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martedì 5 febbraio 2013

non odio la politica ma gli idioti

bersani, monti, fornero, cos'è cambiato?
facce della stessa medaglia?

Italia, campagna politica deludente!

A leggere i giornali si ha la netta sensazione che noi italiani non godiamo di una buona reputazione. E in buona sostanza siamo dei gonzi che ci beviamo tutte le cazzate che stanno ingrassando i titoloni dei giornali e fanno sbavare i commentatori politici dei talk show.

Se è vero che sulla scia dell'incertezza politica legata al voto, oltre che per le vendite che in tutta Europa prendono di mira i titoli delle banche sotto assedio a Milano dal caso Mps e che nei commenti di Wall Street Journal e Financial Times la nuova sfiducia degli investitori in Italia è legata anche alle preoccupazioni dei mercati per il recupero nei sondaggi elettorali di Silvio Berlusconi, possiamo considerare la politica italiana non sull'orlo del baratro ma sotterrata a tremila leghe sotto.

Ma dico com'è possibile che l'attenzione di tutti i media, (web compreso, considerato fin ora uno strumento evoluto e libero che non si lascia condizionare dalle stronzate della vecchia politica,) adesso non trovano di meglio che schierarsi e tifare per chi la spara più grossa dimenticando i problemi reali o al massimo reagire con la satira?

Io non ce l'ho con i ricchi o la ricchezza e tanto meno con chi possiede grandi patrimoni (beati loro!). Certo, farebbe piacere vedere qualcuno di questi ricconi correre in aiuto di quel 90% che rasenta la povertà e non gode delle agiatezze derivanti da lavori leciti e illeciti che ci hanno portato alla fame e all'imbruttimento. Ma questo non succede! Anzi c'è chi teorizza evasioni fiscali o condoni tombali fino a farli diventare leggi dello Stato... no, decisamente non meritiamo simili rappresentati!
Fermi tutti. Riprendendoci dignità e cultura della libertà.

Non concediamo scampo a chi aggira il volere referendario, facciamo in modo che sia finita definitivamente con lo sperpero dei fondi pubblici a partiti e giornali, alle spese per le guerre e agli armamenti, alle frode fiscali, al saccheggio dell'ambiente e alla mortificazione dei deboli e quanti vivono ai margini della vanagloria della cattiva politica.

sabato 26 gennaio 2013

oscuriamo la casta della cattiva politica

courtesy Mario Iannino©
courtesy archivio M.Iannino, 
part. "soldato che paga", 1998, t.m.
cit. Mattia Preti.
A meno che non si candida un omino verde proveniente dalla galassia extra terrestre (perché mi sa tanto che il politichese è sbarcato insieme al codice sul volo di Leonardo da Vinci su Marte nell'ultima missione spaziale) a meno che non succeda l'imponderabile, dicevo, volutamente, da ora in poi ignorerò tutta la guerriglia mediatica degli ominidi in lizza per il potere.
Sia ben chiaro: non è disinteresse per la politica, bensì rispetto per la Politica!

E visti gli ultimi accadimenti in materia di crisi economica che hanno prodotto miseria, disperazione e instabilità sociale nei cittadini, che possiamo riassumere con nomi ormai familiari.
Nomi che conoscono anche i bambini, tant'è che a detta di nonno Monti, il piccolo Monti è soprannominato spread dai suoi compagnelli dell'asilo.

Eventi divenuti comuni dopo che è scoppiata la bolla ma che prima dei cosiddetti titoli tossici, prodotti da un meccanismo di alta ingegneria economica che ha drogato i mercati mondiali, non si conosceva l'esistenza.
Spread, derivati etc etc; utili solo per foraggiare le borse e assoldare ominidi che hanno “accappottato” imprenditori, imprese e di conseguenza annientato dipendenti e lavoro, nonché tutti gli istituti ad esso collegati; welfare in primis.

È immorale la schermaglia dei soggetti politici!
È immondo quanto hanno prodotto con la loro insipienza:
caso mps (il più recente in ordine di tempo), attacco alla dignità dei lavoratori (art. 18 e referendum capestro in fiat), tutela dell'alta finanza a scapito della gente comune costretta alla fame per dare aiuto alle banche attraverso l'incremento esponenziale delle tasse; mazzette ai pusher in gessato grigio, accanimento sui deboli, macelleria sociale.

