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sabato 6 novembre 2021

Bisogni e realtà

 

In questi giorni due notizie hanno disturbato il modo di essere e di intendere i rapporti su cui dovrebbe fondarsi la civile convivenza.

La prima è diramata dal tgr della Calabria:

Il video registrato su un telefonino testimonia uno scontro violento tra due uomini, uno dei quali grida: “aiutatemiii aiutatemi”, mentre l'altro lo strattona e infligge schiaffoni e pugni al malcapitato.

Nell'inquadratura si vede una donna a terra tra le macchine parcheggiate nel piazzale della stazione dei pullman di Cosenza.

È il tentativo di una truffa ai danni dell'automobilista, secondo gli inquirenti la donna avrebbe inscenato uno sketch: all'arrivo della macchina si è buttata a terra come se fosse stata urtata dall'automobilista. Il resto è intuibile. La pretesa di risarcimento violenta e l'immobilismo degli astanti denota arroganza e paura:

Arroganza nel pretendere il diritto al sostentamento attraverso la violenza perpetrata sui deboli e la paura di reazione del vessato che chiede con veemenza aiuto!

L'immobilismo dei passanti è tutta un'azione da analizzare. O forse c'è ben poco da scandagliare in una società come l'attuale?

L'altro episodio, più recente, riguarda l'anziano signore di Roma che dopo essere stato in ospedale per delle analisi si trova nella tragicomica situazione dello sfollato: trova casa sua occupata! Abusivamente occupata da alcune donne che, aperta la porta e sostituita la serratura, se ne sono impossessate in barba a ogni elementare rispetto del vivere civile.

È una guerra tra poveri! Quella a cui assistiamo. L'imbarbarimento dei costumi e del rispetto delle altrui necessità camminano a braccetto.

E poi, l'esempio dato da certi rami del parlamento non sono di certo educativi: battere le mani, esultare, stappare spumante dopo avere affossato una legge, se pur discutibile, sono atteggiamenti incivili!

Non è con lo scontro che si risolvono i problemi...

domenica 10 ottobre 2021

Roma, green pass contromano

 

Fàmosi a capì... cerchiamo di capire qualcosa.



Le notizie che arrivano dai media sono sconvolgenti! E le immagini non sono da meno. Moltissimi si sono ritrovati in piazza a Roma per dissentire sulle norme varate dal governo in merito al passaporto verde, il green pass”, e all'uso dello stesso per ritornare a vivere gli spazi fino ad ora inibiti all'affollamento.

Per scongiurare il propagarsi del virus si è ricorso ad uno stato censorio dei grandi eventi di massa e rivisto le mappe lavorative, l'accesso nei luoghi di lavoro è stato sostituito con il telelavoro ossia il lavoro a distanza svolto da casa e sono stati vietati oltre agli assembramenti scialarecci anche le visite ai musei e agli eventi culturali.

Da quasi 2 anni i settori del turismo e della cultura ( concerti, fiere, mostre, proiezioni di film, palestre, centri di ristoro, bar, ristoranti, alberghi etc.) soffrono l'isolamento programmato dai governi di mezzo mondo. E noi cittadini, dopo i primi auto-convincimenti del ce la faremo, i canti e le strimpellate dai balconi, i giochi da un condominio all'altro, ci siamo trovati spiazzati dalla mancata soluzione dei problemi.

Ci siamo visti imporre e quindi subito una vaccinazione sperimentale e immediatamente dopo il documento del liberi tutti i vaccinati a condizione che …

Comunque, anche se a malincuore, la maggior parte si è adeguata alle decisioni dei ministri e degli scienziati che formano la squadra d'emergenza anti-covid.

Purtroppo ben poco è cambiato. Nonostante le restrizioni i contagi e le varianti virali continuano ad esserci. L'economia, ma questo dato sarebbe il danno peggiore, continua a soffrire e fare soffrire specialmente i liberi professionisti che operano nella distribuzione e a contatto col pubblico.

In mezzo al caos si pongono le facce di mer(en)da.

I viscidi. Tutti quelli che cinicamente fanno affari e commerciano lucrando sulla pelle della società civile.

Non mancano i delinquenti avvezzi, e non è una novità!

Lasciano basiti i commenti di certa carta stampata che fanno eco e amplificano i conati di certa gente che ha fatto pochissimo nonostante il ruolo pubblico ricoperto in questo lasso di tempo pandemico.

Fanno incazzare, la reazione è immediata in quanti hanno un minimo di discernimento, gli atteggiamenti e le parole che alimentano la violenza fine a sé stessa. E fa esplodere la rabbia covata nei giorni claustrofobici dei divieti in tafferugli irrazionali.

