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domenica 1 novembre 2020

dad? Ha ragione Azzolina

Silenzio! Facciamo silenzio e ascoltiamo il passato. Ricordiamo le scelte di chi ha governato e di chi è stato all'opposizione ed ha consentito i tagli alla viabilità nazionale i tagli alla sanità le privatizzazioni e la vendita dei beni demaniali.


La situazione emergenziale del momento non è figlia del covid19.


La chiusura delle attività che possono incrementare i contagi e l'isolamento interpersonale è un'esigenza dettata dalle scelte assassine imposte nel passato dalle classi dirigenti.

Scelte operate dalla politica in funzione dell'economia nazionale che guardava alla ricchezza privata supportata dalle lobby che bivaccavano e condizionavano il transatlantico.


Ora siamo in un cul de sac. E per salvare il salvabile è necessario chiudere le porte di casa. Lavorare da remoto e studiare da remoto. Sempreché si ha la disponibilità economica per risiedere in una casa super connessa.

Una casa servita da banda ultra veloce in cui ogni componente familiare ha a disposizione un terminale idoneo alla videoconferenza.

Purtroppo non tutti hanno queste possibilità e anche se ormai quasi tutte le società di telefonia offrono per 10€ un pacchetto tutto compreso tra giga, telefonate e messaggini di certo non si può seguire una lezione su uno schermo di pochissimi centimetri quadrati.

Ho avuto modo di osservare la didattica a distanza in quest'ultima chiusura delle scuole cittadine a causa del contagio covid e posso assicurare che è stata un'esperienza devastante:

segnale a intermittenza, immagini e parole in sintonia con l'imminente illuminazione dell'albero di Natale e bambini che andavano in paranoia, altri annoiati che decidevano di spegnere la connessione. Link fantasmi e connessioni inesistenti affidate a personale che non è preparato per la didattica a distanza.


Ha ragione la Azzolina!


Le lezioni devono essere svolte in presenza! Lezioni frontali e contatto umano se pur distanziato e con le dovute precauzioni ma in aula!


E che questa emergenza rimanga impressa nella mente di tutti. Che sia maestra per le presenti e future decisioni quando si intende imporre , anzi, anteporre il profitto economico dei singoli e della nazione al benessere sociale.

domenica 23 marzo 2014

Moretti e C. poveri AD toccati dalla crisi

Decadenza morale e società contemporanea.

In una famiglia nei periodi di crisi il babbo e la mamma decidono i sacrifici da fare.

"gabbie mentali" courtesy M.Iannino, polimaterico, 2014

E loro, i buoni genitori, sono i primi a togliersi il cibo dalla bocca per darlo ai figli!
Non ho un'età giovanissima, anch'io ho subito carestia e fame. Il rumore dello stomaco vuoto ce l'ho ben chiaro nella mente ma mai neanche lontanamente ho pensato di vendere il mio corpo o la mia testa per mitigare i morsi della fame.

Ho creduto nel potere della conoscenza, ho dato credito alle parole evangelizzanti della Chiesa, ho avuto fiducia nei movimenti emancipatori proletari e nella forza evocata dagli studi.

Ho creduto nella politica! Ed è per questi motivi che m'indigno quando leggo o sento di un qualche personaggio pubblico che usa il potere per trarre benefici personali.

Anche i dirigenti che percepiscono compensi inimmaginabili mi fanno letteralmente incazzare quando difendono a spada tratta gli stipendi d'oro. E Moretti, ad delle ferrovie, è uno di questi!
Pensare che percepisce oltre 850.000€ all'anno, già da otto anni alla guida di FS, e che ha devastato il sistema viabilità pubblica in Calabria da quando si è insediato eliminando tratte e stazioni strategiche dal punto di vista della mobilità, non gioca certo a suo vantaggio! 

Se poi aggiungiamo che Mauro Moretti è d'estrazione e quindi cultura politica PCI, nonché dirigente CGIL, lo scoramento è totale.