Ecco, per queste cose e per gli incessanti specchietti per le allodole posizionati in tutti i media da tutti i partiti politici presenti e che fanno della giostra mediatica una propaggine lottizzata dagli ominidi che di tecnico non hanno neanche le cuciture dei vestiti, per tutte queste cose e per i fattacci che conosciamo, ho deciso di non sprecare più il mio tempo dietro alle marionette appositamente impomatate per reggere le effimeri luci della ribalta.

giovedì 17 gennaio 2013

Mali, altra guerra calata sulle miserie umane

aore12
Da qualche giorno si sente parlare del Mali e della guerra interna che coinvolge il mondo occidentale civilizzato. Si parla di guerre di religione e come al solito di frange estremiste che vogliono imporre anche con la violenza la religione dei padri. Ma sarebbe più giusto ricordare che su una popolazione di quasi 1.300.000 il 90% è musulmana, il 5% cristiana e l'altro 5% animisti e credenze tradizionali.

Il Mali, Stato dell'Africa occidentale, è una Repubblica, la lingua ufficiale è il francese ma si parla anche l'arabo e le lingue camitiche dei berberi. Conosciuto anche come Sudan francese in quanto colonia dell'Africa occidentale della Francia quando era di moda colonizzare i popoli sottosviluppati, il Mali con l'indipendenza del 1960 assunse l'antico nome dell'impero fiorente che dominava le rive del Niger e fondava la sua ricchezza sul commercio transhariano. Finito il tempo del commercio africano, la colonia, priva degli strumenti tecnologici, cade nella povertà. E come testimonia l'enciclopedia del sapere:
“Manca l'industria di base (modestissimo è d'altronde anche l'apporto energetico: si producono solamente 410 milioni di kWh annui, per lo più di origine idrica grazie alla realizzazione di centrali idroelettriche sul Niger e sul Senegal) e l'attività manifatturiera, in buona parte semiartigianale, è eminentemente basata sulla trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, comprendendo perciò oleifici, cotonifici, birrifici, zuccherifici, manifatture di tabacchi, concerie; funzionano inoltre piccoli saponifici, cementifici ecc. Il Mali possiede anche un artigianato di pregio (tessuti, pellami, ceramica bigiotteria e lavorazione del legno).
Prospezioni geologiche hanno accertato la presenza di vari minerali, tra cui ferro e petrolio, ma al momento l'attività estrattiva riguarda solo fosfati, oro (con riserve stimate nell'ordine delle 500 t e che rappresenta una delle principali voci di esportazione) e uranio, oltre ai depositi di sale del Sahara, da tempo sfruttati. Il sale viene prelevato dalle miniere di Taoudenni e trasportato ancora a dorso di cammello.”

mi chiedo: a una società dominata dallo spread e dai poteri forti dell'alta finanza che pur di tutelare i propri profitti ha impoverito le economie degli Stati deboli e mandato alla morte civile intere generazioni cosa può importare il futuro del Mali e suscitare l'attenzione in una terra piagata dalla fame e dalla miseria?
Quali interessi avranno certi Stati democratici per mobilitarsi e inviare costosissimi droni nonché contingenti armati e, probabili, vettovagliamenti?  

mercoledì 2 gennaio 2013

Italia, baratro fiscale evitato, forse, ma il lavoro?

aore12
50 lire, coniazione d'ispirazione repubblicana:
 il lavoro produttivo

Notizie da palazzo Chigi. 

Sul sito del governo italiano, in data del 31 dicembre 2012, appare l'analisi dell'anno appena trascorso gestito dal Governo tecnico di Mario Monti.

Com'è giusto che sia, l'ufficio stampa e il portavoce del governo curano e pubblicizzano l'operato dei professori. Parlano di spread e di tassi d'interesse. D'integrazione europea. Fisco. Spending review. Riduzione e tagli di enti locali e organismi pubblici. Costi della politica. Rivedere le spese militari per ridurre gli sprechi e migliorare risorse e produttività (produttività? Sembra inappropriato parlare di produttività laddove si spende molto per gli armamenti e pochissimo per la tutela giuridica del cittadino).

E poi si legge anche di competitività del Paese. Secondo il documento, l'azione di governo non è stata impostata solo sul rigore ma anche sulla crescita economica. Peccato che quest'ultima opzione non l'abbia notata nessuno! specialmente i tantissimi che vivono ai margini del sistema balordo improntato sul consumismo sfrenato che non consente ai miseri il sacrosanto lusso di comprare un kg di pane senza dover scegliere tra lo sfamarsi o il ripararsi dal freddo!