Gli infiltrati nella manifestazione contro i green pass a Roma hanno mostrato una bestialità inaudita. Non è rilevante parlare o imputare colpe agli schieramenti politici che hanno preso parte alla manifestazione. Si può dissentire spontaneamente senza essere per forza di destra o di sinistra. Ma chiedere la testa di un ministro per i fatti accaduti in Roma è pura demagogia ricoperta da una montagna di merda che fa presa solo sugli stupidi faziosi. Se poi i capi banda che hanno spinto e incendiato gli animi sono anche portatori di voti di una certa fazione il quadro si commenta da solo.

Piuttosto che chiedere la testa della ministro Lamorgese nascondetevi!

Fate una seria autocritica e ragionate sulla vostra irresistibile ascesa. Meditate sull'odio seminato. Sulle accuse urlate e sparse abbondantemente contro il nemico. E sul clima cospirativo da voi creato in un momento delicato com'è l'attuale momento vissuto quasi stoicamente dai comuni cittadini.

Vergognatevi!

mercoledì 29 aprile 2020

1° maggio al tempo del coronavirus

La bolla temporale del momento ha un nome: pandemia da covid-19.

La sospensione dalle certezze acquisite ha una definizione scientifica ben precisa ma non un tempo limite.
Le notizie arrivano frammentate. Finita (?) la fase uno si apre per decreto e per definizione la fase due. Fase che impone limiti per tutelare se stessi e gli altri. Proposte, più che altro. Tentativi! Inseguendo volontà di riscatto politico e gestionale del Bel Paese, il governo Conte, pur nelle innumerevoli e imprevedibili difficoltà oggettive vissute dai cittadini che vivono in Italia senza distinzioni di origine, lingua e credo religioso, sta dimostrando carattere, non cede alle intemperanze di quanti giocano al rialzo.

Nessuno vorrebbe affondare! Il mondo produttivo, le imprese, gli imprenditori piccoli e grandi insieme alle famiglie dei lavoratori che giocano un ruolo importantissimo nelle aziende e nella società sono in apprensione, com'è logico. E se fino all'anno scorso l'appuntamento del 1° maggio era la festa che segnava il superamento degli ostacoli posti lungo il cammino dell'emancipazione sociale dei lavoratori oggi è presupposto di ripresa per la platea sconfinata di nuove e antiche realtà sociali e lavorative.

La festa del primo maggio si farà! Per infondere coraggio. Per fare rinascere e spronare speranze. Perché la musica è una forma d'arte universale che accomuna, abbatte barriere ideologiche, strumentalizzate da ottusità pestilenziali scaturite dall'odio malcelato.

"no"


La ricerca scientifica sembra non essere arrivata ancora all'origine virulenta del male oscuro e non sa dare risposte esaurienti all'incognita coronavirus; si naviga a tentoni e chissà ancora per quanto tempo.
Finora abbiamo cantato dai balconi e in teleconferenza per esorcizzare paure e stuzzicare speranze.
Certamente non poteva essere disatteso l'appuntamento storico romano.
Cgil, cisl e uil hanno spostato il palco fisico di piazza S.Giovanni.

Niente bagno di folla in piazza San Giovanni a Roma, quindi. Per quest’anno la festa dei lavoratori, dal titolo “il lavoro in sicurezza: per costruire il futuro” andrà in onda su rai3 e su radio2 contemporaneamente.

L’evento sarà condotto dal Teatro Delle Vittorie a Roma, mentre i live verranno realizzati principalmente all’Auditorium Parco della Musica di Roma (dove è installato l’Auditorium Stage Primo Maggio 2020) oltre che in altre location sparse per l’Italia e scelte direttamente dagli artisti.

Gianna Nannini, Vasco Rossi, Zucchero. Aiello, Alex Britti, Bugo e Nicola Savino, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Dardust, Edoardo e Eugenio Bennato, Ermal Meta, Fabrizio Moro, Fasma, Francesca Michielin, Francesco Gabbani, Fulminacci, Irene Grandi, Le Vibrazioni, Leo Gassmann, Lo Stato Sociale, Margherita Vicario, Niccolò Fabi, Noemi, Orchestra Accademia di Santa Cecilia, Paola Turci, Rocco Papaleo e Tosca. Questo il cast che animerà il tradizionale Concertone del Primo maggio, rivoluzionato nella sua forma a causa del coronavirus, non però nella sua sostanza.

domenica 14 aprile 2019

Papa Francesco: no ai trionfalismi

Le parole del papa:

No ai trionfalismi; Sì al silenzio; all'umiltà, al servizio, alla pazienza e alla mitezza.
Questi i temi toccati da Papa Francesco oggi durante la cerimonia della benedizione delle palme per ricordare il martirio di Gesù sulla croce.



