martedì 29 dicembre 2015

il lavoro ci cambia, storia di un mondo che non c'è più

Era venerdì 17 marzo 1972.
"e questo, il teatro
 in cui si svolse l'antefatto storico: il grande albergo moderno"
Catanzaro, piazza Matteotti negli anni '70



Ricordo che faceva caldo ed io andai all'albergo Moderno per il colloquio di una ipotetica, anzi improbabile assunzione in un'azienda telefonica che aveva sede in Milano e cercava maestranze in Calabria solo per non sentire parlare mia madre. E mentre camminavo continuavo a dirmi: si stai a vedere che prendono proprio te.

lunedì 28 dicembre 2015

Renzi tagliatore di teste? ma va!

Leggo che Fiorella Mannoia non sarà sul palco del concertone di fine anno a Roma e tutte le “supposizioni dei fans” e alcune frange politiche d'opposizione lasciano intendere che la colpa sia di Renzi.

Pare, secondo alcuni commenti che saltano da una parte all'altra nel web, che Matteo Renzi non abbia gradito ciò che pensa la cantante del suo governo e che per questi “validi motivi” lei sia stata estromessa dal programma festaiolo di fine anno.

Assurda e riduttiva un'analisi simile! Neanche uno sciocco despota arrivato al governo con un colpo di stato farebbe una cosa simile!

mercoledì 23 dicembre 2015

Stabilità e legge finanziaria 2016


La tanto discussa legge di stabilità è stata approvata.

Tra le cose previste nella legge finanziaria:

  1. l’abolizione della Tasi per le prime abitazioni e dell’IMU sui terreni agricoli e sui cosiddetti imbullonati.
  2. Il canone Rai scende da 113 euro a 100 euro e sarà pagabile a rate con le bollette dell’energia elettrica.
  3. Aumenta da 1.000 a 3.000 euro il limite dell’uso del contante, oltre a questa soglia bisogna usare strumenti di pagamento tracciabili quali assegni, bonifici e carte di credito.
  4. Prorogate le detrazioni per le opere di ristrutturazione, quelle che di norma si scaricano con il modello 730.
  5. Restano al 50% per le opere di ristrutturazione edilizia ed al 65% quelle per la riqualificazione energetica.
  6. Fondi anche per aumentare le dotazioni delle Forze dell’Ordine dopo l’allarme terroristico. Anche a loro il bonus da 80 euro come per tutti gli altri lavoratori.
  7. Ed ai 18enni con gli ormai noti 500 euro per la cultura.
  8. Incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato confermate anche se diminuite di entità.
  9. Si passa dagli 8.000 euro del 2015, a 3.000 euro dal 1° gennaio.
  10. Resta sempre in piedi la decontribuzione totale per le assunzioni nel mezzogiorno.
  11. Aumento della no tax area per le pensioni più basse e una card per le famiglie composte da almeno tre minorenni.


La fede in Calabria e l'amore per Natuzza

UNA STELLA PER MARIA.


Natuzza, la mistica di Paravati, non è più tra noi da sei anni ma il ricordo è ancora vivissimo tra quanti si sono avvicinati a lei. Figli spirituali e non continuano a darsi da fare per vedere realizzata la grande opera cara alla Madonna che le parlava durante le apparizioni e che le aveva predetto della nascita del polo di accoglienza per i fedeli che giungono numerosi da tutte le latitudini.

“deve essere un luogo di preghiera e ristoro per le anime, perché così vuole la Madonna”, diceva mamma Natuzza.
Quest'anno, nel periodo natalizio, per contribuire alla costruzione dell'opera “fondazione cuore immacolato di Maria rifugio delle anime”, c'è in vendita “la stella di Maria”, una stella fatta di cioccolato i cui proventi saranno destinati alla fondazione istituita a Paravati sotto lo sguardo attento di Natuzza quando era ancora in vita coadiuvata dal clero vibonese.

lunedì 21 dicembre 2015

CALABROTTI, belli, brutti e malfidenti

Cosa c'è di anomalo nell'emendamento firmato da Roberto Occhiuto che destina un milione di euro alla fondazione voluta da Rita Levi Montalcini e presieduta dal calabrese Giuseppe Nisticò?

Voglio capire:
si parla tanto di ricerca, ci stracciamo le vesti per i cervelli in fuga,
ci indigniamo per il mancato impegno dei giovani nei vari campi del lavoro
mentre si fanno lunghissime trasmissioni televisive, maratone strappalacrime per raccogliere fondi da destinare ai centri di ricerca e poi ci si scandalizza se una misura del governo,
che prevede, all'interno della legge di stabilità approvata alla Camera e adesso al vaglio del Senato,
dà soldi ad un istituto di ricerca che impronta gli studi sui neuroni cerebrali?

Per taluni, a parte quanto premesso sopra, la “manovra” della Camera è intesa come una mancia per Pino Nisticò.

Sarà per l'appartenenza politica dei firmatari e del destinatario? o ci sono altri motivi sconosciuti ai più?
Se così è, sarebbe opportuno andare oltre e impostare l'articolo giornalistico in maniera diversa, sfrondanrlo dai malintesi per non lasciare spazi fantasiosi alle fregole personali dei “gufi”, come direbbe Renzi, surrogandolo con prove certe che esulano dalle sensazioni epidermiche dei soliti malpensanti o dalle simpatie politiche avverse.
Insomma, chi fa “disinformazione” e scrive così, lascia il tempo che trova.

D'altronde, le pubblicazioni scientifiche prodotte testimoniano la valenza dell'EBRI, l'Istituto di ricerca destinatario dei fondi statali.

Magari ci fossero sempre soldi da destinare agli studi, alla ricerca, all'arte, alla CULTURA!

domenica 20 dicembre 2015

L'odore delle feste e le tradizioni in Calabria

Appartengo ad un'altra generazione.

"focolare"
Una generazione lontana ancora viva nei ricordi odorosi della frutta di stagione, degli agrumi e delle scorze d'arance gettate nel focolare per mitigare l'odore del fumo della legna scoppiettante o della carbonella rossa e incipriata dei bracieri con sopra i panni da asciugare.