Ma poi non sono del tutto incoscienti, e una nota d'incertezza, chiarificatrice della realtà vera di questi ultimi provvedimenti, si riscontra laddove si legge:
“Si è cercato di eliminare i colli di bottiglia che frenano l’economia del paese, aprendo il mercato ad una maggiore concorrenza; si è cercato di creare un ambiente favorevole per le imprese, attraverso le liberalizzazioni e le semplificazioni (come per esempio nel segmento ambientale e nelle procedura di disinquinamento dei poli industriali contaminati); si è puntato sulle infrastrutture per favorire i collegamenti e la mobilità all'interno del paese e da e verso l’estero.”
appunto, si è cercato ma non riuscito!

E ancora parla di produttività e competitività per attrarre investitori esteri. E di liberalizzazione del mercato del gas e dei carburanti. Banche assicurazioni corruzione legalità.
Insomma una logorroica esposizione del normale lavoro attinente alla politica, effetti mai ottenuti!, se vogliamo realmente guardare in faccia la realtà in virtù delle tante famiglie che vivono condizioni di ansie e peregrinazioni giornaliere.
Ma l'ultima chicca, il regalino che il governo tecnico ci ha lasciato sotto l'albero e nelle culle dei presepi è l'innalzamento dell'età pensionabile a sessantadue anni e tre mesi per le donne e sessantasei anni e tre mesi per gli uomini con 42 anni di lavoro e contributi versati. (dimenticando che il lavoro è ormai preistoria).
Quindi si presuppone che abbiano creato opportunità di lavoro. Niente. Niente lavoro, solo parole!
Parole scritte che evidenziano i limiti degli uomini ancorati a numeri, spread, soldi, finanze e affari. che secondo i centristi e quanti appoggiano l'agenda Monti dovrebbero continuare nell'azione risanatrice, anche a costo di sviluppare  nuove sacche di povertà. Ma, un'azione analoga a quella fatta da Obama in America per evitare il baratro fiscale alle famiglie italiane no?

mercoledì 12 dicembre 2012

Brunetta l'IMU e lo spread

Brunetta "medita" aiuto!
Qualcuno ci ha riso su, altri hanno fatto satira ma nessuno ha saputo cogliere e spiegare il vero dramma che sta attraversando Brunetta.

Oh ragassi non si schersa. Stiamo mica contando caramelle? Questi son soldoni! Non si schersa mica!
Il poverino nell'anno passato ha sborsato una cifra...
279.129,00 euro dichiarati lo scorso anno da Brunetta sono stati usati tutti per pagare i mutui delle numerose case che ha in giro per l'Italia: una a Venezia, dove possiede anche un magazzino ereditato al 50%, e poi altre a Roma, in provincia di Perugia e a Ravello, sulla Costiera Amalfitana.
Un tesoretto in immobili che al consigliere di Berlusconi, Brunetta, è costato di Imu "per la prima rata quattromilanovecento euro e settemila per la seconda". Insomma, le stesse identiche preoccupazioni della "stragrande maggioranza delle famiglie italiane"!

Brunetta è indignato per le battute apparse sul web e risponde così: "Sono una persona perbene, dico la verità e non rubo. Sto pagando la seconda rata dell'Imu e i soldi non li ho, li ho dovuti chiedere in banca, in prestito. E come me, che sono un medio reddito, un medio-alto reddito, penso si trovi la stragrande maggioranza delle famiglie italiane".

Glielo diciamo ch'è fuori dalla realtà? O lo lasciamo dormire? Per il nostro bene e quello di Berlusconi è meglio che glielo diciamo và, altrimenti continua a liberare stronzate a ruota libera come quella apparsa su un'ansa di oggi che titola così:

''Spread grande imbroglio anche per due premi nobel'' .

''In 13 mesi ho preparato 238 slide di Power Point, facendo le pulci a tutto quello che faceva il governo: non ho mai ricevuto una sola smentita. Berlusconi ha seguito il mio lavoro, l'ha studiato, metabolizzato. E poi si e' convinto che non si poteva continuare con Monti''. Lo spiega Renato Brunetta, ex ministro della Pubblica Amministrazione, in un'intervista al ''Corriere della Sera''.

Berlusconi ha definito lo spread ''un grande imbroglio, proprio il titolo del mio libro. Ci parliamo quasi tutti i giorni e l'ho convinto. Del resto due premi Nobel gli hanno detto lo stesso. Tutto comincia per causa della Duetsche Bank che, oppressa da titoli tossici, ha venduto otto miliardi di debito pubblico italiano''.

Quanto alle elezioni, conclude, ''dall'altra parte ci sono Bersani e Vendola: ho parlato con un ambasciatore europeo ed era molto piu' preoccupato di loro che di Berlusconi e Maroni''.