Una morte indegna per un Messia se la confrontiamo con quanto succede oggi nella società dell'apparire e dell'essere protagonisti a tutti i costi.
I mezzi di comunicazione di massa testimoniano e amplificano atteggiamenti effimeri dei vip che noi imitiamo senza ritegno mentale pur di apparire e sentirci al passo coi tempi.

Essere mite, alla luce dei criteri pubblicizzati e che fanno da padroni sulle piattaforme che usiamo per “socializzare” ma non per familiarizzare come si usava un tempo tra vicini e parenti, non è trendy. Non per forza si deve essere di tendenza e influenzare i seguaci sconosciuti nella realtà.

Papa Francesco ci invita ad abbandonare questa forma stupida e servile di comunicare tra noi e ci esorta, invece, di farne tesoro e usare il telefono e i computer in maniera creativa per portare bellezza, pace e armonia. Non vessare e bullizzare i deboli come spesso accade nella vita reale e virtuale. Esseri forti davvero è sapere perdonare, abbandonare i sentimenti di vendetta e di rivalsa su chi ci fa torto.

Il suo pensiero è rivolto ai giovani e ai santi della “porta accanto”, persone sconosciute ai più ma che osservano e praticano gli insegnamenti cristiani.

Francesco invita alla preghiera del Santo Rosario per la pace nei paesi in guerra. L'esortazione di sempre rivolta a tutti è: no ai trionfalismi, no alla moda dell'apparire sui social-media e alla dipendenza dei telefonini.
Pregare il santo rosario è un invito che Papa Francesco non si stanca mai di ripetere, tant'è che ne fa omaggio ai convenuti in piazza S. Pietro per la ss. Messa delle Palme. È una coroncina assemblata con legno d'ulivo proveniente dalla Terra Santa, paese martoriato dalle guerre.
"...ai giovani e a tutti il mio appello a pregare il Rosario per la pace, in modo particolare per la pace in Terra Santa e in Medio Oriente." E ancora: "Il trionfalismo cerca di avvicinare la meta per mezzo di scorciatoie, di falsi compromessi. Punta a salire sul carro del vincitore. Il trionfalismo vive di gesti e di parole che però non sono passati attraverso il crogiolo della croce; si alimenta del confronto con gli altri giudicandoli sempre peggiori, difettosi, falliti… Una forma sottile di trionfalismo è la mondanità spirituale, che è il maggior pericolo, la tentazione più perfida che minaccia la Chiesa. Gesù ha distrutto il trionfalismo con la sua Passione."

Con la croce non si può negoziare

"Il cuore del Signore", dice ancora il Papa, “godeva nel vedere l’entusiasmo e la festa dei poveri d’Israele”, dei giovani “che gridavano il suo nome acclamandolo Re e Messia. Umiltà non vuol dire “negare la realtà”: Gesù è “realmente” il Messia, il Re. Al contempo il Suo cuore “è su un’altra via”, sulla “via santa” che va dalla ‘condizione di Dio’ alla ‘condizione di servo’, quella “dell’umiliazione nell’obbedienza ‘fino alla morte e a una morte di croce’.

Egli sa che per giungere al vero trionfo deve fare spazio a Dio; e per fare spazio a Dio c’è un solo modo: la spogliazione, lo svuotamento di sé. Tacere, pregare, umiliarsi. Con la croce, fratelli e sorelle, non si può negoziare, o la si abbraccia o la si rifiuta. E con la sua umiliazione Gesù ha voluto aprire a noi la via della fede e precederci in essa."

venerdì 26 maggio 2017

Ciao Laura

Roma, 1 febbraio 1999. XXIX giornata d'Europa.

Cerimonia di consegna dei premi “personalità europea 1998”.


Di quel lontano giorno ricordo la caotica attività degli organizzatori, l'andirivieni dei personaggi noti e il rumore dei paparazzi all'esterno e dentro la sala della protomoteca chetatosi appena il cerimoniere invitò all'attenzione dei presenti l'imminente saluto del sindaco Rutelli e, quindi, l'inizio della cerimonia.

Tra i tanti, due personaggi sono rimasti ancorati nella mia memoria: Arnoldo Foà per il suo intervento polemico nei confronti delle istituzioni e per la motivazione che lo vedevano lì dopo lunghi anni di onorata carriera.
E Laura Biagiotti. Di lei ho un ricordo poetico indelebile. Era seduta a capofila. Il mio sguardo s'incrociò col suo. Mi fece l'occhiolino e sorrise dolcemente. Non ci fu bisogno di parole. L'incitamento era chiarissimo. Intuì il suo amore per l'arte e lo sprono per gli artisti. E nel riprendere il mio posto dopo avere ritirato il premio, quel suo gesto, quel suo sorriso dolce, la sua aurea mi trasmise energia e mi gratificò quanto se non più del riconoscimento stesso che mi portò a Roma.