A quel tempo tutte le ricorrenze odoravano di un profumo specifico legato alla quotidianità. Poi, crescendo, gli odori naturali, quelli ritenuti familiari iniziarono a mischiarsi con altri aromi più aspri: petrolio, gas, miscela per motorino, grasso meccanico per bici, trementina.

No, non sono alla ricerca del tempo perduto. Il capolavoro letterario è stato già partorito e divulgato da tempo.
È sulla scia dei ricordi provocati dal presepe e dalle sue luci, dall'odore del muschio adesso difficile da reperire, dall'odore delle zeppole fritte e dai mandarini, dai sottaceti affiancati ai fritti mentre si prepara il cenone della vigilia che torno immancabilmente al tempo della mia infanzia.

Non ci aspettavamo regali importanti, ih tech, android, computer e tablet, droni o altre diavolerie simili. I nostri genitori ci rendevano felici con delle ingenue favole, le caramelle, dei lecca lecca. Le costruzioni del meccano o i lego. Una bambola che chiudeva gli occhi se coricata.

venerdì 18 dicembre 2015

è solo una questione di soldi?

Sì, ricoprire un ruolo importante come quello di ministro della repubblica ad appena 34 anni ed essere anche una bella donna, qualche problemino lo crea in una società che, tutto sommato, rimane maschilista nell'intimo.
Se la storia s'ingarbuglia nel salvataggio di una banca che da popolare passa a s.p.a., quotata in borsa e in brevissimo tempo rientra in un decreto dello Stato detto "salvabanche" che, appunto, salva le banche in crisi a discapito dei clienti meno avveduti e li lascia in mutande, qualche perplessità è legittima?
Si può avanzare qualche chiarimento oppure è logico essere bastonati verbalmente dalla ministra e dal capo del governo?



Maria Elena Boschi ha tirato fuori gli artigli. Ha detto a muso duro che non ci sono e non vede conflitti di interessi nella vicenda che la vede coinvolta e se qualcuno glieli documenta è prontissima a dimettersi subito.
Nella seduta odierna, la mozione di sfiducia nei suoi confronti, avanzata dai "cinquestelle", è stata sonoramente bocciata con 373 no e 129 sì.
Rimane comunque un'umana perplessità. E poco convincono le motivazioni date da Matteo Renzi ai numerosissimi clienti buggerati dalle azioni poco chiare dei dipendenti bancari circa le azioni subordinate offerte e sottoscritte.

giovedì 17 dicembre 2015

Vittorio, c'è ancora bisogno delle tue intemperanze

Capre, sono ancora qui”, affettuosamente irriverente il noto critico d'arte Vittorio Sgarbi ha avvertito così i suoi numerosi fans sulla pagina di Facebook dopo l'intervento subito alle coronarie.
prof. Vittorio Sgarbi

La notizia è rimbalzata sui media.
Non appena Vittorio Sgarbi si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale di Modena spinto da un forte dolore al torace nella notte scorsa.

È uno di quei casi in cui la tempestività d'azione determina la vita o la morte di una persona.
Ed è con vero piacere che mi accingo a scrivere, con mia estrema intima soddisfazione, uno degli innumerevoli auguri di pronta guarigione, che inutilmente andranno ad intasare il web ma dimostreranno stima e affetto all'uomo che ha fatto della retorica creativa un'azione plateale: il lessico si fa teatro e analisi per un'estetica visionaria tutta sua, spesso, oggettivamente condivisa.

lunedì 14 dicembre 2015

Parcheggiatori abusivi, fenomeno ancora da risolvere

Non so quali problematiche ci siano dietro il fenomeno dei posteggiatori abusivi che hanno invaso Catanzaro e la zona dell'ospedale civile “Pugliese-Ciaccio”. Sta di fatto che sono diventati padroni anche delle strade collaterali del quartiere catanzarese.
Catanzaro, via G. Mattei, parcheggiatore abusivo 

domenica 13 dicembre 2015

Divagazioni

Renzi, la leopolda e l'Italia contemporanea

(sintesi analitica del tempo presente)


Capita di scarabocchiare qualcosa sul foglio di carta che si ha sottomano mentre si è intenti a sentire qualcuno o mentre ci si approccia a fare qualcosa di intimamente importante e attraente.
Per quanto mi riguarda, la mia azione non scaturisce dall'inconscio, quindi, non può definirsi scrittura automatica e, di conseguenza, neanche collegabile all'esegesi surrealista legata alla psicoanalisi amata da Dalì o all'enunciazione di Breton per la stesura del manifesto surrealista.

I miei lavori prendono forma gradatamente.
Pensieri e accadimenti si cristallizzano sottotraccia. Prima il bozzetto. Il disegno. Poi i simboli.
Accade, però, che a volte, la casualità mi dia una spinta per visualizzare appieno, in chiave poetica,  il mio essere testimone del tempo. E, nel tempo dei mercanti d’armi alludere efficacemente all'orrore che questi producono, le occasioni e i simboli non mancano.
La violenza indotta da una arma è niente se paragonata alla schiavitù psicologica dei potenti privi di scrupoli. E, se nelle zone di guerra si muore una volta raggiunti dai proiettili, i sopravvissuti muoiono ogni momento come le persone rese schiave dai sistemi economici rigidi.

sabato 12 dicembre 2015

La bella addormentata, il principe e gli € boschi

Questa non è una favola a lieto fine per chiunque ma un dramma contemporaneo causato dalla brutta (?) politica che salva i potenti e affossa i deboli.


Governare è difficile e ancora più difficile è rimanere in sella quando spuntano ombre che fanno vacillare la credibilità di qualche ministro e quella del premier che si sono presentati come il nuovo che rottama e avanza.
andiamo ai fatti:
Secondo quanto dicono i mezzi di comunicazione di massa circa le quattro banche salvate dal Governo Renzi in una di queste c’è la figura ingombrante della famiglia Boschi: padre, in qualità di alto dirigente, figlio, dipendente, e Maria Elena Boschi, sempre secondo i giornalisti, azionista di Banca Etruria.

giovedì 10 dicembre 2015

Quanto vale una vita per lo Stato?

