giovedì 30 settembre 2010

trovato rimedio alla sclerosi multipla?

Nella trasmissione del 29 settembre 2010, Giulio Goria delle iene, rende nota una notizia scientifica che se applicata in Italia migliorerebbe la qualità della vita di moltissime persone ammalate di sclerosi multipla. L’intervista verte sulla scoperta del prof. Paolo Zamboni dell’università di Ferrara che sembra risolvere definitivamente l’handicap invalidante che colpisce gli ammalati di sclerosi multipla con un intervento chirurgico alle giugulari.
Il professor Zamboni si è accorto che i colpiti di sclerosi hanno le vene giugulari otturate e quindi il sangue ristagna nelle parti alte e non defluisce a irrorare e ossigenare il resto del corpo. Ciò determina la graduale e inarrestabile degenerazione invalidante. Secondo il servizio divulgato nella trasmissione delle iene, la ricerca scientifica è ancora nella fase iniziale e non può essere associata con certezza alla sclerosi multipla e il servizio sanitario nazionale non può fare fronte alle spese mediche necessarie. Intanto le persone che si sono sottoposte alla sperimentazione rilasciano entusiastiche dichiarazioni, testimoniando la rinascita a nuova vita.

La lista d’attesa è lunga e altrettanto lungo e veemente è l’invito dei pazienti all'onorevole Ferruccio Fazio, attuale ministro della salute, affinché velocizzi l'iter per essere sottoposti al più presto all’intervento chirurgico in Italia.

razzismo, intemperanze e esternazioni gestuali

Quando il pesce puzza dalla testa è facile che il corpo s’infetti, marcisca e diventi terreno per colture microbiche cancerose com’è di fatto avvenuto. Tant’è che alcuni individui lasciano che sia la pancia a guidare le azioni ed a volte l’esito è positivo, specie se la reazione esterna fratellanza solidale. Purtroppo, quando la pancia pensa solo a sé stessa, cosa attualizzata dalle scempiaggini logorroiche di alcuni, la reazione è tutt’altro che idilliaca.
I valori sembrano cancellati persino nella scuola, diventata, ormai, terra di nessuno. La scuola è un’enorme babele priva di criteri e principi educativi sani dove non s’insegna e impara a rispettare la vita ma a farla fessa. Non che sia stato uno studente modello, anzi, più che monello! Però ricordo con affetto le parole di un docente: “giovanotti, facciamo un ragionamento…” e da lì iniziava una sorta di dissertazione corale per sondare i vari aspetti della materia e comprenderla davvero. Quell’uomo dimostrava di avere rispetto per i ragazzi e li preparava alla vita.

Cos'è il rispetto? Amore per il prossimo!

Che tradotto nella vita di tutti i giorni significa non opprimere, schiavizzare, cancellare le idee altrui e neanche sfottere o giocare, mortificare le intelligenze prive di voce.

In una società civile, il punto più alto della democrazia coincide con la partecipazione attiva di tutti i soggetti che danno corpo alla collettività: disabili in primis perché la diversità è ricchezza come la differenza di culture che assommate danno vita a nuove ipotesi di convivenza, utile per sviluppare valori interpersonali ben più importanti dei progetti tecnici inseguiti dai pratici uomini d’affari.

Altra cosa è la battuta goliardica fatta per sdrammatizzare o ridere sulle avversità perché: “core allegro Dio l’aiuta!” sempre se alla base vi è l’amore per il prossimo.

mercoledì 29 settembre 2010

il lato b della politica

Il lato b della politica.

Sfogliando tra i ricordi ci si accorge di non avere perso nulla e  modificato granché.

È vero, cambia l’età, cambiano le situazioni, la tecnologia domestica e industriale ma l’egoismo dell’uomo, quello proprio no! Anzi, l’evoluzione dei costumi sembra favorirne l’espansione esponenziale.