Ciao Laura. Il tuo sorriso lo porto con me sempre.
Gli Angeli non muoiono, cambiano solo pelle.

martedì 29 marzo 2016

Vasco, data zero + 4x4 a Roma


Nello Stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro (Udine) Vasco Rossi farà la prova generale dell’attesissimo LIVE KOM 016 il 18 giugno 2016 e gli iscritti al fanclub Blasco avranno il privilegio di potere accedere gratuitamente. I biglietti in vendita per la data zero il 30 marzo dalle 10 in poi sui consueti canali.
La data zero non è, quindi, esclusivo appanagio dei fans sfegatati del komandante, a trovare biglietti l'ingresso è concesso anche agli altri amanti del rocker di Zocca.
Tranquilli!, altre quattro date, tutte all'Olimpico di Roma, ospiteranno il nostro Vasco.
Queste le quattro volte quattro! Romane: 22, 23, 26, 27 giugno 2016

lunedì 28 dicembre 2015

Renzi tagliatore di teste? ma va!

Leggo che Fiorella Mannoia non sarà sul palco del concertone di fine anno a Roma e tutte le “supposizioni dei fans” e alcune frange politiche d'opposizione lasciano intendere che la colpa sia di Renzi.

Pare, secondo alcuni commenti che saltano da una parte all'altra nel web, che Matteo Renzi non abbia gradito ciò che pensa la cantante del suo governo e che per questi “validi motivi” lei sia stata estromessa dal programma festaiolo di fine anno.

Assurda e riduttiva un'analisi simile! Neanche uno sciocco despota arrivato al governo con un colpo di stato farebbe una cosa simile!

giovedì 26 novembre 2015

Vuoi parcheggiare, devi pagare il pizzo!

Se il commissario di Roma con due ordinanze per il decoro ha “stroncato” un'attività a metà tra il folklore e lo stalking, perché a Catanzaro non si promuove un'azione analoga nei confronti dei parcheggiatori abusivi che da qualche anno fanno da padroni nei pochi spazi liberi rimasti in città?

Nel provvedimento il commissario vieta qualsiasi attività che preveda la disponibilità a essere ritratto come soggetto storico a fronte di passaggio di denaro.

Il divieto si impone ai fini della tutela della sicurezza urbana in quanto i soggetti dediti a tali attività agiscono frequentemente con modalità inopportune, insistenti e talvolta aggressive.

A Catanzaro i parcheggiatori abusivi, tutti immigrati, non sono vestiti da centurioni e non propongono fotografie in costume ma deturpano ugualmente il decoro urbano con i loro gesti e chiedono soldi per fare parcheggiare, tra l'altro, in divieto di sosta, la macchina agli automobilisti intimoriti. E non è un'esagerazione parlare d'intimidazione! Chi, d'altronde starebbe tranquilla sapendo di avere lasciato la macchina in balìa di qualcuno che potrebbe “vendicarsi” per non essere stato “accontentato”?

Siamo lì lì, ad un passo dalla cultura malavitosa che tanto indigna le associazioni e le persone colte.
Possiamo associare la richiesta di soldi, anche se si tratta di pochi spiccioli, al tanto odiato “pizzo” che i malavitosi chiedono ai cittadini impauriti?
E se, col tempo, si facessero più arditi?

Interrogativi leciti che giro volentieri al sindaco ed al prefetto della città speranzosa di risposte e fatti concreti.


domenica 11 ottobre 2015

Passione politica e ...

Quattro moschettieri, tre uomini e una donna, pentastellati, rispondono alle incalzanti domande del mastino di rai tre. In mezz’ora chiariscono alcuni interrogativi posti da Lucia Annunziata e fanno luce sul sistema adottato fino ad oggi nel campidoglio.
Viene fuori il solito gioco di potere dei partiti e dei loro affiliati. Altro che questione morale teorizzata da Enrico Berlinguer. C’è moltissimo da lavorare sulle regole e sulla gestione politica del sociale.

