomentare odio e rancore razziale. Inculcare terrorismi psicologici tra la gente, le razze e le culture delle varie etnie che per vivere sonostati costretti ad approdare a Milano come a New York.

No, non è questo il modello sociale auspicato dal frate di Stilo e neanche da buona parte degli italiani contemporanei anzi, tutt’altro! Ma inutile parlare con loro e anche se questi signori sono lontani dal possedere una sensibilità profondamente sociale li lascio con alcuni versi di Fra’ Tomaso Campanella, chissà che non rimangano illuminati sulla via di Damasco:

« Io nacqui a debellar tre mali estremi;
tirannide, sofismi, ipocrisia [...]
Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno,
ingiustizia, lussuria, accidia, segno,
tutti a que' tre gran mali sottostanno
che nel cieco amor proprio, figlio degno
d'ignoranza, radice e fomento hanno. »

mercoledì 18 maggio 2011

Traversa: ki lìgnata!

aore12
Catanzaro, piazza Matteotti, il cavatore

Traversa, goal… chi lignàata!
Mentre nel resto d’Italia la destra barcolla perché ha dimostrato di non sapere governare e di promettere senza mantenere, ma solo per il popolo le promesse sono state vane, a Catanzaro i cittadini hanno dato fiducia a Michele Traversa e alla sua coalizione composta per lo più da vecchi militanti della destra locale come Tallini & C. ai quali si sono aggiunti i nuovi ballerini della politica affaristica.
Serve un’analisi? Ma veramente? Non krijiu, i Katanzàrisi u sannu ku su! E sannu puru ku su l’omini e sinistra chi s’inda jiru a la kasa… katanzaru è akkussì. Pe’ mmò ti votu, poi vidimu ki fai. Si non mi cunti fisserjj ti stimu e t’appoggiu sinnò a la casa. Intanto aspettamu… no ma vidimu i seggi occupati sulu e l’amici toi ma aspettamu ma vidimu cosi serii daveru e no i tri parchi novi ka servunu sulu ai prenditori vicini a certi genti, e mancu effetti speciali volimu. Volimu pocu cosi serii ki servunu daveru pe katanzaru e i katanzarìsi.

Auguri Mickè. Ah m’avìa scordatu: u manuala Cencelli, daveru voi ma l’appliki? O crijiu ka ti cumbena. Perdi a cacìa e a rina ku i marpijiunu ki nci su! Comunqa tu si u sindacu, vida tu…

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