Ora tirate voi le conseguenze. ammia mi para ca sa tira! Anche se sullo spread potremmo essere d'accordo; vista l' influenza che ha sul welfare, sulle reali esigenze delle persone in difficoltà e degli stati membri asserviti alla politica imposta dall'Europa e dalla Germania che, di fatto, è un cappio al collo di tutti.

mercoledì 28 novembre 2012

Bersani Renzi Alfano: serietà!

Italiani? Popolo di Tifosi!


Siamo abituati a tifare e questo piccolo difetto ci distrae da problemi ben più importanti del risultato che può raggiungere la nostra squadra del cuore o il nostro eroe del giorno. È un dato di fatto ben noto e gli opinion leader lo sfruttano a loro favore. Spesso per distrarci dalla legnata politicamente scorretta tutta tesa a fare macelleria sociale. Sì, decisamente è macelleria sociale quella che sta attuando l'agenda Monti. E come se non bastassero i tagli inflitti ai pochi occupati in lavori bene o male remunerati, il lapsus montiano sulla sanità pubblica lascia presagire cupe manovre per i più poveri.
''Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento''. Cosa significa, dare la sanità totalmente in mano privata? Giacché ''Il momento e' difficile e la crisi ha colpito tutti e ha impartito lezioni a tutti'' come chiarisce il nostro Monti da Palermo?

Non intendo imbastire assurdità su frasi estrapolate da un discorso che fa l'analisi a un sistema malato molto complesso qual è il servizio sanitario nazionale. Anzi. Ben venga qualche strumento utile per pianificare le spese.
Quello che risulta rumorosamente, questa sì, antipolitica è la disputa chiamata primarie del centro sinistra che non designa un segretario di partito, quello del pd, ma il candidato a premier. Da ciò si spiega l'accozzaglia di pretendenti, 5 dei quali 3 con la tessera del PD e due spuri. Allora perché chi vince tra Bersani e Renzi deve governare anche il PD?
Comunque l'evento mediatico ha saputo distrarci da una serie di manovre parlamentari che peseranno, come al solito, nel futuro di ogni cittadino anche di quelli che ancora devono nascere. E noi, continuiamo a tifare Vendola (che è il meno peggio) Casini (che dice tutto e il contrario di tutto) Bersani ( che col suo fare dimesso da falso paternalista, pur avendo fatto qualcosina di positivo, è un uomo che non ha saputo fronteggiare il malgoverno) Renzi (con la sua padronanza mediatica non dà sicurezza a quanti vorrebbero un welfare serio che vinca sulla teorie vessatorie di fantomatiche spending review che dipendono da freddi compiti di ragioneria bancaria) Tabacci, che è l'uomo di Rutelli. Etc etc etc.

Analogamente anche il centro destra, con i circa 15 pretendenti al trono che Berlusconi aveva ceduto al suo delfino Alfano per far rièpartire il PdL, ha la sua tifoseria distratta dai guai politici e legali dei suoi condottieri.

Tifosi che si fronteggiano e si scontrano per questioni di pancia, non intesa come sensibilità emotivamente epidermica ma per squallidi motivi di interessi.

sabato 24 novembre 2012

la bellezza come antidoto alla speculazione


Molti dei concetti fondanti di solidarietà, giustizia, emancipazione e cultura, punti fermi e inalienabili, sono caduti sotto l'agguato emergenziale del secolo.

La bolla economica ha avviluppato economia e lavoro; culture e civiltà; religioni, spirito e materia.
In questo clima aleggiano le nostre menti.

Un clima oscurantista che non lascia presagire niente di buono. Ma qualcosa ancora può cambiare se si ha il coraggio intellettuale di rimuovere tutti gli ostacoli messi in atto dall'egoismo dominante.

A suffragio del mio soliloquio chiamo a supporto una mente chiara e lucida che si è spesa e continua a farlo per migliorare le condizioni sociali delle menti sensibili.

Secondo Vittorino Andreolinon sipuò consegnare una società alla finanza se si vuole ridurre la distanza tra le leggi e la civiltà fatta di rispetto dell'altro e senso del limite. Pertanto, il nostro problema non è quello di mettere a posto i conti ma ritornare alle radici, ai valori di una società che mira a risollevarsi.”.