Nuove schiavitù?

Fa notizia sì il suicidio del risparmiatore che si vede prosciugato l'intero investimento dei risparmi della sua vita in un solo colpo per salvare la banca che gli ha proposto le obbligazioni subordinate!
Fa notizia e indigna! Anzi, fa incazzare di brutto!!!
le nuove schiavitù
cortese concessione arch. Iannino
"le nuove schiavitù"


Secondo alcune ricostruzioni, fatte dai media locali, l'uomo avrebbe perso oltre 100mila euro investiti in obbligazioni subordinate della banca con sede ad Arezzo. Inoltre, nel suo computer sarebbe stata trovata una lettera in cui il pensionato spiega le ragioni del gesto: un atto d'accusa contro l'istituto per l'alto rischio degli investimenti consigliati.

Finirà mai la dittatura dell'alta finanza creativa che penalizza esclusivamente i più deboli?

Affama l'uomo, soggiogalo, ponilo nella miseria più nera ed avrai un disperato sottomesso e privo di volontà prpria pronto a prostituirsi e immolarsi per il bene dei suoi cari più prossimi.

domenica 29 novembre 2015

Lettera aperta al sindaco Abramo

Da noi si dice: “u troppu bonu è fissa...”, vale a dire “chi è troppo buono passa per fesso.
E qui, a Catanzaro si sta rasentando l'assurdo. Peggio che in quella scuola di Rozzano, nel milanese, in cui il dirigente scolastico ha deciso di sopprimere o posticipare le didattiche natalizie in chiave religiosa svolte da sempre in tutte le scuole d'Italia.


L'ospite è sacro!, ma, una volta accolto, l'ospite, deve a sua volta rispettare la cultura della terra che lo accoglie.
Sbaglia, chi pretende azioni inusuali o lesive nei confronti culturali dell'altro, sia esso ospite o padrone di casa.
Ricordando che:
L'estremismo porta inevitabilmente allo scontro. E che il lassismo di certi amministratori locali induce i più deboli alla sfiducia, se non peggio, alla diffidenza e alla paura nei confronti del diverso, non si capisce come mai ancora il sindaco Abramo e il Prefetto Latella consentano ad alcuni immigrati di spadroneggiare nelle aree cittadine.

giovedì 26 novembre 2015

Vuoi parcheggiare, devi pagare il pizzo!

Se il commissario di Roma con due ordinanze per il decoro ha “stroncato” un'attività a metà tra il folklore e lo stalking, perché a Catanzaro non si promuove un'azione analoga nei confronti dei parcheggiatori abusivi che da qualche anno fanno da padroni nei pochi spazi liberi rimasti in città?

Nel provvedimento il commissario vieta qualsiasi attività che preveda la disponibilità a essere ritratto come soggetto storico a fronte di passaggio di denaro.

Il divieto si impone ai fini della tutela della sicurezza urbana in quanto i soggetti dediti a tali attività agiscono frequentemente con modalità inopportune, insistenti e talvolta aggressive.

A Catanzaro i parcheggiatori abusivi, tutti immigrati, non sono vestiti da centurioni e non propongono fotografie in costume ma deturpano ugualmente il decoro urbano con i loro gesti e chiedono soldi per fare parcheggiare, tra l'altro, in divieto di sosta, la macchina agli automobilisti intimoriti. E non è un'esagerazione parlare d'intimidazione! Chi, d'altronde starebbe tranquilla sapendo di avere lasciato la macchina in balìa di qualcuno che potrebbe “vendicarsi” per non essere stato “accontentato”?

Siamo lì lì, ad un passo dalla cultura malavitosa che tanto indigna le associazioni e le persone colte.
Possiamo associare la richiesta di soldi, anche se si tratta di pochi spiccioli, al tanto odiato “pizzo” che i malavitosi chiedono ai cittadini impauriti?
E se, col tempo, si facessero più arditi?

Interrogativi leciti che giro volentieri al sindaco ed al prefetto della città speranzosa di risposte e fatti concreti.


Rispetto delle regole x una corretta integrazione

CATANZARO: TERRA DI NESSUNO?

Se l'immigrato è lasciato a sé stesso. 


Non è la prima volta e non sarà l'ultima che qualche testa calda spinta dalla necessità del vivere giornaliero faccia prepotenza a casa degli altri.
La vicenda di questa mattina, relativa al posteggiatore abusivo che caccia un automobilista da una zona franca qual è lo spazio libero nei quartieri cittadini, l'ho già sentita altre volte e anche il sindaco Abramo e il Prefetto ne sono a conoscenza perché altri cittadini hanno denunciato episodi analoghi.

È inverosimile che fatti del genere accadano nella tranquilla e civile Catanzaro. Ed è ancora più tragico che le “angherie” di questa gente emarginata siano perpetrate nelle vicinanze di luoghi in cui il dolore si tocca con mano: l'ospedale civile “Pugliese-Ciaccio”.
Chi si reca all'ospedale ha già un pesante fardello da sopportare e non può mettersi a litigare con gente ancora più disgraziata portatrice di dolori ancora più grandi legate a storie disumane vissute involontariamente.
Stessa cosa vale per l'area antistante la banca di Marina di Catanzaro, i super mercati, le farmacie. Laddove, appunto, si svolgono attività che richiamano grandi numeri di persone in forma di clienti e avventori.

Catanzaro tra zona blu e parcheggiatori abusivi

Quando l'abusivo intimidisce

Ehi hai lasciato la macchina là? Non può stare devo lavorare! 

Che dici? –rispondo all'uomo che mi viene dietro.