A Roma come in altre città italiane le clientele politiche si autoalimentano e, di volta in volta, gli attori cambiano ruoli a seconda della forza che sono riuscite a quantificare attraverso i comitati elettorali e, in base agli scambi di favori (do ut des,) si possono trovare da una o dall’altra parte del tavolo a trattare affari.
Sarà per questo che il dottor Marino si trova imbrigliato in un guazzabuglio fatto di piccole cosucce che lo inducono a dimettersi?
Cioè, mi spiego meglio: non ha saputo o avuto la forza di rompere col passato e ha continuato a fare cose  che hanno consentito, comunque, di tenere in piedi un sistema spregevole  composto da figli e figliastri?
(questa, mi è sembrato di capire, l’accusa politica avanzata dai consiglieri comunali dell’opposizione capitolina a Marino, al pd e a chi lo ha preceduto).
Intanto, stando alle notizie diramate anche dalla Annunziata, circa trentamila cittadini romani hanno sottoscritto una richiesta al sindaco di non dimettersi, di ripensarci perché a lui, a Ignazio Marino ridarebbero il voto ancora.
Conclusione. Viene fuori il marcio di una classe politica fatta di espedienti con tutte le debolezze di noi italiani e qualcosa di più quando siamo al potere se non fermamente convinti e supportati da alti ideali forgiati nella cultura della cosa pubblica e del rispetto assoluto dell’altro che vive in difficoltà rispetto a noi.

Marino scivola e il PD barcolla

C’è qualcosa di poco chiaro nella vicenda che riguarda Marino, il sindaco voluto ed eletto dal PD e dalla maggioranza degli elettori romani.
Un vecchio adagio così recitava: abbiamo perso la vista ed ora ci preoccupiamo delle ciglia. E sì, perché di questo si tratta. Dopo che Roma è stata annichilita dai saccheggi di gente priva di scrupoli, adesso il PD che si dice garantista e per questo tiene in parlamento e nei posti di potere della pubblica amministrazione periferica  persone inquisite, adesso, dicevo, il partito democratico si scandalizza per due scontrini. Due ammanchi nella finanza capitolina perché il sindaco ha pagato con la carta di credito destinata alle spese di rappresentanza due pasti consumati con la famiglia. Ma non è finita qui.

Il disegno in atto inizia con la questione della sua panda che il sindaco guidava o parcheggiava nei posti destinati alle macchine di servizio.
Ma i puritani del pd non ammettono che si faccia uso del potere per scopi personalistici. Che grandi uomini! Sì, è veramente ridicolo.
È ridicolo pretendere le sue dimissioni. È ipocrita non sostenerlo dopo avergli imposto la candidatura mostrandolo ai romani come il volto pulito della società impegnata in politica vantandone la sua qualità di scienziato e apprezzato  chirurgo.
Contro Marino si è mossa la stampa e i poteri forti che hanno le mani e gli interessi  economici sulla capitale, ma forse sarebbe corretto invertire l’ordine dei fattori: i poteri forti hanno messo in atto tutto ciò che è in loro potere. Sono riusciti a coinvolgere anche il papa con la vicenda del viaggio in America: Papa Francesco, ingenuamente ha risposto alla domanda del giornalista: non ho invitato il sindaco di Roma. E da qui è partita la manipolazione mediatica sulle bugie del sindaco.
Bugie ingenue che non dovrebbero incidere sull'operato politico di un primo cittadino se guardiamo alle inchieste aperte e archiviate dalla politica in merito alla questione morale e dalla magistratura.
Il PD sbaglia a lasciare solo Marino. Sempre ché non ci siano scheletri nell'armadio che non ci è dato conoscere.

venerdì 28 febbraio 2014

Scontro Marino Renzi, PACE FATTA?

Strano. Renzi ancora deve dire quello che vuole fare per salvare l'Italia e gli italiani dal baratro e già il FMI e tutta la troika col mondo dell'alta finanza che governa l'Europa Unita si dicono fiduciosi.
Sarò per caso la determinazione decisionista del nuovo e giovane capo del governo a sortire questi effetti o c'è dell'altro?
L'asso nella manica si chiama Padoan? e che farà in più o meno rispetto ai predecessori Monti e Saccomanni?

Per la questione "salva Roma", Renzi, ha risposto a muso duro al suo ex collega romano il sindaco Marino.

Ignazio Marino vedendosi bocciato il decreto “salva Roma” ha minacciato di chiudere la città e tutte le manifestazioni connesse, compreso la beatificazione dei papi.
Renzi replica che in giornata sarà varato un altro decreto che sarà approvato per evitare il default (causato dalla vecchia gestione Alemanno e scoperchiata dall'attuale sindaco Marino).

La lega insorge e minaccia d'invadere la capitale.
Niente di nuovo sotto questo cielo. Chi grida. Chi sbotta. Chi tenta di risolvere vecchi problemi creati dalle cattive gestioni di politiche socialmente sbagliate ma che danno i frutti sperati in quanto a ritorno politico.

Il decreto sarà approvato nelle prossime 24 ore, promette palazzo Chigi ma è ancora alta la tensione attorno al provvedimento d'urgenza del governo prima abolito poi riesumato al culmine di una giornata trascorsa in trattative serrate.

sabato 19 ottobre 2013

Roma, bombe carta al ministero dell'economia

Roma. Assaltato il ministero dell'economia.


