lunedì 31 maggio 2010

Storie e realtà calabresi. 10: l’aurora

Storie e realtà calabresi. 10: l’aurora

Racconti di vita in Calabria 1. Tradizioni alimentari: la panificazione.


Maria sta facendo il pane! Guarda…
©archivio M.Iannino


Qeust’espressione, riferita alla Madonna in versione umanizzata dal credo popolare perché associata ai mestieri casalinghi, si sentiva spesso al crepuscolo, quando l’aurora tingeva di rosa le nuvole e l’atmosfera, simile a quella creata dalle madri quando preparavano il forno a legna per la cottura del pane, si tingeva del colore tipico causato dalle frasche che ardevano all’interno del “cocipane”.
L’aria di un caldo rosato, ben nota nelle famiglie contadine, lasciava presagire dolci leccornie associate alla panificazione vera e propria. I bambini sapevano bene che tolto il pane croccante, la mamma riponeva tra i mattoni caldi la pitta ripiena, i cicoli a riscaldare e il panetto bianco.

(segue)

nel ricordo di mamma Natuzza

Per Mamma Natuzza

©mario iannino

Ho voluto dedicare un’opera a Natuzza, la mistica di Paravati.

La Donna, la Mamma che aveva il dono di parlare con le Entità Spirituali e che tanto ha fatto per alleviare le pene di quanti si rivolgevano a Lei.
Lei che già aveva la sua di Croce da portare, paziente e umile serva del Signore, anzi Umile Verme di terra; come ripeteva spesso per autodefinirsi, si accollava anche le pene di: politici, manager e innumerevoli persone comuni.

Il suo monito, ma più che monito era un pensiero costante quello rivolto ai giovani, ai preti che sbagliano, alla società malata che per ricchezze materiali inquina e uccide; avvelena, falsa la verità e spaccia morte specie nei giovani quando questi diventano vittime di malaffare o droga.

Ecco, in sintesi, una scarna figurazione pittorica che non vuole essere semplice retorica celebrativa ma testimonianza, atto d’amore filiale per una donna che fino alla fine dei suoi giorni terreni ha elargito amore incondizionato al mondo malato d’avidità.

Sulla tela 50x60 c’è la sintesi grafica dei suoi insegnamenti.

La figura allegorica del Cristo sta a ricordare mali atavici a cui l’uomo si assoggetta volentieri e non vuole debellare nonostante i seri consigli premonitori suggeriti dalla natura e esplicitati da Persone lungimiranti come lo è stata Mamma Natuzza che vediamo intenta a dialogare con Gesù, proteggere giovani, deboli e indifesi nell'abbraccio spirituale e con la preghiera di chi, come Lei, dotata di immenso amore, si carica dei mali dell'umanità.

(mario iannino, 31 maggio 2010)

domenica 30 maggio 2010

genesi



La rappresentazione per immagini è una scelta linguistica chiara che l’artista adotta e applica nei
©mario iannino
momenti consoni.
Fare arte oggi non significa essere innamorati di determinati modelli espressivi e adoperarli insulsamente ma servirsene per apportare humus culturale e scuotere ove necessita le coscienze.

L’operatore culturale contemporaneo ha a disposizione un tesoro linguistico inestimabile. Sta alla sua determinazione decidere quale strumento adoperare e quale platea coinvolgere nelle sue analisi.

Oggi, l’artista, a differenza dei tempi passati, non dipende dagli umori del mecenate di turno, e ciò lo pone in una posizione di privilegio rispetto ai Maestri dei decenni trascorsi; condizione, questa, resa possibile dall’evoluzione sociale raggiunta; dall’autosufficienza lavorativa che, suffragata dagli studi e dalla volontà di ampliare i modelli espressivi pittorici, consentono il dialogo tout court con ampi strati sociali.

