domenica 4 ottobre 2009

catanzaro, weekend piccante




Catanzaro, 1 2 3 ottobre 2009: weekend piccante

Non tutto il male viene per nuocere: l’inclemenza de tempo ha indotto gli organizzatori della notte piccante a rinviare l’evento. La posticipazione ha dato la possibilità di accorpare eventi già previsti e calendarizzati, tra l’uno e il due ottobre nella città capoluogo, alla più nota notte piccante che avrebbe dovuto svolgersi il 26 di settembre. Si è potuto assistere, quindi, ad un fine settimana ricchissimo di spettacoli, deliziare il palato agli stand enogastronomici, arricchire la mente coi percorsi culturali degni delle più note e ricche metropoli. E chissà che, l’involontario esperimento “socialmediatico”, non possa essere l’input per future programmazioni imponenti. D'altronde, l’affluenza è stata imponente e, la grossa mole di pubblico, gestita dalle strutture preposte con intelligenza, ha ridotto al minimo fisiologico i problemi di viabilità: mezzi di trasporto pubblico funzionanti ininterrottamente per 24h, parcheggi periferici e autocontrollo civico da parte dei partecipanti hanno fatto sì che la manifestazione riuscisse appieno

sabato 3 ottobre 2009

Copanello di Stalettì, Catanzaro



Copanello dista da Catanzaro 15 km, in assenza di traffico è raggiungibile in dieci minuti di macchina; situata ai piedi del costone di Stalettì, nelle cui pareti rocciose i monaci eremiti abitavano le numerose grotte, è un rinomato centro balneare.
In età altomedioevale sorgeva il monasterium Vivariense, importante centro culturale fondato da Cassiodoro nel VII sec.
aore12

Grazioso Manno: acqua come risorsa non disgrazia



Acqua come risorsa, non disgrazia! Queste le parole di Grazioso Manno


Le notizie che arrivano dalla Sicilia fanno accapponare la pelle: decine di dispersi e 435 sfollati nel messinese. Giampilieri; Scaletta Zanclea; Santo Stefano di Briga; Molino e Messina sud, le zone più colpite dal nubifragio. I soccorritori cercano di salvare i sopravvissuti nel fango e tra le macerie di una ventina di edifici crollati. Le vittime accertate alle 16,00 di oggi, 3 ottobre 2009, sono 21: un vero bollettino di guerra. Una guerra fatta dalla natura in risposta alla cementificazione selvaggia; all’abusivismo edilizio; all’incuria degli amministratori che non hanno saputo gestire il territorio.
Anche la Calabria ha avuto le sue vittime negli anni scorsi, non dissimili da quelle della vicina Sicilia. Tragedie per lo più annunciate dall’azione sconsiderata dell’uomo; dalle piogge incessanti e dai consequenziali smottamenti dei terreni in declivio, privi della vegetazione arborea e sprovvisti delle necessarie canalizzazioni torrentizie.
Stamane, nel centro congressi del villaggio Guglielmo in Copanello di Stalettì, Grazioso Manno, presidente del consorzio di bonifica Jonio Catanzarese, è raggiante per i traguardi raggiunti nel brevissimo tempo di commissariamento dell’U.R.B.I. calabrese che l’ha visto impegnato nella riorganizzazione dei consorzi di bonifica dello Jonio e tirreno catanzarese e nella gestione delle acque del territorio regionale.
“Questo è il giorno del ringraziamento! Un ringraziamento di cuore a tutti i convenuti, alle maestranze che hanno lavorato sotto le intemperie per mettere in sicurezza i corsi d’acqua! Perché l’acqua è una risorsa! Una ricchezza di tutti priva di colori politici”. E, Agazio Loiero, presidente della regione Calabria ha aggiunto: “Spesso le catastrofi son il frutto delle logiche politiche sbagliate del governo nazionale e locale”. E ancora: “Noi, come giunta, abbiamo deciso di deliberare un impegno di spesa di 800mil.€ circa dei fondi comunitari, per la cura del territorio e la diga sul Menta così da dare l’acqua pulita ai reggini.”. Anche Wanda Ferro, presidente della provincia di Catanzaro, ha condiviso quanto esposto da Manno e Loiero, rilevando il concetto di lavoro collegiale per la messa in sicurezza del territorio per il benessere collettivo.

venerdì 2 ottobre 2009

parole in libertà nel giardino dei semplici


Il sole riscalda chi vede! Dice il vecchio saggio al ragazzino che lo sta ad ascoltare.