 È tua la macchina?
Sì, è mia, cosa c’è che non va?
Devo lavorare. Non può stare!
Forse intralcia i lavori. O l’accesso di qualche mezzo del cantiere. Penso, mentre ritorno sui miei passi, in direzione della macchina.
 In effetti l’ho lasciata a ridosso delle transenne di un fabbricato in via di ristrutturazione, un palazzo popolare situato di fronte lo stadio di Catanzaro, ben avvolto nella rete protettiva edile.
Il ragazzone nero, che credevo fosse un operaio del cantiere addetto a tenere lontane le macchine, mi precede. Arrivato vicino alla mia macchina si gira. Siamo a tu per tu. Ha una vistosa cicatrice sulla guancia sinistra, alcuni graffi sul volto e una ferita aperta sulla fronte.
Io lavoro. Dammi qualcosa per mangiare se no non può stare. Mi dice deciso.
Ah! Mi hai fatto tornare indietro per questo?
Che altro aggiungere? Questo è quanto mi è capitato stamattina.

martedì 17 novembre 2015

Interrompiamo la spirale di odio e violenza

Ci stanno portando in guerra

Dopo averci affamato e tolto ogni speranza ci hanno riempito la testa di terrore e indotti all'odio.

La gente semplice, che è all'oscuro di molte cose e non sa di traffici d'armi, strategie economiche e segreti di Stato, cioè la maggioranza, ha paura delle pazze azioni terroristiche che hanno sconquassato Parigi. Ha paura degli immigrati e dei profughi scappati dalla guerra e dal regime dei dittatori che si nascondono dietro la religione islamica. Signori della guerra che diffondono il Corano in modo distorto e lo plasmano a loro piacere nelle povere teste degli ignoranti incazzati col sistema attuale.

Dittatori messi a governare. 
Le politiche economiche occidentali tendono ad emarginare i deboli.
I media dell’Europa e i governi occidentali, America in testa, come avvoltoi si avventano sulle carcasse dilaniate dalle bombe e sui cadaveri, mentre continuano a vendere armi ai Paesi in conflitto e, in cambio, comprano e vendono energia, controllano le merci dei popoli sopraffatti dalla logica ferrea del mercato.

La principale preoccupazione di chi governa consiste nel salvaguardare i  grandi numeri. Uno, dieci, cento persone civili possono essere immolati, trucidati dal fuoco salvifico dei caccia bombardieri, purché si faccia capire chi comanda, chi è il più forte e determinato nella lotta contro lo Stato Islamico, l’ ISIS, e la sua distruzione per finta, visto che esistono accordi sottobanco; accordi tattici tra le potenze che gridano sdegno e, adesso, piangono i morti.

La risposta bellica della Francia in Siria ha il sentore della vendetta rabbiosa.
Chi ha dato l’ordine di attaccare la Siria non è da meno dei terroristi che hanno trucidato la gente inerme in Parigi. Anche lì, in Siria, c’è da chiedersi :
Quanti sono i civili incolpevoli colpiti dalla pioggia di fuoco lanciata dai caccia francesi?
E quanti sono le vittime della manovra economica europea e americana morte di stenti in questi ultimi anni?

lunedì 16 novembre 2015

Lavoro Svago Arte Cultura giovano e scacciano il male

Trovarsi in mezzo, essere coinvolti fisicamente o moralmente, nell'efferatezza stragista della follia, la reazione umana sembra essere quella contrapposta agli insegnamenti cristiani del porgi l’altra guancia. E come potrebbe essere altrimenti?

dedicato a Parigi
bataclan, svago arte cultura


Vedere una mattanza studiata e eseguita con fredda determinazione in nome di un Dio,( dio?), ma quale Dio può volere il male degli uomini? Di sicuro non un Dio Amorevole ma un anti-dio che domina la materia e condiziona le menti rendendole succubi del dio denaro e quanto, con questo, si può produrre e assoggettare ai propri voleri,  un dio minore e cattivo che odia e fa odiare chi ha raggiunto un grado superiore, chi si è evoluto, anche se per poco, dalle turpi passioni e sa tenere in buon conto i dogmi imposti per soggiogare i deboli e gli incolti.

Anche gli sciacalli che tacciano di “buonismo” chi è contro la guerra e la violenza in generale sono servi del male.

sabato 14 novembre 2015

Perché la carneficina di Parigi, a chi giova?

bozzetto "le parole del Papa"
courtesy M. Iannino
La carneficina di Parigi può davvero essere etichettata semplicisticamente come una guerra di religione?

Le dinamiche adottate fanno pensare ad una strategia mirata. Una strategia diabolica pensata da qualcuno che si nasconde dietro la sigla ISIS.

Tra le valanghe di parole vomitate dagli esperti interrogati dai giornalisti immediatamente dopo gli attentati, le poche frasi frammentarie pronunciate dal Papa sono rimaste scolpite nella mia mente:
questo non è umano. L'attacco a Parigi non è umano. È una terza guerra mondiale a pezzi.

Una terza guerra mondiale a pezzi di cui dovrebbero interrogarsi seriamente i “signori della guerra” che fanno affari, grandi e importanti affari sulle paure della gente comune dopo accadimenti simili, che lasciano vittime incolpevoli a terra in pozze di sangue e col corpo a brandelli per avere indossato cinture esplosive o essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato perché a qualche mentecatto avido di potere è saltato in mente di pianificare un suo personalissimo piano.

mercoledì 11 novembre 2015

Se in buonafede, il giudice dimezza i debiti

È in vigore dal 29. 2. 2012 un testo “salva suicidi”.


Ricordate? Molti imprenditori per ovviare ai debiti con lo Stato, dopo essersi rivolti a strozzini e anche banche, si sono, purtroppo, suicidati.

Lo Stato, questa volta, ha fatto una legge, la 3 del 2012, appunto, definita salva suicidi che estende i benefici, oltre agli imprenditori, anche alle famiglie fallite con procedimenti debitori in atto da equitalia.
Il testo completo della normativa è facilmente reperibile sul web. Si trovano anche molti casi di indebitamenti cancellati dal giudice.
Questo in sintesi la buona notizia che mostra il volto benevolo di uno Stato sconosciuto. Uno Stato attento ai bisogni dei cittadini incappati nella rete debitoria per effetto della crisi, con la legge 3 del 2012 ha messo le condizioni di evitare affanni e, peggio, suicidi, nelle famiglie che non riescono a fronteggiare i debiti:

un giudice può decretarne il "fallimento". È una soluzione a cui ricorrono in pochi.