Ma andiamo per gradi, analizziamo le grandi speranze dei giovani di ieri attraverso sintesi, metafore e promesse disattese:

Stamani, nel mettere in ordine vecchi ninnoli, regali ricevuti nelle varie occasioni, mi è capitato tra le mani un reperto storico: il 45 giri in vinile di Patty Pravo dai solchi rovinati dall’incuria e dalle innumerevoli volte che il braccio dello stereo è caduto sui solchi a trasmettere col tremolio della puntina “pazza idea”.

Erano gli anni ’70, e, il clima “rivoluzionario” giovanile andava a contaminare le varie propaggini d’interesse sociale.
Il fermento intellettuale contagiava i campi dei saperi, dalla scuola alla musica, dall’arte alla politica.

L’euforia dei ragazzi, la bellezza dei pensieri, lo slancio sociale e la solidarietà, il rifiuto della violenza dimostravano nei fatti l’impegno per cambiare in meglio la società.

 Quant’acqua sotto i ponti!

In quegli anni si tentava di realizzare qualcosa di molto più grande di noi, figli che contestavamo l’opera dei padri specie in politica, dove il pensiero è duplice e le strategie poliedriche così da poterle adattare facilmente ai vari momenti e navigare su fiumi di parole.

Né più né meno che come oggi. Non si è riusciti a creare un lato b in politica!
Vale a dire, un incisione netta che faccia sentire due canzoni chiare a chi ne ha voglia. La politica odierna è simile ai 45 giri dei jukebox dove il retro non era mai dello stesso autore. Oggi il lato b, ma anche quello a, della politica ha lo stesso grigiore delle giornate uggiose che trascina la gente a fustigar se stessi e… “morire tra le viole” come nel lato b della più nota "pazza idea" del 73 di Patty.

martedì 28 settembre 2010

il medio di Cattelan punta il cielo di Milano

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Perché quell’enorme dito punta il cielo di Milano?

È un enorme mano di marmo alta 11 metri con le quattro dita amputate tranne il medio. La scultura posta su un imponente piedistallo davanti alla borsa di Milano, che il suo ideatore ha titolato Love perché stando a quanto ha dichiarato vuole essere un atto d’amore, punta diritto al vertice del triangolo della struttura di palazzo Mezzanotte, dal nome dell’architetto, Paolo, progettista e costruttore, sede dell’istituto dal 1932, sembra sintonizzarsi con la facciata monumentale di piazza affari, alta 36 metri e rispecchia l’impostazione classica ancora cara nei primi del ‘900.

La mano, ben si colloca, nella sua concezione classica tra i blocchi di travertino e le statue di Leone Lodi; ma un interrogativo è d’obbligo: perché Love?

Amore per avere tesaurizzato ogni cosa?
Amore sadomaso per gli effetti dell’economia globalizzata?
Amore per le bolle finanziarie che hanno causato la recessione mondiale?

O semplicemente un accorato vaffa… a tutto e tutti?

lunedì 27 settembre 2010

il dito del senatùr bossi

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Il dito del senatùr.


Che dire? È pura arte oratoria!

Profonda conoscenza di una lingua universale!

che testimonia la sua enorme, incommensurabile cultura.

Poverino, fa un po' fatica a parlare ma sa esplicitare benissimo cosa gli frulla in testa grazie all’esperienza giovanile, di quando calcava le piazze da mimo. Lui, radio elettrotecnico senzalavoro, doveva pur campare. Ma adesso, forte dell’esperienza pregressa esterna con gesti semplici ma efficaci sentimenti patriottici e cultura conquistata sul campo padano. Però, lo stipendio da parlamentare e ministro della repubblica se lo intasca a Roma.

domenica 26 settembre 2010

arte, dissacrare per esistere

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Dissacrare per esistere.

Essere nel mondo dell’arte oggi significa provocare una reazione immediata, non necessariamente evoluta, semmai blasfema, che faccia parlare.

Per non cadere nella trappola strategica della comunicazione, citiamo debolmente un evento, che se fatto in una realtà di provincia, con pochi fondi e pochissima risonanza divulgativa, senza dubbio, il risultato sarebbe tutt’altro che positivo.