La crisi dei valori è anche questa! Inutile quindi gridare allo scandalo se la società è in crisi d'identità, se le ragazze si prostituiscono per comprare indumenti, borse e scarpe griffate o telefonini di ultima generazione.

Inutile parlare di onestà e sacrifici a chi già li fa perché costretti da fattori contingenti quali la fuoriuscita dal mondo del lavoro e obbligati dalla subalternità coercitiva dei voleri dei prepotenti associati in circoli, logge e partiti.

mercoledì 28 novembre 2012

Bersani Renzi Alfano: serietà!

Italiani? Popolo di Tifosi!


Siamo abituati a tifare e questo piccolo difetto ci distrae da problemi ben più importanti del risultato che può raggiungere la nostra squadra del cuore o il nostro eroe del giorno. È un dato di fatto ben noto e gli opinion leader lo sfruttano a loro favore. Spesso per distrarci dalla legnata politicamente scorretta tutta tesa a fare macelleria sociale. Sì, decisamente è macelleria sociale quella che sta attuando l'agenda Monti. E come se non bastassero i tagli inflitti ai pochi occupati in lavori bene o male remunerati, il lapsus montiano sulla sanità pubblica lascia presagire cupe manovre per i più poveri.
''Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento''. Cosa significa, dare la sanità totalmente in mano privata? Giacché ''Il momento e' difficile e la crisi ha colpito tutti e ha impartito lezioni a tutti'' come chiarisce il nostro Monti da Palermo?

Non intendo imbastire assurdità su frasi estrapolate da un discorso che fa l'analisi a un sistema malato molto complesso qual è il servizio sanitario nazionale. Anzi. Ben venga qualche strumento utile per pianificare le spese.
Quello che risulta rumorosamente, questa sì, antipolitica è la disputa chiamata primarie del centro sinistra che non designa un segretario di partito, quello del pd, ma il candidato a premier. Da ciò si spiega l'accozzaglia di pretendenti, 5 dei quali 3 con la tessera del PD e due spuri. Allora perché chi vince tra Bersani e Renzi deve governare anche il PD?
Comunque l'evento mediatico ha saputo distrarci da una serie di manovre parlamentari che peseranno, come al solito, nel futuro di ogni cittadino anche di quelli che ancora devono nascere. E noi, continuiamo a tifare Vendola (che è il meno peggio) Casini (che dice tutto e il contrario di tutto) Bersani ( che col suo fare dimesso da falso paternalista, pur avendo fatto qualcosina di positivo, è un uomo che non ha saputo fronteggiare il malgoverno) Renzi (con la sua padronanza mediatica non dà sicurezza a quanti vorrebbero un welfare serio che vinca sulla teorie vessatorie di fantomatiche spending review che dipendono da freddi compiti di ragioneria bancaria) Tabacci, che è l'uomo di Rutelli. Etc etc etc.

Analogamente anche il centro destra, con i circa 15 pretendenti al trono che Berlusconi aveva ceduto al suo delfino Alfano per far rièpartire il PdL, ha la sua tifoseria distratta dai guai politici e legali dei suoi condottieri.

Tifosi che si fronteggiano e si scontrano per questioni di pancia, non intesa come sensibilità emotivamente epidermica ma per squallidi motivi di interessi.

giovedì 15 novembre 2012

vecchi e giovani contro i tagli europei

Bamboccioni, dipende. Choosy, non saprei. Coglioni, forse. Patetici, sicuro!


Come definire un gruppo di ragazzi che si mette alla testa di un corteo e scimmiotta quanto letto nei testi di storia?
Vuoi mettere una testuggine di cartoni contro scudi e manganelli per giunta in mano a gente addestrata?
Ma questa è l'età in cui si fanno le cazzate. Vuoi per passione condita con abbondante inesperienza. Vuoi per i condizionamenti ambientali legati all'incertezza del momento: una miriade di situazioni propri dell'età, che ci possono anche stare e che compongono il famigerato bagaglio di esperienze del quale andiamo fieri.