È, ripeto, una legge che permette il cosiddetto "fallimento familiare", mentre tradizionalmente fino al 2012 erano solo le imprese che potevano fallire, e cioè affidare al giudice la decisione di ristrutturazione del loro debito, pagando solo in parte gli obblighi a cui erano tenute per i debiti accumulati, a fronte di una situazione che permette di affrontare questi pagamenti parziali.

La legge del 2012 ha permesso di elaborare dei piani del consumatore per famiglie che per motivi gravi (perdita del posto di lavoro, la morte di un percettore di reddito, una grave malattia o altre situazioni di difficoltà non colpevole) vogliono far fronte ai loro obblighi di debito, non possono pagare tutto il debito a cui sono tenuti, ma vogliono affrontare dignitosamente il loro dovere.

Il giudice può, una volta accertate tutte queste condizioni, imporre ai creditori un abbattimento del debito a fronte di un pagamento di una parte del totale come nuovo impegno del debitore.

venerdì 6 novembre 2015

Dopo l'allerta meteo

Necrologio al vegetale che non c'è più e all'insipienza umana.


dopo l'allerta


La sua presenza silenziosa continuava a proporsi tra le auto parcheggiate. E nonostante fosse secca da anni si ergeva obliqua tra il vecchio maestoso eucaliptus cresciuto nell'asfalto della Catanzaro periferica e le canne selvagge a bordo strada di via Magenta.

Monumento vegetale pietrificato nel regno dei morti viventi, il cui monito non impressiona nessuno, nonostante la vita fosse fuggita, coi suoi aghi e pigne arrugginite ha resistito a intemperie e degrado ambientale fino all'ultima, ennesima, notizia di allerta meteo di questi giorni.

L'esemplare di pinus pinea mediterranea, piegata dal vento e dalla pioggia, crebbe storta; fu casa e appiglio per uccelli e colombe che si rifugiarono tra i suoi rami forti odorosi di linfa e che, addormentatosi definitivamente, rimase trespolo per volatili e punto fermo per cani alfa bisognosi di marcare i propri confini territoriali.

Simile a una bella favola per bambini, abbellita poeticamente, potrebbe assurgere a metafora educativa, esemplare ciclico di morte e vita con un intrinseco valore esistenziale colma di aneddoti con un suo perché ma, al momento, vista la congettura, evitando di mistificare la realtà, può avere una qualche valenza utilitaristica solo se proiettata nelle imminenti feste natalizie e nel consequenziale, tradizionale falò.

Per il momento rimane lì, adagiata nell'asfalto tra le macchine in sosta. … a questo punto, bando alle ripetute segnalazioni fatte dai cittadini, qualcuno, i ragazzi certamente, confida nelle difficoltà organizzative degli organi preposti al decoro urbano così da potere assistere ad un magnifico poetico falò di fine anno.

sabato 31 ottobre 2015

Ricette calabresi. Due in una all'ortofrutta

RICETTE 'E 'NA VOTA: PAST'E FINOCCHJ, CICORIA SOFFRITTA.


cime di finocchio

cicoria


Vitaliano che fai, mi lasci quei pennacchi? Signo' se volete ve li tolgo ma i cimiceddhi li lasciamo apposta per chi vuole fare pasta e finocchi! Pasta e finocchi?
E come si fa pasta e finocchi?
È semplice! Tagliate le cime e le scaldate nell'acqua bollente. Una volta cotte le insaporite con acciughe o quello che volete voi.
Va be' lasciali và che provo a fare pasta e finocchi. Magari chiamo mamma e mi faccio dire la ricetta. Lei sì che è brava in cucina.

La ragazza è della generazione “pappine preconfezionate e dalla frutta che cresce nelle cassette esposte sul banco dell'ortofrutta”. Sembra dire un'anziana signora che la guarda meravigliata e che si sente in dovere di darle qualche suggerimento su come prodigarsi in cucina “come si faceva una volta”.

Figliola!, non ci vuole un diploma o essere scheffi della televisione per fare pasta e finocchi. Anzi mò li trovi al negozio. Na vota dovevamo andare in campagna, sulle “timpe” a racchioglierli teneri teneri e se non c'erano finocchi raccogliavamo cicorie. Altroché! Ai tempi miei era un'altra cosa e pe' i cìcori sì ca nci vò fhatica e amma i sai fhara! Prima meh gugghji amm'i lavi boni boni e ppoi, na vota cotti, i suffriji cu piparedduhu e agghju nte na 'nticchjia e ogghiu d'oliva.
Ma chi nda sapiti vui giuvani... và beddha và … a curpa è a nostra, de' nui genitori ca vi criscimma 'nta vambacìa...

cicoria al piatto, soffritta

mercoledì 21 ottobre 2015

Canone rai. Renzi, un genio!

Renzi è di destra o di sinistra? E il pd?
Giorgio Gaber, buon'anima, avrebbe risposto: cos'è destra e cos'è sinistra?

courtesy M. Iannino "STAR"


Renzi, secondo me, è una volpe democristiana, degno erede di Andreotti.
Matteo Renzi è riuscito, aiutato dai poteri forti che governano l'Italia, a scalare le antiche “botteghe oscure” ed a fare ciò che il pd non avrebbe potuto fare perché imprigionato dagli schematismi.
In poche parole Matteo Renzi ha battuto i furbetti di piccola taglia.

Renzi, Con la tassa rai in bolletta enel ha superato in fantasia e praticità chiunque e gabbato i piccolissimi evasori che destinavano, forse, il corrispettivo canone rai a spese più concrete per la famiglia o per sé stessi.

La sua furba strategia di dare con una mano e con l'altra riprende i bonus propagandati sapientemente, vedi gli 80€, con gli interessi, adesso è più chiara che mai. Certo se usasse la stessa fantasia per recuperare le risorse occultate dai grandi evasori, ma questo è un capitolo.