Premesso che sono un assertore convinto della positività catartica del fare creativo anche laddove le provocazioni culturali feriscono la morale comune, nel caso n questione, la scossa prodotta dall’artista è blanda e non serve a svegliare le coscienze, fare uscire dal torpore le menti e provocare reazioni. Insomma è un’ovvietà! Anche se concettualmente vestita dai media e dagli sponsor, rimane di un kitsch banale. Avrebbe potuto fare meglio!

La contestualizzazione culturale del fare creativo è d’obbligo.
È un dovere morale e intellettuale per gli addetti ai lavori partecipare alla discussione, invogliare al dialogo incentivare risvolti lessicali e ricerche specialmente se un’amministrazione pubblica impegna fondi e immagine in progetti culturali alti. D'altronde non si parla di sagre o folklore ma di un evento culturale che oltre a portare lustro e crescita per la collettività, espone la cultura nazionale al mondo intero. Per ciò, eventi simili non possono scadere in “purché se ne parli”.

courtesy archivio M.Iannino
M.Iannino, preservAzione o dell'azione preventiva
Ovviamente, la provocazione fa più rumore della proposta culturale che induce alla conoscenza e che da essa trae ispirazione. Per cui, è più semplice assistere a rappresentazioni pigre che non stimolano il pubblico e la società, non incentivano all’analisi profonda ma si accontentano della fugace quanto effimera botta alla pancia.
Fenomeno, questo che, superato il momento transitorio espositivo, lascia poco alla memoria storica, non rimane traccia di curiosità intellettiva né visiva nell’opinione pubblica, salvo eccitarla in seguito con operazioni pilotate.

Così facendo si mortificano quanti operano nel campo dei linguaggi visivi, non progettano eventi scandalistici, non affidano a giornali e lobby misere operazioni di mercato per raggiungere comodamente alte vette, perché coscienti che l’esplicitazione gestuale di un pensiero volgare e violento non ha nulla a che fare con i linguaggi dell’arte. Quindi,
Meglio prevenire che curare… è pedagogicamente scorretto lasciare intendere che tutto è arte.
Linguaggio, forse, messaggio esplicito, burlesco, ma non opera d’arte!

Malcostume massificato

Se io avessi… che so, un sacco di soldi, con moltissime probabilità sarei anch’io un egoista. Penserei solo ai fatti miei. Mi servirei di società off shore per pagare meno tasse, comprerei casa nei paradisi fiscali dove chi è ricco esiste, vive e si sollazza la vita.

Qualcuno sussurra che non è giusto. Qualcuno che milita in accampamenti politici. Qualcuno che usa o lascia che si usino le pratiche egoistiche per attirare fondi al partito e fa finta d’ignorare le azioni furbesche dei suoi amici, gente che utilizza tutti i mezzi per accrescere ricchezze materiali e consensi elettorali.

Eppure, quando parlano in pubblico, i sensi di colpa mi annientano. Le loro parole mi fanno sentire piccolo piccolo solo per avere pensato a se fossi ricco… Sarà colpa della mia sensibilità risvegliata dall’arte oratoria di questi imbonitori, oppure è frutto dell’educazione cristiana che i miei hanno impartito in famiglia?

Non saprei! Unico dato certo è che loro non porgono l’altra guancia. Anzi, adottano la legge del taglione all’ennesima potenza: occhi per occhi denti per denti. E sì! Sono in tanti negli accampamenti a razzolar ca…te!

Intanto il tempo passa. Anche la notte piccante è passata. Le luci rosse della città si sono spente e il viadotto Bisantis torna alla normalità. Niente riflettori. Nessuna illuminazione segue l’arcata del famoso viadotto catanzarese. Oggi gli ultimi scampoli scialarecci spegneranno l’ubriacatura popolana all’interno del politeama e poi tutti a rigirare i pollici.

Ma c’è anche chi affronta ambage per andare a Cesena, al raduno dei grillini, nauseato dal merdaio creatosi attorno a vicende marginali e prive d’interesse collettivo.

Per il resto, un filo sottile lega gli eventi: la voglia di godere: il divertimento, la musica, il cibo saporito, l'episodio piccante; il tutto gestito dallo showbusiness.

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