Bombe carta e altri oggetti esplosivi contro il portone del ministero per far capire l'indignazione e la rabbia dei cittadini contro l'austerità.
A fronteggiare il corte dei manifestanti una settantina di uomini delle forze dell'ordine.

La situazione è esplosiva, non per le bombe carta, per la rabbia accumulata dalle tante decisioni unilaterali presi dai vari governi che si sono succeduti anche in maniera anomala.

aore12Uomini e donne, padri di famiglia e giovani portati allo stremo dalla continua incessante politica d'austerità imposta da un sistema balordo che tenta di contenere il debito pubblico cancellando lo stato sociale e le conquiste civili.

Italia, come in Grecia?

Speriamo di no! Speriamo che si riesca a trovare la giusta misura nel dissentire civilmente e gestire intelligentemente l'austerità. Anche se attualmente Roma sembra sotto assedio.

martedì 4 giugno 2013

Roma, comunali, eletto contemporaneamente in due liste avversarie

Carina 'sta cosa successa a Roma. Una storia che ha del surreale e che supera qualsiasi mente creativa e svela una faccia inedita del meccanismo politico italiano.

Una storia accaduta a Roma nelle comunali ma che potrebbe accadere ovunque per le regole astruse che consentono pasticci analoghi vuoi per controllori disattenti, elettori distratti da cacciatori di voti voti.

Francesco De Salazar, 33 anni, un funambolo che nonostante la giovane età è riuscito già a cambiare quattro partiti: An, La Destra e, adesso, contemporaneamente Fratelli d'Italia e lista Marchini.
Beh, sembrerà assurdo ma è stato eletto in entrambi gli schieramenti.

Lui, sdrammatizza così:
“È stata una leggerezza. Prima ho avuto contatti con la lista di Marchini, poi molti cittadini del II Municipio mi hanno chiesto di candidarmi con Fratelli d'Italia... Ho fatto la campagna solo lì, e solo lì siederò. Ho scoperto della doppia candidatura quand'era troppo tardi. Io ho sbagliato, ma c'è un vuoto normativo evidente.”

Come dire, il più amato de Roma.  

sabato 20 aprile 2013

738 voti Napolitano fa gli straordinari

Superato il quorum un lungo applauso si leva dai banchi degli elettori. Napolitano vince su Rodotà.
Nel Parlamento si levano insulti dall'emiciclo nei confronti degli esponenti del M5S che restano impassibili e non si uniscono all'applauso del resto dell'Aula.
piazza monte citorio, roma

Fuori, in piazza Monte Citorio, contemporaneamente si levano fischi e parole di dissenso.
Ci sono i facinorosi?
Un ragazzo diciottenne dice candidamente di essere lì in quanto elettore del PD fortemente deluso per come si è comportato il suo partito e per non aver capito l'assurda presa di posizione dei dirigenti del pd nei confronti del Professore Stefano Rodotà.

Anche una signora di mezza età, intervistata, risponde così:

Sono stata presente all'elezione di Papa Francesco, quella sera Piazza San Pietro era gremita di gente credente e non credente. Tutti eravamo lì ad attendere il segno del cambiamento. Ed è arrivato!

La Chiesa ha saputo rinascere. La politica no!

Le parole più semplici, dette con estrema tranquillità sono state di una ragazza che si dice delusa da una politica che non ascolta la gente, il popolo, forse perché non è lo stesso che i politici chiamano in ballo quando conviene a loro.

È un golpe? Come dice qualcuno?
No! è un'occasione persa! Un'occasione, che avrebbe potuto riscattare una classe politica inaffidabile e priva di credito. Una casta col pelo sullo stomaco e che tra frasi fatte e molta retorica fa pagare il conto alla Nazione. Sia pure nei crismi della Costituzione.

mercoledì 13 marzo 2013

Conclave: seconda fumata nera

lo Spirito Santo chissà dov'è. Ancora fumata nera. (che non siano serviti a niente le dimissioni di Ratzinger?)

ROMA, PAZZA SAN PIETRO


venerdì 22 febbraio 2013

Roma, con passione a S. Giovanni come ai tempi di Berlinguer


Data l'area di una piazza, quante persone possono essere collocate in un metro quadrato?

aore12
ci sarà anche Adriano?
Se raffrontiamo l'area in questione a quella di piazza S. Giovanni in Roma, cioè 42.700 mq e parliamo sempre di distanze certe, immutabili, il calcolo sarebbe matematicamente corretto. Ma trattandosi di persone che si muovono e si mettono una sulle spalle dell'altro, tentare una stima scientifica è un'impresa complicata. Se a questo aggiungiamo anche le persone che potrebbero stare nella parte successiva della piazza, dietro Palazzo Laterano e giardini di viale Carlo Felice, si potrebbe ipotizzare un numero vicino a 700 mila presenze. Contro i 256mila che potrebbero essere contenuti nei 42.700 metri quadrati di piazza San Giovanni.