Dopo l'età delle cazzate i capelli cadono insieme alle speranze e, se tutto va bene, dopo essersi rotto il culo con qualche lavoro malpagato arriva l'età della saggezza (si fa per dire). Un'età in cui si dovrebbe stare tranquilli, in panciolle e al massimo, ma proprio al massimo, sentire il brivido lungo la schiena al parco giochi quando il nipotino o la nipotina scende a pancia in giù dallo scivolo grande.
E invece no!
La politica dei tagli riporta nuovamente in piazza i ragazzi del 68. brutti, flaccidi, senza capelli né denti. Alcuni esodati senza pensione o con pensioni da fame.
Almeno gli ex ragazzi del sessantotto possono essere “ciusy” storcere il naso e detestare chi ancora li induce a dimostrare il proprio malessere in piazza?

mercoledì 14 novembre 2012

morire in nome della spending review

All'inizio, forse, chi entra in un reparto d'ospedale ha qualche pietà per gli ammalati ricoverati con prognosi preoccupanti e anche per i familiari che vivono affianco a loro. Trascorso qualche mese, però, la sensazione mista a pietà e sofferenza causata dall'impotenza iniziale è sotterrata. Occultata agli occhi e alla mente dei sanitari e di quanti stazionano nelle corsie.
Asciugate le lacrime e fatto crescere il pelo sullo stomaco, sanitari e paramedici iniziano a praticare la cura massiccia, dicono, per contenere e circoscrivere la pandemia.
Anche il governo tecnico ha adottato una cura analoga. Ha tagliato posti di lavoro. Ha demolito il welfare. Rivisitato le amministrazioni. Ha messo in campo eccellenze per rimuovere rami secchi mantenendo però un tronco d'albero malato.
Inutile fare un'analisi approfondita sulle esigenze nostre. Le conoscono bene! Loro antepongono il bene comune alle singole esigenze che, sommate l'una a l'altra, rappresentano quelle di un popolo, ad eccezione del 2,3% che percepisce ingaggi d'oro nella pubblica amministrazione.
Sembra di assistere al vecchio adagio del forte coi deboli e deboli con i forti.

Ultima chicca, il taglio delle province in sintonia con la spending review provocherà esuberi di personale. Ed ecco puntuale la nota sulle ali di un uccellino:

Un taglio da quattromila unità, tanto per cominciare. «Attenzione, non sono esuberi, ma eccedenze», si affretta a precisare Filippo Patroni Griffi un attimo dopo aver ufficializzato anche su twitter la prima sforbiciata all’organico della pubblica amministrazione.
In numeri sono oltre tre milioni e duecentomila dipendenti per un totale di 4.028 esuberi, pardon eccedenze, secondo il tecnico ministro, tra il personale di ufficio e 487 dirigenti su una platea di circa 100.000 persone.
Il bisturi scientifico colpirà l’organico non dirigenziale della Difesa (1.562), quello dei Beni Culturali (664), dell’Inail (648) e dei Trasporti (598). nonché i dirigenti che lavorano negli atenei (66) e allo Sviluppo economico (23). Obiettivo, far risparmiare alla casse statali 392 milioni: 342 tra gli impiegati e 50 tra i capi a vario titolo.

Numeri destinati a crescere perché dopo questo primo intervento, concentrato su 50 aziende, ne seguiranno altri due: il secondo a dicembre con la definizione delle piante organiche degli enti locali (e qui voglio vedere che fine faranno gli esuberi delle province eliminate); il terzo, probabilmente intorno a gennaio, quando saranno completati i conteggi riguardanti le amministrazioni degli Esteri, Giustizia, Interno, Inps e Scuola.
A primo acchito si può pensare a un esubero complessivo di circa 25.000 dipendenti: 11.000 nell’amministrazione centrale e altri 14.000 negli enti decentrati. 

venerdì 14 ottobre 2011

bombolo l'omino sempre in piedi


Berlusconi ha rivinto! 