Rimanendo in tema, i dibattiti si moltiplicano. Chi urla e chi ammicca. Però, analizzando bene e nel dettaglio, con una semplice mossa Matteo Renzi ha abolito le spese di spedizione e gestione dell'urar, l'ente preposto all'invio e recupero canone demandando il compito all'enel e poi, laddove qualcuno dichiarasse di non possedere apparecchi tv e non avere neanche la connessione wifi per connettersi al web, ecco subentrare l'odiata equitalia per i relativi riscontri.
E questa è la chicca! Chi, non possiede una scheda telefonica con i giga per viaggiare in internet?
Insomma, un piccolo capolavoro che tappa la bocca alle associazioni dei consumatori e a quanti si appellano alla costituzione.
Concludendo: per fottere i furbetti italioti c'è voluto un furbo fiorentino con la sua band. :-)

venerdì 16 ottobre 2015

Un nativo con la fionda

Rumori di rami secchi spezzati e la voce di un bambino che parla al nonno: sì nonno questa è buona.
Dai spezza il ramo che viene una bella fionda. Ti aiuto io a farla. Andiamo in cantina e la facciamo… Sì Lorenzo mi aiuti tu a farla però devi fare molta attenzione alle schegge. Prima la devo levigare e poi agganciamo l’elastico.
fionda artigianale

mercoledì 14 ottobre 2015

Welfare addio!

C'era una volta la tutela della salute Pubblica.


C’era una volta la sanità pubblica che si prendeva cura della salute dei cittadini, tutti i cittadini senza distinzione di razza religione o credo politico! E c’erano delle malattie ritenute a rischio che erano esenti da ticket e quando comparivano dei campanelli d’allarme quali il sangue nelle feci o forti dolori al petto avevano la precedenza sulle altre patologie anche in pronto soccorso.
E poi venne l’austerità che si mangiò il buon senso e il rispetto delle persone. Da Monti in poi non ci furono altro che tagli. Tagli alla sanità e alla scuola. Tagli alle pensioni, sì ma a quelle piccole perché quelle d’oro dei manager e dei politici non sono state toccate per cavilli legati a tutele particolari che però non tutelano i deboli.
estratto dal portale medico
della colonscopia

Tornando al diritto alla salute che non c’è più, chiunque ha un reddito o possiede un autoveicolo deve obbligatoriamente pagare la tassa al servizio sanitario. E ancora non basta. Non è sufficiente per coprire le spese e risanare i fondi pubblici destinati alla sanità. Ci impongono di pagare il ticket! Un ticket che varia a seconda della patologia.
Facendo una veloce ricerca su internet  la malattia che accomuna molte persone risulta essere quella relativa ai disturbi del colon, fino a qualche anno addietro esentata da ticket che oggi, a seconda di quello che occorre fare per diagnosticarla, il paziente deve preventivare una spesa variabile che va dai 150 ai 500 euro.
Con la crisi che c’è … 

domenica 11 ottobre 2015

Passione politica e ...

Quattro moschettieri, tre uomini e una donna, pentastellati, rispondono alle incalzanti domande del mastino di rai tre. In mezz’ora chiariscono alcuni interrogativi posti da Lucia Annunziata e fanno luce sul sistema adottato fino ad oggi nel campidoglio.
Viene fuori il solito gioco di potere dei partiti e dei loro affiliati. Altro che questione morale teorizzata da Enrico Berlinguer. C’è moltissimo da lavorare sulle regole e sulla gestione politica del sociale.

A Roma come in altre città italiane le clientele politiche si autoalimentano e, di volta in volta, gli attori cambiano ruoli a seconda della forza che sono riuscite a quantificare attraverso i comitati elettorali e, in base agli scambi di favori (do ut des,) si possono trovare da una o dall’altra parte del tavolo a trattare affari.
Sarà per questo che il dottor Marino si trova imbrigliato in un guazzabuglio fatto di piccole cosucce che lo inducono a dimettersi?
Cioè, mi spiego meglio: non ha saputo o avuto la forza di rompere col passato e ha continuato a fare cose  che hanno consentito, comunque, di tenere in piedi un sistema spregevole  composto da figli e figliastri?
(questa, mi è sembrato di capire, l’accusa politica avanzata dai consiglieri comunali dell’opposizione capitolina a Marino, al pd e a chi lo ha preceduto).
Intanto, stando alle notizie diramate anche dalla Annunziata, circa trentamila cittadini romani hanno sottoscritto una richiesta al sindaco di non dimettersi, di ripensarci perché a lui, a Ignazio Marino ridarebbero il voto ancora.
Conclusione. Viene fuori il marcio di una classe politica fatta di espedienti con tutte le debolezze di noi italiani e qualcosa di più quando siamo al potere se non fermamente convinti e supportati da alti ideali forgiati nella cultura della cosa pubblica e del rispetto assoluto dell’altro che vive in difficoltà rispetto a noi.

Marino scivola e il PD barcolla

C’è qualcosa di poco chiaro nella vicenda che riguarda Marino, il sindaco voluto ed eletto dal PD e dalla maggioranza degli elettori romani.
Un vecchio adagio così recitava: abbiamo perso la vista ed ora ci preoccupiamo delle ciglia. E sì, perché di questo si tratta. Dopo che Roma è stata annichilita dai saccheggi di gente priva di scrupoli, adesso il PD che si dice garantista e per questo tiene in parlamento e nei posti di potere della pubblica amministrazione periferica  persone inquisite, adesso, dicevo, il partito democratico si scandalizza per due scontrini. Due ammanchi nella finanza capitolina perché il sindaco ha pagato con la carta di credito destinata alle spese di rappresentanza due pasti consumati con la famiglia. Ma non è finita qui.