E se aggiungiamo le piazze collegate via streaming?
Stasera ci sarà da ridere nell'ascoltare il balletto dei numeri sciorinati dai tg e dai canali accreditati che osservano lo tsunami tour di Beppe Grillo.

Spettacolo e numeri a parte, oggi alle 18 sarà testimoniata, e sotto gli occhi di chi vuol vedere sul proprio pc, l'insofferenza di un popolo nei confronti della cattiva politica che straccia e modifica la Costituzione in base alle proprie esigenze di bottega.

Per amor del vero c'è da dire che non tutti i vecchi della politica si sono macchiati dell'infamia che leggiamo sulla cronaca e che anzi hanno combattuto il malaffare e i furbi. Ma di questo parleremo più avanti. In un altro post. Anche per dire che non c'è odio in chi si impegna in politica. ma passione!  Sentimento che ha guidato le masse in corteo nella storica piazza che fu teatro attento anche delle ultime parole di Enrico Berlinguer

venerdì 16 novembre 2012

Cancellieri, guardiamo i fatti da più angolazioni

Ha ragione la Cancellieri quando dice di guardare ai fatti da più angolazioni ma ha dimenticato di affermare un concetto semplice e cioè che le forze dell'ordine non sono pagate e addestrate per picchiare di brutto ma appunto per tutelare l'ordine sociale laddove necessita. E nelle riprese viste su internet e su “servizio pubblico” di ieri si è vista la tracotanza dei poliziotti che inseguivano minacciosi dei ragazzini liceali. Un poliziotto li ha inseguiti col petto in fuori e manganello in mano. Li ha rincorsi fino ad una scaletta laterale del lungotevere. Ha dato un calcio rabbioso alla transenna e urlato qualcosa di irripetibile. Insomma, chi di dovere avrebbero potuto, se voluto, evitare quelle scene di violenza inflitta a persone armate di slogan e fervore civico.

giovedì 15 novembre 2012

vecchi e giovani contro i tagli europei

Bamboccioni, dipende. Choosy, non saprei. Coglioni, forse. Patetici, sicuro!


Come definire un gruppo di ragazzi che si mette alla testa di un corteo e scimmiotta quanto letto nei testi di storia?
Vuoi mettere una testuggine di cartoni contro scudi e manganelli per giunta in mano a gente addestrata?
Ma questa è l'età in cui si fanno le cazzate. Vuoi per passione condita con abbondante inesperienza. Vuoi per i condizionamenti ambientali legati all'incertezza del momento: una miriade di situazioni propri dell'età, che ci possono anche stare e che compongono il famigerato bagaglio di esperienze del quale andiamo fieri.

Dopo l'età delle cazzate i capelli cadono insieme alle speranze e, se tutto va bene, dopo essersi rotto il culo con qualche lavoro malpagato arriva l'età della saggezza (si fa per dire). Un'età in cui si dovrebbe stare tranquilli, in panciolle e al massimo, ma proprio al massimo, sentire il brivido lungo la schiena al parco giochi quando il nipotino o la nipotina scende a pancia in giù dallo scivolo grande.
E invece no!
La politica dei tagli riporta nuovamente in piazza i ragazzi del 68. brutti, flaccidi, senza capelli né denti. Alcuni esodati senza pensione o con pensioni da fame.
Almeno gli ex ragazzi del sessantotto possono essere “ciusy” storcere il naso e detestare chi ancora li induce a dimostrare il proprio malessere in piazza?

sabato 13 ottobre 2012

Italia bene comune?