316 parlamentari hanno votato la fiducia al governo. Però, c'è da chiedersi:
Come mai, contestualmente alla fiducia Berlusconi nomina due nuovi viceministri: Katia Polidori allo Sviluppo Economico e Aurelio Misiti alle Infrastrutture e due nuovi sottosegretari, Giuseppe Galati (all'Istruzione) e Guido Viceconte (all'Interno)? E in che misura questi hanno contribuito a mantenere lo status quo ante?

Tra le novità, la legge di stabilità, che con la riforma del bilancio ha preso il posto della Finanziaria, prevede un consistente pacchetto di tagli:
Sforbiciata di 60 milioni alle risorse delle forze dell’ordine (50% polizia e 50% carabinieri) nel biennio 2012/2013, di cui 10 nel primo anno e 50 nel secondo.
Taglio di 60 milioni alla cultura e di 1 miliardo all’edilizia sanitaria.
Sforbiciata anche sui buoni pasto della pubblica amministrazione, su permessi, distacchi e aspettative nella scuola e sulle spese degli enti previdenziali (Inps, Inpdap, Inail).
E per concludere in bellezza:
Nuove tasse sui concorsi pubblici.
Insomma, niente è cambiato per i cittadini, anzi le condizioni sono peggiorate se si considerano le tasse locali che condizionano sanità, assicurazioni, trasporti, rsu, tassa di circolazione... come se non bastasse si torna a parlare nuovamente di ici per la prima casa ma non dei grandi capitali o delle false onlus. Ma una bella sforbiciata agli stipendi dei politici nazionali, regionali, provinciali e comunali ci sarà mai? E pensare che riducendo le spese di questi signori si risolverebbero tutti i problemi della finanziaria e degli italiani!

venerdì 15 luglio 2011

la manovra econimica la paga solo il popolo

Dopo l'approvazione della manovra economica dettata dall'emergenza e dal pericolo di default per l'Italia, sarebbe gradito sentire tutti quei tromboni che fin'ora hanno denigrato e offeso i cittadini con epiteti grossolani come “bamboccioni” “scansafatica” “terun” ecc., spiegare come mai dopo aver tartassato a parole e nei fatti con imposizioni legislative che hanno implementato ticket, tasse, innalzato l'età pensionabile, tagliato i fondi per la ricerca, la sicurezza e l'istruzione, è gradito sapere, dicevamo, come mai loro, i signori onorevoli non hanno dimostrato nei fatti di essere come noi, vale a dire cittadini che prendono a cuore le sorti del paese e rinunciano a qualche privilegio. È inutile che si trincerino dietro alle leggi del già consacrato dai diritti parlamentari perché anche i cittadini, dopo anni di rivendicazioni avevano ottenuto risultati eccellenti nelle contrattazioni e nella tutela dei diritti in quanto lavoratori.

È duro, per un padre o una madre di famiglia che campa con 800€ al mese mantenere anche i figli e sentirsi dire che è necessario ancora qualche sacrificio mentre un onorevole che si porta a casa più di 10.000€ escluso ammennicoli vari non è toccato dalla “crisi”. A cosa dobbiamo questa disparità? Che sia vero che chi viaggia in prima classe trova sempre una scialuppa di salvataggio pronta ad accoglierlo? (citazione!)

Come al solito la classe politica italiana ha perso un'altra buona occasione per dimostrare la bontà e l'onestà che la contraddistingue.

Caro Giorgio hai dimenticato le lotte dl proletariato?
L'equità, l'emancipazione delle classi meno abbienti dal giogo dei padroni?

Oggi pare che ci sia un solo padrone che s'identifica nella casta!
Inutile che i vecchi pc, ds, e bla bla bla concludano con: dopo di questa manovra Berlusconi deve dimettersi! Suona come una presa per i fondelli e un insulto all'intelligenza degli italiani!
A volte il buon esempio vale più di mille idiozie dette in tv... è lampante: durante la manovra si sono sfasciate tutte le scialuppe tranne quelle riservate alla prima classe, tanto per rispondere alla citazione di Tremonti sullo storico inabissamento del Titanic, e di questo il Capitano deve tenerne conto! anche perché sono finiti i tempi delle fughe in America

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