C’è una notizia che rimbalza sui media. Una storia di prevaricazione, a mio avviso, ché, diventa, un “abuso” di potere quando alcuni organismi dello Stato impongono direttive e non consentono alle famiglie di vivere secondo natura per donare tutto l'amore possibile ai propri figli in linea con i dettami del Creato. Oggi è ritenuto normale vivere vite parallele, farsi cloni virtuali e stare 24h su 24 nelle bolle del web, lasciare che bambini di pochi anni facciano gli influencer, truccarsi e dare consigli, farsi selfie come se fossero donne vissute ma non si concede ai genitori di educarli a contatto con la natura. Imparare dalla natura. Entrane in sintonia con essa. La famiglia che ha deciso di vivere nei boschi si è vista togliere d’imperio i figli. Eppure dalle notizie a dalle immagini divulgate non traspare abbandono e disinteresse. Tutt’altro! Entrambi i genitori dimostrano senso civico rafforzato da un rispetto profondo per l’ambiente. Un ambient...
Prima che il gallo canti, presto, molto presto la moka gorgoglia sul fuoco. L’aroma di caffè profuma casa. Scendo dalla cyclette. Riempio una tazza di caffè nero bollente. Metto su un lp e torno indietro con la mente. Quanti ricordi. Erano gli anni della rivoluzione studentesca. Emancipazione femminile e impegno civico trasformavano le piazze i immensi raduni. Il mondo della music faceva la sua parte: Guccini, De Andrè, De Gregori, Dalla, i nomadi, La PFM. Rappresentavano l’energia di quel tempo. E poi c’erano gli altri cantanti, quelli ritenuti meno impegnati politicamente ma cghe avevano un peso in quanto a narrazione di sentimenti. Ornella Vanoni era tra questi. E anche se non schierata apertamente la sua vita privata e sentimentale fece discutere.
email al blog. Anche questa volta siamo sopravvissuti. Siamo usciti quasi indenni alla scorpacciata di notizie catapultate addosso alla plebe. Ornella Vanoni è morta all’età di 91anni. Pace a lei. I media si sono adoperati per divulgare la notizia e sono andati a spulciare oltre la cosiddetta privacy. D’altronde è una cantante. Una professionista che ha sacrificato la sua vita privata alla musica. E quindi, giù, valanghe di segreti svelati. Notizie tra il pruriginoso e il gossip hanno raggiunto anche chi “non gliene può fregar de meno”. Indubbiamente è stata una donna attiva. Ha saputo curare la carriera di cantante. E qualcuno l’ha amata e chi non eccessivamente, senza andare in delirio, ha apprezzato le sue canzoni che, come tutte le melodie pop hanno fatto da colonna sonora ad alcuni momenti salienti della propria vita. Donna di indiscusso fascino, ha fatto sognare molti uomini per la sua immagine sensuale ed emancipata in un Paese borghese e bigotto. Ultimamente era os...
Il bar profumava di caffè e zucchero tostato. Il barista, con gesto ormai rituale, mi porse il solito caffè al bacio accompagnato da un torroncino e un “divino amore”. Piccoli doni quotidiani, dolci come carezze. Mentre i denti affondavano nella pasta molliccia e zuccherosa, la sorpresa arrivò inattesa: un corpo estraneo, duro, che strideva tra i molari. “Un nocciolo, forse,” pensai, cercando di mantenere la discrezione. Lo sputai nel tovagliolino, pronto a trasformare l’imprevisto in battuta per il barista. Ma quando lo sguardo cadde su quel frammento, il sorriso si spense. Non era un nocciolo. Era la capsula del mio molare, staccata come un soldato caduto dalla sua postazione. Il dolce, che un attimo prima mi aveva regalato un piacere infantile, ora mi ricordava la fragilità del corpo, la necessità di correre dal dentista. Il barista, ignaro, continuava a lucidare bicchieri. Io, con il tovagliolino stretto tra le dita, pensai: la ...
