ACCORDO TRA STATI.
Navi che trasportano armi chimiche, per
decisione governativa, trasbordano i container incriminati tra Scilla e
Cariddi. Così, all'improvviso.
Emma Bonino sembra aver
dimenticato le lotte dei radicali e fa passare sulle teste dei
calabresi logiche che in altri tempi, lei stessa e i suoi compagni
d'avventura, con Pannella in testa, avrebbe contestato con sit in e
scioperi della fame.
In un'intervista sul Corriere della
Sera, la responsabile della Farnesina ha spiegato: "La scelta
non l'ho fatta io, ma mi pare che, dal punto di vista dei requisiti,
l'indicazione del porto di Gioia Tauro sia conseguente. È un porto
di eccellenza e le ragioni portate dal ministro Lupi mi sembrano
convincenti".
Non fa storia Lupi, di lui si
conoscono le idee destroide e le determinazioni prese sempre a senso
unico.
Destra, sinistra. Centro.
Comunque la si pensi, di fatto, “la
più grande operazione di disarmo chimico degli ultimi dieci anni”
è un abuso di potere imposto dai ministri, nel sud del mediterraneo,
precisamente nel porto di Gioia Tauro. E non è roba da poco!
"Tutto sarà condotto con la
ricerca della massima sicurezza - dice Bonino - Ma per essere chiari
va detto che stiamo parlando di materiale tossico, non di armi
chimiche. Nei container l'agente chimico e gli inneschi sono
ovviamente separati: diventano armi solo se vengono messi assieme, di
solito nella testata del razzo. Il trasbordo, che avverrà da
banchina a banchina, senza stoccaggio, impiegherà più o meno 48
ore.
La Cape Ray, la nave americana,
distruggerà poi i materiali in acque internazionali mediante
idrolisi. I residui saranno trasferiti in Germania e Gran Bretagna
per essere convertiti in sostanze utilizzabili dall'industria".
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