È risaputo che la figurazione solitamente didascalica è autocelebrativa; d’altronde se non ci fossero stati i magnifici lavori del passato ad arredo di chiese e luoghi pubblici ben poco degli usi e dei costumi sarebbe giunto fino a noi. Senz’altro non è arrivata la verità assoluta ma la volontà del pensiero dominante temporale allorché l’artista è condizionato da despoti che gestiscono le sorti dei popoli non per spirito di servizio ma per esercitare e accrescere il proprio potere.

D’altro canto, la figurazione è, per antonomasia, dialogo immediato che unifica idee e linguaggi differenti di ceti medi e di quanti non posseggono strumenti di decodifica adeguati. Perciò, la figurazione si avvale di metafore e segni arcaici assimilati dalla cultura esperienziale umana che contestualizzate rendono più di mille parole.

(mario iannino)

venerdì 28 maggio 2010

Calabria, terra di sofferenza. racconti di vita, 9

Racconti di vita in Calabria 1. Calabria mistica.

Alcune filosofie, o correnti di pensiero esoterico, asseriscono che anche gli Stati sono soggetti al Karma, vale a dire la legge di causa ed effetto che determina il cosiddetto destino. Sempre secondo la disciplina indù pare che il destino di uomini e terre siano concatenati alle azioni degli avi.
Ma, considerando i tributi pagati e rivedendo la storia dell’Italia e degli italiani, qualcosa non torna perché:

1) L’Italia ha già dato in quanto a despoti e dittatura;
2) Poveri e derelitti hanno sempre pagato le colpe degli altri;

Unica novità, che sembra prescindere la legge karmica, falchi e colombe hanno imparato a convivere.

La società non è più divisa tra buoni e cattivi, retti, giusti e malvagi. Queste categorie sono ovunque, oltre a scoprire lapide, stele e monumenti pubblici nelle contrade amiche, ben mimetizzati, piangono e si commuovono anche nei luoghi sacri. S’incontrano a Mileto, paese di Mamma Natuzza, a Santa Domenica di Placanica, tra migliaia di devoti affluiti da ogni dove per trovare conforto nella preghiera e dalle parole di fratel Cosimo, ultimo mistico di Calabria.


(segue)

Calabria, 8, territorio e cittadini: Mimmo Rotella


Racconti di vita in Calabria: 1. Territorio e cittadini

C’è da dire che i calabresi sono un po’ restii alle novità; specie se le innovazioni riguardano linguaggi e usi consolidati nel tempo.

La diffidenza contamina tutti i ceti sociali. Alcuni cavalcano l’onda per tutelare interessi personali, insinuano ulteriori dubbi per attrarre a sé i tradizionalisti e, sovente, fanno uso della delazione.

È sintomatica la vicenda artistica del nostro illustre conterraneo Mimmo Rotella. Nonostante i riconoscimenti nazionali e internazionali tributategli dagli addetti ai lavori e quelli postumi che le istituzioni comunali hanno testimoniato nei suoi confronti, pochi calabresi conoscono a fondo l’importanza del suo lavoro artistico. La rivoluzione lessicale che, insieme agli altri artisti che ruotavano attorno al teorico Pierre Restany, apportò all’arte visiva.
È ovvio che per accettare e comprendere l’atteggiamento mentale di chi osserva, assimila e trasforma un volgare linguaggio pubblicitario in espressione alta, vi debba essere dall’altra parte una forma di pensiero sensibile evoluto, non dal punto di vista accademico ma, interiore, aperto al nuovo e alle possibilità che l’ingegno umano può trasferire con le azioni al già noto consolidato.