A, … mi rivolgo a tutti. In un primo momento ho pensato di indirizzare il messaggio al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e perché no, al Papa. Ma poi ho ritenuto opportuno parlare direttamente con tutti quelli che hanno a cuore il Dono della Vita e la libertà educati al civismo. Uso il termine civismo per evitare strumentalizzazioni, anche se sarebbe più indicata la parola “Politica”. Ma ormai si è arrivati a schierarsi uno contro l’atro. E farsi guerra. Violentare diritti che moltissimi avevano dato per scontati in una civiltà cresciuta nell a “ragione” del buonsenso maturato dopo le nefandezze delle guerre armate mondiali e dei miseri conflitti non meno dannosi dei localismi ottusi. La nostra è una “democrazia”. È vero! Una decrazia debole, azzoppata da una legge che conferisce i “pieni poteri” a chi riesce ad arrivare al governo attraverso elezioni. E chi vince, anche con un risicato 25% delle persone votanti, comanda! Impone la propria visione dello stare in ...
riflessioni Cammino tra le strade di una città che sembra aver dimenticato il peso della memoria. I muri, un tempo custodi di voci e colori, oggi sono lisci, levigati, pronti a ospitare pubblicità effimere e messaggi di consumo. Eppure, sotto quella superficie, pulsa ancora la forza dell’immagine narrante: la pittura che racconta, che denuncia, che resiste.
Ci sono immagini che raccontano la realtà e la testimoniano meglio di mille parole. Una tela appesa a un balcone, i colori della Palestina che sventolano in verticale, mentre la radio scandisce la conta dei morti. Tutti civili. È il contrasto tra il simbolo di resistenza e la cronaca di una tragedia che non conosce tregua.
Mentre le lumache bollivano e qualcuna tentava la fuga, ho colto un’immagine: i rumori mediatici, come un calore invisibile, avvolgono e guidano le menti passo dopo passo
di Franco Cimino MENO MALE CHE C'È QUESTO GRANDE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA! Il Quirinale, Palazzo Chigi, un signore che ha fatto politica e vorrebbe continuare a farla avendo cambiato ruolo, una lettera anonima, un giornale che prende tanto schifo, lo impacchetta e ne fa un servizio giornalistico apparentemente professionale, apparentemente quindi doveroso e deontologicamente obbligato. Apparentemente un grande scoop giornalistico. E ancora: una cena tra amici in un ristorante noto di Roma, un chiacchierare confidenziale tra una bella abbuffata e una grande bevuta. E parole liberate con disinvoltura. E ancora, una mail con il falso mittente e contenente la sintesi di quelle dichiarazioni rese in libertà e intorno a quel tavolo romano. Una mail indirizzata allo stesso giornale che ha divulgato la notizia. E che lascia sottintendere che vi sia altro da completare, probabilmente un audio video dell’intera esternazione di quella personalità che lavora fianco a fianco al presid...
Interruzioni programmate dell’energia elettrica: si può fare meglio? Negli ultimi giorni, la zona sud di Catanzaro sta affrontando interruzioni di corrente programmate che durano fino a otto ore consecutive. Comprendiamo l’importanza della manutenzione e della sicurezza della rete, ma ci chiediamo: è davvero necessario lasciare interi quartieri senza energia per così tanto tempo? Le conseguenze sono pesanti, soprattutto per: Anziani e persone fragili Chi utilizza dispositivi medici elettrici Famiglie con bambini piccoli Lavoratori da remoto In un’epoca in cui la tecnologia consente interventi più mirati, ci auguriamo che E-Distribuzione possa rivedere le modalità operative, limitando i fermi a pause inferiori alle tre ore, magari suddivise per fasce orarie o micro-zone. Cosa è successo? L’interruzione dell’energia elettrica sembra essere legata a un guasto agli impianti Sorical, con effetti anche sull’erogazione idrica. Ecco i dettagli: Guasto elettrico agli im...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.