Il disegno in atto inizia con la questione della sua panda che il sindaco guidava o parcheggiava nei posti destinati alle macchine di servizio.
Ma i puritani del pd non ammettono che si faccia uso del potere per scopi personalistici. Che grandi uomini! Sì, è veramente ridicolo.
È ridicolo pretendere le sue dimissioni. È ipocrita non sostenerlo dopo avergli imposto la candidatura mostrandolo ai romani come il volto pulito della società impegnata in politica vantandone la sua qualità di scienziato e apprezzato  chirurgo.
Contro Marino si è mossa la stampa e i poteri forti che hanno le mani e gli interessi  economici sulla capitale, ma forse sarebbe corretto invertire l’ordine dei fattori: i poteri forti hanno messo in atto tutto ciò che è in loro potere. Sono riusciti a coinvolgere anche il papa con la vicenda del viaggio in America: Papa Francesco, ingenuamente ha risposto alla domanda del giornalista: non ho invitato il sindaco di Roma. E da qui è partita la manipolazione mediatica sulle bugie del sindaco.
Bugie ingenue che non dovrebbero incidere sull'operato politico di un primo cittadino se guardiamo alle inchieste aperte e archiviate dalla politica in merito alla questione morale e dalla magistratura.
Il PD sbaglia a lasciare solo Marino. Sempre ché non ci siano scheletri nell'armadio che non ci è dato conoscere.

mercoledì 7 ottobre 2015

Tra inferno e paradiso

Catanzaro, vista dall'alto

Nel limbo delle chiacchiere


La città si addormenta. Un altro giorno è trascorso e tutto scorre.
Oliverio continua nei suoi proclami rassicuranti. Scura si attiene alle direttive ministeriali della Lorenzin mentre alcuni, spero lo facciano per scherzo, dibattono e raccolgono firme per tagliare in due la Calabria: vorrebbero riportare indietro nel tempo la sua morfologia e rendere navigabile il fiume Amato per “facilitare” la navigazione ai mercantili come succedeva ai tempi della “magna graecia”. 

In sintesi questi signori non soffrono dei comuni problemi che arrovellano la quasi totalità dell’umanità: la salute e il modo per curarsi i malanni oppure trovare un lavoro e guadagnare i soldi per sopperire ai tagli imposti dal governo e dalla politica economica europea. No!

Per loro è di primaria importanza l’autostrada del mare tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme: quindi, tra Jonio e Tirreno.
Questi scienziati vorrebbero scavare un canalone navigabile tra le due coste calabre mentre infuria il dramma della povertà pilotata.

Vista da quassù la città sembra non curarsi delle parole. Tutto è ordinato. Lo sguardo sorvola la vecchia scuola agraria, adesso, diventata un parco ben curato e arredato con opere d’arte inserite nel verde della macchia mediterranea; sfiora i tetti dei palazzi fino a posarsi tra le nuvole e da lì sfiorare monti e valli fino a giungere al mare.

Da qui ogni cosa sembra prestabilita. Anche le nuvole sembrano ricordare gli affanni umani e il loro superamento.
“Avanti il prossimo” invita l’infermiera. Distolgo la mente dai pensieri e lo sguardo dal panorama ed entro nello studio del medico specialista …

venerdì 2 ottobre 2015

Souvenir

“Donne avvicinatevi. Da adesso potete mettere l’aglio nelle vostre pietanze senza impuzzolentirvi e non è finita qui! Con questo attrezzo  potete desquamare il pesce togliere il nocciolo degli ulivi (dalle olive). Venite a vedere. Guardare non costa niente. Basta con l’odore dell’aglio tra le mani… lo mettete qui dentro con tutta la buccia e, voilà, fatto!”.
Conviene vedere, tanto tocca sempre a noi sbucciare l’aglio. Mi dice Attilio strattonandomi verso la bancarella.
Non ricordo in quale festa patronale eravamo capitati. Insieme ai miei amici ci trovavamo forse a Caraffa o in qualche paese limitrofo. Era domenica. E curiosavamo tra le bancarelle allestite in piazza.
Attilio comprò immediatamente l’attrezzo sublimato dall'imbonitore e spinse anche me a farlo. Lo comprai e, come supposto, rimase nel suo involucro intonso per lunghi anni infondo ad  un pensile della cucina.


mercoledì 30 settembre 2015

Catanzaro, 'nte l'orticeddhu e tutti

E stamattina mi è crollato un altro ricordo piacevole.
 Lo custodivo gelosamente insieme alle cose belle della mia infanzia. Era il luogo dei giochi spensierati e delle ore trascorse all’aria aperta in compagnia dei miei amici e compagni di classe dopo l’espletamento delle lezioni.

Villa Trieste mi si è presentata ostile fin dall’ingresso di viale dei normanni: erbacce, cassonetti colmi e divelti lungo le scale ristrutturate e con passamani imponenti.
Un tempo le scale  immettevano ai “cento metri”, un rettilineo pianeggiante lungo cento metri, oggi sfociano in una area definita in gergo dialettale “l’orticeddhu”, l’orticello. Differente, oggettivamente, dall’orticello curato da mani esperte e sapienti  che dona frutti, " ‘nte l’orticeddhu e tutti" regna l’abbandono e il degrado. Il vandalismo non è maggiore rispetto ad altri spazi comuni imbrattati e violentati dalla goliardia pruriginosa ma si vede, e non è un bel vedere.
Catanzaro, villa trieste

martedì 29 settembre 2015

Docenti da espellere per crimini contro l'umanità

È vero! Al peggio non c’è limite!
Credevo fosse una balla inventata da qualche burlone, invece, a fine giornata, la notizia si è rivelata vera ed è rimbalzata dalla carta stampata al web e alla radio:
Espulso dalla classe e costretto a seguire le lezioni dal corridoio perché è gay. E' la brutta esperienza subita da un giovane brianzolo che frequenta l'Istituto cattolico professionale Ecfop di Monza. Secondo quanto riporta Il Giornale di Monza, infatti, il ragazzo sarebbe stato cacciato di classe dal preside della scuola perché con i comportamenti “influenza negativamente gli altri ragazzini e vanno protetti gli altri bambini”.
Secondo quanto riportano i mezzi di comunicazione di massa pare che il preside abbia risposto alla madre del ragazzo: "Nessuna discriminazione, seguiamo i dettami della Chiesa" …
Commentare quanto accaduto in un luogo preposto all'educazione e alla preparazione dei futuri cittadini è facile  e può trasformarsi in una ennesima battaglia contro l’omofobia o altre impalcature mentali innalzate per fronteggiare paure e rafforzare certezze comportamentali dettate da manichei frustrati.
Secondo me è semplice ignoranza. Una immensa mastodontica indefinibile stupidità da circoscrivere e isolare che impone categoricamente di mettere in quarantena docenti e mura in linea con simili provvedimenti.

lunedì 28 settembre 2015

Cara Beatrice Lorenzin auguri ... ma

Bene. La Lorenzin è mamma di due gemelli: Lavinia e Francesco.