Non serve quindi uno stato di polizia finanziaria né tanto meno dare in mano agli economisti il futuro dei popoli. Ma queste sono solo belle parole dette da un mezzo matto e mezzo psichiatra come lo stesso Vittorino Andreoli si autodefinisce e da qualche sognatore. Se, però, diamo uno sguardo alle piazze di questi giorni ci rendiamo conto che il mondo è pieno di sognatori che vogliono cambiare lo stato di cose attuali.
Diamo corpo ai sogni e lasciamo che i sognatori vadano alla guida perchè, alla fine, la bellezza salverà il mondo!



sabato 28 luglio 2012

contro il capitalismo per uscire dalla crisi

Ci vuole una buona dose di coraggio e la faccia tosta di Ferrara per esaltare il capitalismo e dire che debba prendere possesso del sud, rivedere i salari non per azzerare il divario tra nord e sud ma per rendere competitivo il lavoro.
Cioè, siamo vittime di una guerra combattuta dai capitalisti contro il resto del mondo. Bombe intelligenti, quelle dell'alta finanza che domina le borse; bombe inquinanti che avvelenano i mercati e uccidono i piccoli risparmiatori, fanno fallire fabbriche e imprese artigiane.

È la guerra del dio denaro!, quella che stiamo subendo. Che affama chi è già povero e senza tutele. Che mortifica il creato perché è inammissibile che la stragrande maggioranza della popolazione viva sotto la soglia di povertà e lavori per salari da fame che non durano neanche per coprire la terza settimana del mese mentre c'è chi scialacqua fior di capitali pubblici.

È ora di guardare con occhi e animo puri alla realtà per scovare ed eliminare le false ideologie, i falsi profeti, le false guide.
È giunto il momento di camminare con le proprie gambe; togliere le deleghe fiduciarie a partiti e agli uomini asserviti che operano nei vari enti anche in quelli definiti per convenienza non profit, fondazioni e quant'altro.
Pretendere equità, solidarietà e diritti alla vita senza eccezione alcuna è un imperativo assoluto che non lascia margini o deroghe a parolai di mestiere.

mercoledì 20 giugno 2012

Europa, Italia, Spagna, Grecia e lo spread

Stiamo dando i numeri!


400mila lavoratori «lasciati a terra» dalle nuove regole, il ministro parla di «dati fuorvianti che hanno impropriamente alimentato la polemica».
la tabella diramata dall'Inps «lasciava credere che fossero 400mila i lavoratori da salvaguardare, cosa che invece non è».
...ma anche i primi numeri dati dal governo sono inesatti e fino a ieri la versione ufficiale parlava di 65 mila unità danneggiate dalle nuove regole, ora a questa cifra si sono aggiunti altri 55 mila lavoratori. In tutto fanno 120 mila. ...

Numeri numeri numeri. L'errore di fondo sono proprio i numeri! L'errore macroscopico che stiamo facendo tutti è considerare le persone, i saperi, le coscienze, la politica come se fossero entità astratte: numeri! Numeri da far combaciare a esigenze economiche disumane e incivili. Conti in banca!
E la solidarietà!, il welfare!, l'intervento della politica che governa lo Stato e quindi i cittadini cosa ci sta a fare? Aspetta che il divario tra ricchezza e povertà si allarghi a dismisura fino a provocare azioni ben peggiori di quelle che si stanno presentando quotidianamente?

mercoledì 16 maggio 2012

SPREAD, virus letale per la sopravvivenza EU

Morire di spread.


Dopo ebola, hiv ecco presentarsi a noi un altro virus letale: lo spread!
Lo spread è il risultato di una ricerca scientifica dai risvolti incontrollabili. È un virus letale per chi non ha sviluppato gli anticorpi necessari.
Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, sono corpi sani nei quali è stato inoculato il virus e pur vivendo in una sorta di confraternita europeista a capitale evoluto non posseggono finanze adeguate per acquistare l'antidoto e fronteggiare l'epidemia.

Casa Merkel, l'officina farmaceutica proprietaria dell'antivirale, è irremovibile;
La malattia che aggredisce l'€zona necessita di rigore e poco importa se la decisione causa altre vittime!
Allo stato attuale il bollettino diramato è allucinante: guerriglie urbane, assalti agli sportelli dispensatori di disperazioni equitalie, suicidi, attentati, omicidi, azzoppamenti in nome e per conto dei drammi sociali derivanti dal virus SPREAD. Qualcuno si vende la madre e chi non ce l'ha si vende gli organi. Chi ha le palle e la mente lucida di ce :basta, fermiamoci prima che sia troppo tardi! L'Europa è una creatura nata male e assemblata peggio! È un agglomerato di stati e di sigle che non hanno nulla di umano! Il welfare non esiste! La solidarietà non esiste!

All'inizio, i ricercatori erano convinti di sviluppare un batterio buono che inserito nel tessuto bancario avrebbe provocato ricchezze per gli investitori ma così non è! Quindi, quale altro dramma sociale deve accadere prima che si rivedano le strategie dei Paesi forti?

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