Ma attento a non esporti troppo ai suoi raggi perché potresti scottarti!
Il ragazzino vorrebbe ribattere. Dire che lui al mare non c’è mai stato e che è difficile per un montanaro scottarsi al sole. La sua mente acerba, non ancora corrotta dalle furbizie dei grandi, non riesce a cogliere la metafora predicata dal vecchio.
Chiede alla madre e lei: oggi è la festa di compleanno di Silvia e la mamma ha preparato i dessert le patatine i pop corn le pizzelle e la torta. Chi giocherà e mangerà con lei? Chi è presente alla sua festa! Risponde spedito il ragazzo. Sì, bravo; e cosa piace tanto a Silvia, con cosa gioca con le b ba bamb... Il ragazzo ha un attimo di perplessità. Nnnon saprei… Come non sapresti su dai andiamo cos’è che fa felice te ai compleanni a Natale…eh? I REGALI! Allora chi porta bei regali è sempre bravo? Non sempre! Corregge la mamma. A volte si fanno bei regali solo per accaparrarsi la benevolenza di qualcuno e trarne beneficio. Si ma che c’entra il sole? Beh, solitamente si usa questa espressione per indicare che chi sa esporre la propria immagine nella società, magari aiutandosi con bei regali e belle parole, è ben voluto e aiutato dai potenti. … ma chi sono i potenti? Le persone che contano, quelli che gestiscono il lavoro, quelli che… Va bè mà ho capito! Ciao vado a giocare con Silvia. Le piace tanto giocare al dottore e se non mi vede gioca con Francesco.

giovedì 1 ottobre 2009

scudo fiscale, ricchezze e povertà



Alle ore 22,00 del 30 settembre 2009; con 309 voti favorevoli e 247 contrari, alla Camera dei Deputati è passata la fiducia al testo correttivo del decreto anticrisi che comprende le norme sul cosiddetto scudo fiscale. Ora, passa al vaglio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che, se riterrà costituzionalmente valido l’atto, apporrà la sua firma.
Come si evince i passaggi democratici per la promulgazione di una legge ci sono! Speriamo bene!

La speranza, di cui sopra non è connessa alla bontà del testo di legge ma alla “bontà sociale” degli evasori, la cui avidità è dimostrata nei fatti quantificabili in 300mld di euro, questo il tesoretto depositato nei paradisi fiscali.
Ora, l’opposizione, inesistente alla Camera, luogo istituzionalmente preposto, esplode sui mass media: è il gioco delle parti.
Quel gioco privo di regole che ha concesso a pochi di gestire i fondi comunitari e che ha elargito soldi pubblici agli imprenditori per salvare loro stessi ma non i dipendenti; che ha tutelato banche, assicurazioni e speculatori. Detto questo, non si vuole accusare nessuno! Al contrario, si vuole solo rammentare che l’avidità di pochi è disfacimento e morte certa per il grosso della comunità.
Allo stato attuale delle necessità sociali è auspicabile che non si rimettano a giocare gli evasori in armonia al vecchio adagio “Fatta la legge, trovato l’inganno” ma attuino quanto dettato dall’etica del vivere universale.

mercoledì 30 settembre 2009

senza rancore: mors tua vita mea


I bisogni del III millennio


C’è stato un tempo in cui anche le aziende serie divulgavano il verbo dell’amore conviviale.
Ricordo ancora la frase di un docente aziendale negli anni ‘90: perché sopraffare il collega, la concorrenza, intraprendere gare e affannarsi per arrivare primi: non è più bello tagliare il traguardo insieme? Se guardiamo il prossimo come un fratello, tutte le velleità si frantumano…
Se poi, questa espressione, la estendiamo alla società intera, abbiamo realizzato il sogno idilliaco dell’amore universale! Ebbene, ci ho creduto! Ho creduto che l’uomo debba fidarsi del prossimo; minimizzare gli affronti; le discussioni chiassose; le beghe di parte, collaborare alla crescita collettiva, ma non è così. Specie oggi che, di fatto, la disoccupazione è uno stato endemico per la grandissima maggioranza della popolazione adulta. Oggi, purtroppo si assiste impotenti alla scalata sociale di quanti hanno necessità più o meno reali di sostentamento. Vediamo quindi ragazzine dal cervello corrotto che ostentano sfacciatamente corpi acerbi per aprirsi comode strade; donne di plastica; uomini e donne che non accettano la naturale evoluzione temporale; personaggi cinici che dalle disgrazie altrui ricavano guadagni. Inquinano l’ambiente, avvelenano la natura per guadagnare di più, avere profitti maggiori. Insomma, l’idea contemporanea della solidarietà è rivolta solo ed esclusivamente alla solidità del proprio conto bancario, comodamente protetto nelle banche dei paradisi fiscali esteri così da non pagare le tasse e partecipare, secondo le proprie energie al mantenimento dello stato sociale, come recita la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana.
Che dire, poi, delle persone che gestiscono gli istituti della pietà solidale? E poi, perché pietà?
Solidarietà è spendersi affinché nessuno viva nelle ristrettezze economiche. Creare presupposti seri di lavoro, instituire forme di sussidi economici laddove la tecnologia ha soppiantato le vecchie forme di attività economiche-lavorative.
Nel III millennio, era di malattie contagiose, pandemie, cataclismi naturali, politici e di pensiero, l’unico elemento adeguato alla sopravvivenza individuale sembra essere la prevenzione strumentale del proprio orticello. A ciò ha portato l’involuzione di pensiero degli ultimi tempi! Non a caso, l’azione eloquente, che si vede esternare spesso per le strade, nei salotti televisivi anche a certa classe dirigente, racchiude la sintesi della pochezza di pensiero condensata nel popolare gesto riprodotto, affianco.