Solitamente si pensa che essere mamma amplifichi la sensibilità e che la maternità in sé oltre a creare una rivoluzione nel corpo femminile induce a guardare con occhi nuovi il mondo: si è più protettive e inclini alla comprensione. Ma Stando alle notizie diramate dai giornalisti pare che dopo il parto Beatrice si sia vestita con una corazza d’acciaio spessa chilometri dai bisogni reali della gente che vive di stipendio o sopravvive barcamenandosi tra mille espedienti per arrivare a sera e portare un pasto ai figli, comprare qualche jeans e, perché no ormai non ne possiamo fare a meno, regalare una carica da 5 euro.
Sia ben chiaro: Vivere lo stato materno non significa essere forzosamente caritatevole o commiserevole ma quantomeno ricordarsi di essere lì al governo per salvaguardare lo stato sociale dei cittadini.
Invece, l’ultima pensata del ministro alla salute getta scompiglio nelle classi sociali (che la costituzione dice di essere abolite, nella realtà dei bisogni esistono) che hanno problemi di salute fisica e mentale.
Il ministro dice a sua discolpa che le analisi, alcune analisi sono inutili, quindi impone per legge ai medici di non prescriverli.
Non sottoporre i pazienti ad analisi che potrebbero salvare la vita o migliorarne la qualità?
Ma dove siamo arrivati! Già in condizioni “normali” quando si è costretti ad entrare in farmacia tra ticket e medicine definite da banco si lasciano tra 10 e 20 euro. Certo, per chi incassa oltre tremila euro al mese non è una spesa eccessiva ma quando si è costretti ad eseguire analisi di una certa rilevanza e il ticket sale oltre i duecento euro anche a chi incassa cifre importanti inizia a pesare se sommate alle tasse.
E fin qui siamo nella “normalità”!
Non è normale sconvolgere i meccanismi studiati e messi nella Carta Costituzionale dai Padri per la tutela della persona, nell'espressione ampia del termine, lo stato sociale, il welfare, per una mera questione economica imposta dalle lobby economiche. 

domenica 27 settembre 2015

Lavoro e riscatto sociale

L’ODORE DEI GIORNI.


L’odore dell’erba tagliata di fresco riporta ai mesi estivi, a quando è necessario intervenire sovente per mantenere in salute il manto erboso dei prati e dei giardini sia pubblici che privati. Riporta la mente a rivisitare quell'angolo celato gelosamente nel  cantuccio dei ricordi a quando si andava a giocare nella Villa Trieste dove i giardinieri facevano anche da guardiani e stavano attenti che nessuno giocasse a pallone o entrasse nelle aiuole.

Tutto era in ordine. Superato il maestoso cancello in ferro battuto, nella piazzetta ovale, il calessino trainato dal pony Jolly aspettava mamme e bambini per il consueto giro panoramico. Più in là l’omino dei semi offriva ceci, fave secche e, appunto, semi di zucca salate in cartocci per cinque e dieci lire.

martedì 22 settembre 2015

Inside out e i 4 volti emozionali.


Inside out è un vero capolavoro firmato Disney Pixar. Non è “solo” un film per bambini, o meglio, è un film animato per adulti e bambini (non sotto gli 8 anni di età a parer mio). Ben intesi,l’animazione ci sta tutta ma i bambini più piccoli rispetto a tale fascia d’età trascorrono la maggior parte del tempo del film a chiedere ai “grandi” cosa stia succedendo. (come mi successe in sala)

Non a caso la protagonista è una ragazzina di 11 anni, la quale vede nascere pian piano nel corso della sua età varie emozioni #Gioia, #Tristezza, #Rabbia,#Disgusto e #Paura.
Gli esserini che d'altronde albergano e coabitano in ognuno di noi.

Quando la libertà di pensiero nuoce

Erri de Luca
Enrico De Luca, poeta, giornalista e scrittore, conosciuto come Erri, è un fine e attento intellettuale italiano che deve fare i conti con la legge italiana. Per lui il pm ha chiesto otto mesi di galera per avere “istigato” quelli che sono contrari alla costruzione dell'anacronistica linea ferrata tra Lisbona e Kiev a “sabotarla”. “le cesoie servono per tagliare la rete”. Aveva detto...

“Adesso sarà un processo sulle frasi che ho detto - aveva osservato De Luca all'apertura del processo, il 28 gennaio 2015. "io ho usato la parola “sabotaggio”, che è una parola nobile usata anche da Gandhi. Continuo a pensare che il Tav vada sabotato, ma sono convinto che si saboterà da solo perché non ci sono i soldi per costruirlo. Il buco del Tav sarà un 'buco interrotto', un 'bucus interruptus'".

Per sommi capi ricordiamo le motivazioni delle contestazioni: la linea passa e deturpa irrimediabilmente valli e monti nel tratto tra Lione, Torino e Novara fino a Trieste.
A nulla sono valse le proteste e gli studi di settore condotti da esperti per scavalcare le alpi e proseguire la tratta utilizzando un corridoio esistente.
Dagli studi e dalle osservazioni dei “no tav” emergono informazioni inquietanti quali perforazioni rocciose contenenti amianto o altro materiale nocivo, deviazioni fluviali, cose che arrecano danni alle colture senza apportare ricchezze, scambi di merci culturali o migliorare la mobilità e la qualità della vita ai residenti e non solo.

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