Catanzaro, piazza prefettura, manifestazione sindacale con Susanna Camusso
La Camusso, nella manifestazione sponsorizzata dalla “triplice” a Catanzaro ha ripetuto cose già dette fino alla noia. Cose che i più sofisti definiscono “demagogia”. Una demagogia che fa comunque bene al popolo sofferente e non sempre per cause imputabili a dirigenti o comandanti d'impresa oppure a un governo che diventa astrazione e si camuffa dietro sigle politiche. Loro, i sindacati, sono dei dirigenti istituzionali a tutti gli effetti perchè discutono e decidono sui destini delle aziende e di quanti ci lavorano dentro; analizzano e studiano i bisogni del popolo (popolo, che brutta parola così come è intesa oggi) e mediano con la classe dominante, i padroni, (parola in disuso ma che rappresenta uno scoglio duro e reale nelle trattative private e pubbliche, vedi FIAT).
Sempre nella mattinata di oggi a Roma Bersani Vendola e Nencini espongono il patto politico “per l'Italia bene comune”. E qui, la demagogia è elargita copiosamente. Bersani parla di soldi. Afferma che servono per far andare la macchina organizzativa del partito, per le manifestazioni come queste di oggi. Vero! Ma, si tassano ancora come nel vecchio PCI i parlamentari, senatori e compagni agiati che avevano a cuore i principi del comunismo?
Bersani ha bacchettato un po' qua e un po là, accontentando gli orecchi dei presenti:
"Noi, cittadine e cittadini democratici e progressisti, ci riconosciamo nella Costituzione repubblicana, in un progetto di società di pace, di libertà, di eguaglianza, di laicità, di giustizia, di progresso e di solidarietà".
Così esordisce l'appello agli italiani dei progressisti in vista delle primarie del centrosinistra e delle elezioni politiche.
"Vogliamo contribuire al cambiamento dell'Italia, alla ricostruzione delle sue istituzioni, a un forte impegno del nostro Paese per un'Europa federale e democratica. Crediamo nel valore del lavoro, nello spirito solidaristico e nel riconoscimento del merito. Vogliamo archiviare la lunga stagione berlusconiana e sconfiggere ogni forma di populismo. Oggi siamo noi i protagonisti del cambiamento e ne sentiamo la responsabilità.
La politica non è tutta uguale. Vogliamo che i nostri rappresentanti siano scelti per le loro capacità e per la loro onestà. Chiediamo che i candidati dell'Italia “Bene Comune” rispettino gli impegni contenuti nella Carta d'Intenti. Per questi motivi partecipiamo alle elezioni primarie per la scelta del candidato comune alla Presidenza del Consiglio e rivolgiamo un appello a tutte le forze del cambiamento- conclude l'appello- e della ricostruzione a sostenere il centrosinistra e il candidato scelto dalle primarie alle prossime elezioni politiche. Per l'Italia. Bene Comune".
È populismo chiedere:
dove eravate mentre si sperperavano i soldi pubblici?
Cosa facevate quando si proponevano le leggi contro il popolo sovrano?

Non è cambiando formule e ingredienti che si migliora la politica e neanche facendo del terrorismo psicologico tra la gente depressa ma facendo evolvere le coscienze.


lunedì 10 settembre 2012

Sulcis, un giorno amaro per i lavoratori

Roma, momenti di tensione durante la manifestazione
dei lavoratori Sulcis.
Una classe politica che non riesce a creare lavoro e non sa mantenere quello esistente è una classe di uomini e donne da estromettere nell'immediatezza.

Un uomo che guida un partito e che per avere visibilità parla delle imminenti elezioni tirando per la giacchetta Monti è un fanfarone non all'altezza del ruolo che ricopre.

Quanti additano gli esasperati, i nuovi poveri, i senza lavoro, i cassintegrati di populismo e antipolitica e non fanno nulla per ripristinare il confronto dialettico sono dei demagoghi pericolosi.

Non si può più parlare di Europa e dei paesi dell'eurozona continuando a nascondere il morbo della povertà che sta assediando intere aree geografiche.
Sardegna. Calabria. L'intero sud è allo stremo. Lo dimostrano gl'innumerevoli cartelli “vendesi” affissi ogni dove, ma anche il calo delle vendite delle auto, dei beni di secondaria necessità che facevano mercato e sostenevano l'economia, i supermercati semivuoti, le strade e i negozi deserti.

Insomma, con uno scenario apocalittico degno del miglior film di fanatascienza sulla fine della civiltà i nostri politici che fanno?
Si struggono per cercare alternative? Creano o propongono cooperative o associazionismi di vario genere tra le maestranze delle miniere sarde per allungare la vita delle fabbriche e mantenere il lavoro?
No! loro sperano in qualche imprenditore straniero e mentre aspettano il furbo avventuriero (le fabbriche appena fallite o chiuse o delocalizzate dopo avere preso i soldi dello Stato italiano lo testimoniano) non sanno fare altro che sparare contro Grillo e i disperati che non riescono a campare, crescere i figli e mantenere la dignità nel e col lavoro.

Fa rabbia vedere lavoratori coi capelli bianchi piangere mentre loro, i politici di lungo corso, continuano a farneticare. È giunto il momento di licenziare loro, i politici che non hanno saputo amministrare la democrazia, la cultura dello sviluppo del lavoro e, di contro, sono bravissimi nel dire cazzate, mettere cordoni di poliziotti  a loro difesa e lasciare morire l'ultima speranza dei lavoratori.

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