martedì 29 settembre 2009

pittura e creatività on line con mario iannino



Prima di addentrarci nel campo del fare artistico, è opportuno sfatare alcuni luoghi comuni:
a) Non sono portato per il disegno
b) È un dono, una qualità di pochi
c) Non so fare un’O col bicchiere
d) È difficile
e) Non sono un genio!
Commenti, questi, menzionati da quanti non hanno mai avuto la possibilità di conoscere le tecniche e i “trucchi di mestiere” di cui si avvale l’operatore artistico per la costruzione degli spazi pittorici. Se poi, alla ignoranza sommiamo la paura di essere derisi per la goffaggine dei disegni, l’ostacolo diventa insormontabile.
Per intenderci: dipingere è un mestiere! E come tale è suffragato da tecniche, regole e leggi. Minimizzando, possiamo tranquillamente paragonare il pittore o decoratore, come dir si voglia, a un elettricista che ha studiato e sa cos’è l’amperaggio, la resistenza, il voltaggio, la forza elettromotrice di un motore e così via, ancor meglio se si paragona al percorso dell’estetista, allorquando “trucca” e trasforma un viso; abbina colori, accessori ecc.
In pittura, le tecniche aiutano a costruire gli spazi; aboliscono gli ostacoli della figurazione e avviano i principianti alla comprensione della traslazione ideografica; insomma pianificano il lavoro e dotano di manualità anche chi “non sa fare un’O col bicchiere”.
Le regole, quindi, guidano la mente e la mano del pittore nell’attimo della realizzazione del quadro. La prospettiva; la soluzione dei piani (vicino, lontano; luce, ombra ecc) sono alcuni esempi della costruzione classica dello spazio pittorico.
Le leggi fisiche forniscono gli elementi per la soluzione degli effetti visivi, come la percezione dei colori, il contrasto simultaneo ecc. tutto ciò si può apprendere attraverso lo studio e la sperimentazione diretta della luce e del colore. La creatività, insita in tutti gli uomini, è un elemento da risvegliare.
Che significa essere creativi? E qual è il confine tra opera d'arte e oggetto estetico artigianale? E come si cataloga il fare giocoso dell'uomo?
Quanti si occupano di storia dell’arte, senz'altro, non faranno fatica a dare una risposta secca; anche chi fa "arte”, potrebbe dare una definizione personale di ciò che intende per creazione artistica; ma, noi non siamo ancora a questi livelli di conoscenza, quindi, andiamo per gradi e iniziamo a giocare con colori e forme. Torniamo con la mente a quando eravamo bambini e andavamo alla scoperta del mondo: ogni cosa ci incantava! Oppure a quando la nostra fantasia trasformava la scopa in cavallo e lo scatolone in una spider velocissima. O, ancora, ripensiamo agli interminabili dialoghi con gli amici del cuore. Chi, da bambino non ha avuto, anche per un brevissimo periodo, l’amico invisibile? Ecco, questa si chiama creazione! Perciò, partendo dal presupposto che quanto attiene alla gestualità creativa, è, principalmente dialogo intimista, rivisitazione estetica e intellettuale del gioco con gli oggetti o la figurazione, è interessante capire, non tanto le intenzioni iniziali del gioco ma fin dove il giocatore intende spingere l'azione. Vale a dire: qual è il gioco che voglio sviluppare avendo sottomano una scopa, una bottiglia di plastica; un giornale; un cartone; dei colori ecc.?
La sperimentazione è sinonimo di gioco. Giochi di audaci azzardi mediante accoppiamenti di materiali diversi; inserimenti o trasfigurazioni grafiche, che, inserite in un contesto inusuale, producono e suggeriscono nuove alchimie linguistiche. Anche le lettere dell’alfabeto e i numeri si prestano al gioco creativo della trasformazione. Lo sanno bene i graffitari che tracciano scie personalissime.
Ogni individuo è un caso a sé; con le sue personalissime idee, giuste o sbagliate che siano non ha rilevanza. È rilevante, invece, saper canalizzare le energie, stimolare al dialogo, alla gestualità giocosa del fare e all’acquisizione delle tecniche scientifiche di una data disciplina. Così facendo, il muro di ostilità e d’incomprensione si sgretola passo dopo passo e ogni qualvolta si supera un ostacolo, l’autostima si fortifica.
Come già accennato, nel campo delle arti visive, le tecniche di costruzione aiutano a visualizzare mondi personalissimi; sviluppare concetti; dare corpo alle fantasie. In una parola: comunicare!, dialogare con sé e con gli altri, confrontarsi col mondo attraverso il gioco della creatività. Un gioco fatto di segni, gesti, colori; privo di regole prestabilite. Per iniziare è sufficiente affidarsi alla casualità empirica, al gesto liberatorio ampiamente sviluppato nell’astrattismo e tracciare simboli primitivi!, così come facevano gli sciuscià nell’immediato dopoguerra agli angoli delle strade: il gesto lasciato sui muri era la firma, il simbolo che sanciva l’occupazione e la prelazione del luogo di lavoro in cui si procuravano da vivere pulendo le scarpe ai passanti. Il segno dello sciuscià non è quindi rapportabile al sintomo d’insofferenza dei graffitari contemporanei ma era un modo per comunicare la supremazia territoriale alla concorrenza.
Dal gesto elementare degli sciuscià si sviluppa un lessico particolare che, arricchito da virtuosismi grafici e cromatici, invade l’America e il resto del mondo. Cosicché, i ragazzi comunicano il loro sentire attraverso i graffiti metropolitani. Dichiarano passioni e amori; contestano, propongono idee e visioni soggettive alla società distratta.
I segni rivisitati dai writer’s sono in continuo movimento, assecondano il linguaggio visivo di quanti lo praticano o lo subiscono in termini giocosi. I pittori di strada giocano con i significati lasciandosi catturare dalle connotazioni volumetriche, cromatiche e linguistiche ma non sporcano a caso: “studiano il pezzo”; lo contestualizzano, annullano il grigiore del cemento, esprimono la loro versione dei fatti in merito ai problemi sociali vissuti in prima persona.
In ciò, l'azione grafica è linguaggio terapeutico nel senso che fortifica l'autostima; rende sicuri; incita alla visione differente di un dato episodio ma è anche un modo per dire: ci sono anch’io.
Artista e artigiano creano oggetti utili; il primo alimenta la parte nobile e il secondo quella meramente materiale; entrambi completano l'esistenza, interagiscono nella crescita sociale delle comunità e si sentono gratificati dall'azione del loro fare. L'operazione creativa stimola l'intelletto. Chi la pratica è portato a indagare nuovi elementi. Il fare, in sé, è una forma silente di terapia dell'autostima giacché fortifica il concetto di saper fare qualcosa, essere utile, sentirsi parte integrante di un sistema sociale.
Mario Iannino