(segue)

mercoledì 26 maggio 2010

la cultura come antidoto alla crisi

Ok siamo tutti d’accordo! Dobbiamo rimboccarci le maniche e sudare per uscire dalla crisi!
Dobbiamo farlo tutti, senza escludere nessuno degli italiani, specie chi ha più ricchezza!
Allora, sotto con le verifiche patrimoniali; il redditometro per scovare i furbi che hanno portato l’Italia alla rovina! Alcuni lestofanti smascherati dalle forze dell’ordine preposte alle indagini per salvaguardare il patrimonio dello Stato attraverso le intercettazioni ambientali e patrimoniali rischiano di farla franca grazie a leggi inique. Leggi volute da gruppi di potere, disonesti, che hanno insediato lacchè tra gli scranni istituzionali e hanno tutelato pochi individui a discapito della maggioranza italiana. Eppure si continua a discutere di futili problemi piuttosto che studiare piani seri per rilanciare la questione morale così da dare fiducia ai cittadini imbavagliati e oppressi dal potere.
Sarebbe gradita una voce autorevole che dicesse:
Ok d’accordo, solo queste misure non bastano!, sono ininfluenti! se davvero vogliamo considerare una, pur minima possibilità futura per i giovani dobbiamo pensare ad altro! Dobbiamo aggiungere strumenti idonei per creare una reale crescita sociale, produrre ricchezza con l’impiego e l’impegno lavorativo dei giovani.
Dobbiamo rivedere i parametri occupazionali, stimolare l’imprenditoria e dare spazio alla cultura, ai progetti che ampliano le menti. Alla produzione artistica. Cinema, arti applicate, linguaggi creativi che, se aiutati dai governi locali e centrali, con interscambi culturali risollevano le sorti degli uomini.

La cultura è una risorsa che, assecondata, può salvare l’umanità!

Utopia? no realtà!

vita in Calabria. 7, territorio e cittadini

Racconti di vita in Calabria. 7, territorio e cittadini

racconti di vita in Calabria. 1

La disinformazione e l’ignoranza sono elementi che aiutano fortemente a cadere negli errori di valutazione di fatti e persone perché deformano i concetti e l’immaginario collettivo di quanti si fermano alla sensazione superficiale dei fenomeni che sfiorano i sensi.
Infatti, per apostrofare lo stato accidioso dello scansafatiche spesso si sente dire “m’ncrisciu si fhicia pecuraru”! ma quanti conoscono le fatiche di chi governa le greggi e prepara con maestria i ricoveri, munge le bestie e ricava formaggi e ricotte?
Molte persone, purtroppo si soffermano alla scena del pastore che sonnecchia sotto l’albero mentre le pecore pascolano, e ciò basta a confermare la saggezza antica del detto popolare, ma se seguissero le fasi della mungitura, la lavorazione dei latticini, la cura nell’aiutare le femmine a partorire, tenere buono il montone; e, cosa non da poco, governare con suoni onomatopeici il gregge e le singole bestie, allora si renderebbero conto che non è tutto oro quello che luccica al sole! I vari giudici dovrebbero essere più attenti, non soffermarsi alle apparenze, scandagliare i problemi e magari trarre momenti poetici dalle esperienze altrui come ha fatto il maestro Mimmo Rotella che ha tradotto i richiami dei pastori in poesie epistaltiche conferendo valenze artistiche a rumori e suoni gutturali usati dalla notte dei tempi.

(segue)

Racconti di vita in Calabria. 6, vocazioni territoriali

Racconti di vita in Calabria. 1

Vocazioni territoriali. (prima parte)