sbirciando qua e là

sbirciando qua e là
notizie e curiosità
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
AMBIENTE CULTURA TERRITORIO EVENTI e elogio della BELLEZZA ...appunti di viaggio... at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress
non vendiamo pubblicità. Divulghiamo BELLEZZA ...appunti di viaggio...at 12 o'clock post in progress

Post suggerito

Le seduzioni dell'arte

Mario Iannino, 2007, a scuola di seduzione C'è un universo abitato da più categorie di persone che lascia spazi a gestualità inusu...

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress ... analisi e opinioni a confronto
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

Sulle tracce di Cassiodoro

Sulle tracce di Cassiodoro
Flussi e riflussi storici

SPAZIO ALLA CREATIVITA'

SPAZIO ALLA CREATIVITA'
La creatività è femmina

un pizzico di ... Sapore

Un pizzico di ---- cultura --- folklore --- storia --- a spasso tra i paesi della Calabria e non solo. ---Incontri a ore 12 Notizie & ...Eventi ...at 12 o'clock... Opinioni ... works in progress, analisi e opinioni a confronto
Itinerari gastronomici e cucina mediterranea

Cucina Calabrese

Cucina Calabrese
... di necessità virtù
a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto

post in progress

a ore 12 ...accade davanti ai nostri occhi e ne parliamo...at 12 o'clock post in progress
e-mail: arteesocieta@gmail.com
...OPINIONI A CONFRONTO ...

...OPINIONI A CONFRONTO ...

POST IN PROGRESS

Dai monti al mare in 15' tra natura e archeologia

A spasso tra i luoghi più belli e suggestivi della Calabria

Da un capo all'altro

Da un capo all'altro
Tra storia, miti e leggende

UN PONTE

UN PONTE
SULLA IR/REALTA'

Per raggiungere le tue mete consulta la mappa

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA

ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA
PERCORSI SUGGERITI

Translate