Ho deciso! Poiché ai grandi strateghi della politica, in realtà, non interessa nulla delle reali condizioni in cui versano i cittadini, forse perché, giustamente intenti a inseguire concetti incomprensibili a noi miseri mortali, non perderò più tempo ed energie a esternare gli umori della gente comune. La gente che vive e si accontenta di poco nonostante le trasmissioni spazzatura che inondano le case e le menti dei deboli proponendo falsi modelli sociali.
Anche da noi la società è infettata dalla corrente di pensiero effimero che accomuna il successo con il denaro e la visibilità che i media consentono alle persone. Cosicché, per un certo ceto sociale, l’appariscenza pacchiana che espone presunte ricchezze condiziona l’intera società e mortifica le vocazioni territoriali che se sapute amministrate porterebbero ricchezza reale ai calabresi.
Non a caso qualcuno la definisce la California italiana per il clima le amene terre che strette tra due mari offrono possibilità agrituristiche uniche. La posizione geografica dell’Italia e della Calabria in particolare, crocevia di culture che hanno lasciato tracce indelebili, (vedi Bronzi di Riace e vicende collegate) e che continuano a tenere desta l'attenzione della collettività, consente di assaporare e vivere con poco dispendio di energie e tempo luoghi differenti per clima, cultura e usi. La gastronomia tipica della regione propone gusti e sapori forti associati ai luoghi d’origine: il caviale dei poveri, vale a dire una purea di pesce azzurro preparato dai pescatori delle coste tirreniche e joniche, tiene il passo alla ndujia montana di Spilinga e del vibonese in genere. La cipolla dolce di Tropea. Le alici sottosale, il pesce spada, il tonno, le patate della Sila, l’olio extravergine d’oliva. Prodotti secondo natura con metodi tradizionali tramandati da padre a figlio.

(segue: territorio e cittadini)

Racconti di vita in Calabria. 5

Racconti di vita in Calabria.1

Transumanza.

Ancora oggi può capitare, specie nelle strade provinciali dell’entroterra, nei cambi di stagione, di trovarsi di fronte a scene considerate archeologia rurale.
Infatti, è facile incontrare nelle strade semideserte una mandria di pecore o delle vacche guidate da pastori e seguite dai fedeli cani, che, all’apparenza apatici, aiutano l’uomo a governare le greggi. Cani che sollecitano gli armenti disorientati o che si attardano a brucare nonostante il pastore abbia lanciato il fischio di richiamo. Cani pastori che sanno proteggere le greggi dai predatori, vigili dietro alla fila, controllano e tutelano pecore, capre e mucche dai pericoli; che al cenno del padrone sollecitano il branco ad aprire un varco per lasciare passare le macchine.

Scene d’altri tempi, difficili da vedere laddove l’economia globale induce a costipare in batterie produttive gli animali da latte e da macello, in Calabria è ancora possibile viverle.

(segue: vocazioni territoriali)

martedì 25 maggio 2010

racconti di vita in Calabria. 4


Racconti di vita in Calabria.1
©archivio M.Iannino

Solidarietà contadina

C’è chi piange per la squadra del cuore, di gioia o dolore e chi culla illusioni e speranze. Le lacrime di gioia o rabbia accompagnano i sentimenti umani nelle periferie dell’impero dei sensi.
Eppure sappiamo di sicuro che la vita è un passaggio, una camminata più o meno piacevole nella materia; un soffio di eternità che vorremmo non finisse mai quando stiamo bene e in pace con noi stessi e il mondo, ma, come sempre c’è un ma, un ostacolo mentale o fisico, che si frappone tra noi e l’oggetto del desiderio, deprime e annulla i pochi attimi sereni anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Ma la teoria dei bisogni è soggettiva! Non ha parametri stabili o leggi condivisibili. Qui si tocca il piacere e le fantasie soggettive e ciò che va bene e fa gioire qualcuno lascia indifferenti altri.
Un vecchio adagio calabrese recita “u gurdu non crida mai u dijunu” che tradotto suona così: chi è sazio e ha la pancia piena non sa cosa vuol dire avere fame e pensa che anche gli altri siano sazi.
Ma i vecchi saggi che conoscevano il vero volto dei bisogni, per sollevare dalle sofferenze i più poveri, nel tempo, hanno praticato atti di solidarietà tramutate in leggi mai scritte su carta ma attuate nei fatti lasciando liberi i raccolti e i frutti della terra limitrofi ai percorsi viari e, in alcuni paesi, ancora oggi, il giorno dei morti chiunque può accedere nei castagneti a far provvista di castagne.

(segue; transumanza)

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate